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Nuova svolta nel caso Yara Gambirasio: la difesa di Bossetti contesta il DNA e la dinamica del delitto

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Bossetti contesta prove e ricostruzione nel caso Yara Gambirasio. - Unita.tv
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Il processo su Yara Gambirasio si riapre con nuovi colpi di scena. La difesa di Massimo Bossetti mette in dubbio le prove del DNA e rivede la ricostruzione della morte della tredicenne. Al centro delle contestazioni ci sono l’affidabilità delle tracce genetiche e il luogo del delitto, mentre il tribunale ha appena dato il via libera alla difesa per accedere a nuovi materiali dell’inchiesta.

Dubbio sul DNA: kit scaduti e assenza di conferme

Durante l’udienza del 24 giugno 2025, l’avvocato di Bossetti ha puntato il dito contro la prova chiave che ha portato alla condanna: il DNA nucleare trovato sui vestiti di Yara. La difesa ha fatto notare che per gli esami sono stati usati kit ormai scaduti. Un dettaglio che, secondo loro, mina la validità del risultato. Non solo: hanno sottolineato come il DNA mitocondriale, un altro tipo di test che avrebbe dovuto confermare la prova principale, non corrisponde affatto. Senza questa doppia conferma, i legali sostengono che la prova genetica “non può essere considerata affidabile”, o almeno non decisiva per inchiodare Bossetti.

L’obiettivo è chiaro: smontare la cosiddetta prova regina del processo. Gli avvocati sollevano anche dubbi sulla catena di custodia e sulle procedure di laboratorio, parlando di possibili errori e di standard tecnici non rispettati. Questa mossa si inserisce in un quadro più ampio di richiesta di revisione del caso, ora supportata dall’accesso a nuovi documenti autorizzati dal tribunale.

La palestra al centro della scena: Yara non sarebbe mai uscita viva

Un’altra questione calda riguarda la dinamica del delitto. La difesa avanza una tesi diversa: Yara Gambirasio non sarebbe mai uscita viva dal centro sportivo dove l’hanno vista l’ultima volta. Nessuno ha infatti ricordato di averla vista lasciare la palestra, un fatto che mette in discussione i tempi e i percorsi indicati finora.

Basandosi sugli atti, la difesa ipotizza che la morte sia avvenuta proprio dentro la struttura, e non lungo la strada di campagna, come è stato finora accertato. Se fosse così, si cambierebbe completamente la scena del crimine, con conseguenze pesanti sulle indagini e sulle prove raccolte. Anche il ritrovamento del DNA e la sua interpretazione potrebbero essere stati condotti su basi sbagliate.

Questa nuova lettura riapre il dibattito sulla ricostruzione degli eventi, spostando l’attenzione su dove e quando è avvenuta la tragedia, e di conseguenza sulla posizione di Bossetti rispetto a quanto finora sostenuto.

Nuovi documenti e prove da esaminare: la difesa al lavoro

Il 30 giugno 2025 il Tribunale di Bergamo ha dato il via libera alla difesa di Bossetti per visionare una serie di materiali raccolti durante le indagini. Tra questi ci sono foto ad alta definizione dei reperti, i tracciati elettroferografici fatti dal RIS di Parma, il profilo genetico della vittima e migliaia di campioni presi sul luogo del delitto e nelle vicinanze.

Questo passo permette alla difesa di controllare da vicino le prove usate fino a oggi in aula. Rivedere i materiali originali e i dati tecnici potrebbe far emergere errori nella raccolta o nelle interpretazioni scientifiche. Le foto ad alta definizione, per esempio, potrebbero mostrare dettagli sfuggiti finora, mentre i tracciati elettroferografici potrebbero chiarire se ci sono stati contatti di DNA incrociati o contaminazioni.

Con così tanto materiale da analizzare, la difesa punta a spingere per una revisione del processo o, almeno, per riaprire alcune piste investigative. I legali cercheranno di far fare nuove analisi, magari con esperti diversi da quelli inizialmente coinvolti, per fare luce su ogni aspetto che potrebbe aver influenzato la sentenza.

Il caso continua a muoversi su più fronti. Il terreno si allarga per rivedere dettagli ormai datati e mettere in discussione quelle che fino a poco tempo fa sembravano certezze definitive.

Ultimo aggiornamento il 24 Luglio 2025 da Rosanna Ricci

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Rosanna Ricci

Rosanna Ricci racconta il presente come se stesse scrivendo una pagina di diario collettivo. La sua voce è intima, ma mai distante: attraversa con delicatezza temi complessi come cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute, cercando sempre il lato umano delle notizie. Ogni suo post è uno sguardo personale sul mondo, tra empatia e consapevolezza.

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