Nuotando nella follia è un film trasmesso su Rai2 e disponibile su RaiPlay che intreccia sport, psicologia e tensione familiare. La storia ruota attorno a Sabrina, giovane promessa del nuoto con sogni olimpici infranti, che si trova coinvolta in una spirale pericolosa dopo aver accettato un lavoro come istruttrice di nuoto. Tra ossessioni e relazioni complicate, il film esplora dinamiche emotive intense sullo sfondo di una famiglia in crisi.
La caduta di una promessa del nuoto: la storia di sabrina
Sabrina è una giovane atleta con ambizioni importanti nel mondo del nuoto agonistico. Il suo obiettivo principale sono i giochi estivi olimpici ma quando fallisce la qualificazione tutto cambia drasticamente. Questo insuccesso segna l’inizio della sua crisi personale: sviluppa un’ossessione malsana verso il suo allenatore, un uomo più anziano e sposato. La situazione degenera fino a spingerla a tentare di ucciderlo affogandolo in piscina.
Dopo questo episodio drammatico Sabrina affronta un lungo periodo segnato dalla depressione. Passano dodici mesi prima che riesca a riprendere controllo della sua vita grazie anche al sostegno della madre Vickie. Lavorare come istruttrice diventa per lei l’occasione per ricostruire qualcosa ma le ombre del passato non tardano a riaffiorare.
Nuove sfide tra lavoro e attrazione proibita
Nel tentativo di voltare pagina Sabrina viene assunta da Parker, padre impegnato nell’aiutare la figlia a superare uno shock legato quasi all’annegamento avvenuto nel giardino di casa loro. La madre della bambina, Ellen infatti sta seguendo un percorso riabilitativo dopo aver trascurato la figlia durante un momento difficile causato dalla dipendenza dall’alcol.
Il rapporto professionale tra Sabrina e Parker si complica quando lei prova attrazione nei suoi confronti; sentimento che mette in moto eventi sempre più rischiosi per tutta la famiglia coinvolta. Parker però sembra ignorare i segnali d’allarme riguardo all’invadenza crescente dell’istruttrice nei confronti sia della moglie sia dei figli.
Trama prevedibile ma con qualche colpo scena poco credibile
Il film segue uno schema tipico dei thriller televisivi prodotti da Lifetime: protagonista borderline con tendenze stalkeristiche rivolta verso figure paterne idealizzate; famiglie fragili al centro delle tensioni; situazioni costruite su forzature narrative evidenti.
La sceneggiatura mostra falle evidenti soprattutto nelle scelte dei personaggi secondari come Parker che sottovaluta completamente l’insidia rappresentata da Sabrina mentre preferisce mettere in discussione le parole della moglie Ellen ancora alle prese con problemi personali seri.
Non mancano momenti poco realistici dove decisioni cruciali appaiono slegate dal contesto emotivo reale o dal buon senso comune creando così situazioni prevedibili fino alla fine senza vere sorprese se non qualche colpo scena poco convincente usato solo per smascherare lentamente le verità nascoste dietro ai comportamenti dei protagonisti.
Interpretazioni degli attori dietro personaggi stereotipati
Nel cast spicca Sydney Hamm nel ruolo dell’antagonista principale: interpreta bene questa ex atleta persa nei propri demoni mostrando lo sguardo inquieto tipico delle persone instabili psicologicamente. Al contrario Cj Hammond appare meno incisivo come figura maschile seducente mentre Shellie Sterling cerca almeno dare forza alla parte della moglie determinata a salvaguardare ciò che resta del nucleo familiare malgrado tutto.
I volti noti non riescono però ad elevare il prodotto oltre gli standard tipici del genere thriller tv low-budget fatto soprattutto di cliché narrativi, luoghi comuni, premesse improbabili ed esiti scontati. Il regista Doug Campbell ha già firmato decine titoli simili dove storie tormentate ruotano intorno ad ambientazioni limitate senza grandi risorse tecniche o narrative.
Nuotando nella follia e l’atmosfera da soap opera
Nuotando nella follia resta così ancorata ad atmosfere da soap opera tesa più alla spettacolarizzazione superficiale degli eventi piuttosto che allo sviluppo credibile delle vicende o approfondimenti psicologici significativi. Un titolo destinato agli appassionati del genere ma privo d’impatto duraturo fuori dal contesto televisivo cui appartiene.