Un violento nubifragio si è abbattuto sulla regione montuosa dell’Uttarakhand, in India, causando una piena improvvisa seguita da una frana distruttiva. Questa calamità naturale ha investito il villaggio di Dharali, con gravi danni ad abitazioni e strutture turistiche. La conta delle vittime è iniziata e al momento si registrano almeno 4 morti, mentre decine di persone risultano ancora disperse sotto le macerie. Le condizioni meteorologiche rimangono instabili, rallentando l’intervento delle squadre di soccorso.
Nubifragio e piena improvvisa: cosa è successo a Dharali
Il fenomeno noto come cloudburst è stato la causa principale del disastro a Dharali, una piccola comunità incastonata tra le montagne dell’Uttarakhand. Le precipitazioni si sono concentrate in poche ore ma con una tale intensità da far straripare fiumi e torrenti, scatenando una piena improvvisa di acqua e fango. L’urto dell’ondata ha coinvolto case, negozi e hotel, soprattutto nelle aree più basse del villaggio. La frana, originata dal cedimento dei versanti colpiti dall’acqua, ha aggravato ulteriormente la situazione, travolgendo interi quartieri.
Testimoni locali raccontano di edifici crollati come tessere di un domino, sommersi dal fango e detriti. Le immagini diffuse mostrano un paesaggio incarognito, con strade cancellate e costruzioni spazzate via. L’eliporto governativo nelle vicinanze è stato completamente invaso dal materiale franato. La violenza della natura ha trasformato Dharali in un teatro di devastazioni difficili da percepire fino a pochi minuti prima.
Dramma umanitario e difficoltà delle operazioni di salvataggio
Le forze di soccorso locali, insieme all’Indian Army e alla National Disaster Response Force, sono intervenute immediatamente, ma si trovano a lavorare in condizioni molto complesse. Circa 130 persone sono state evacuate finora, ma il numero di dispersi rimane alto – oltre 50 secondo le ultime notizie, fra cui 11 soldati. Piogge insistenti rallentano gli spostamenti, mentre la mancanza di linee telefoniche e strade percorribili taglia fuori il villaggio dal mondo esterno.
Gli operatori sul campo descrivono la zona come un campo di battaglia, con macerie ovunque e condizioni di sicurezza precarie. Alcuni alberi e massi crollati ostruiscono i passaggi, rendendo impossibile raggiungere alcune aree. Le squadre di soccorso impiegano attrezzature specializzate per rimuovere i detriti, ma i ritmi sono lenti vista la dimensione del disastro. L’incertezza sul numero definitivo delle vittime aumenta il senso di allarme e l’attenzione dei media indiani e internazionali.
L’impatto sulle infrastrutture turistiche e locali a Dharali
Oltre ai danni umani, il nubifragio ha colpito duramente anche l’economia locale, soprattutto quella legata al turismo. Le strutture alberghiere di Dharali, che accoglievano visitatori richiamati dal paesaggio montano, sono state quasi tutte colpite dalla piena. Sono almeno 12 hotel finiti sott’acqua o distrutti dalla frana, insieme a negozi e uffici pubblici.
L’eliminazione di infrastrutture fondamentali come strade, ponti e l’eliporto complica il recupero della zona. La perdita di questi servizi avrà conseguenze dirette sulle attività commerciali e sulla mobilità dei residenti. Gli operatori turistici locali dovranno affrontare un lungo percorso di ricostruzione e la ricerca di soluzioni alternative per garantire la sicurezza e il ritorno dei visitatori.
Il colpo subito testimonia quanto il territorio montano sia fragile e vulnerabile agli eventi climatici estremi. La situazione resta in evoluzione ma Dharali oggi si trova ad affrontare un duro colpo che mette in luce la necessità di interventi mirati per la tutela delle comunità montane.
Ultimo aggiornamento il 6 Agosto 2025 da Davide Galli