L’ultima puntata di Chi l’ha visto?, andata in onda su Rai 3, ha portato nuove rivelazioni sul caso Garlasco e su un altro crimine irrisolto a Villa Pamphilj. Nel giorno chiave dell’incidente probatorio, emergono dettagli dai reperti che potrebbero scardinare alcune certezze consolidate. L’avvocato Massimo Lovati è intervenuto in diretta, mentre nuovi elementi sulla scena del crimine si affacciano dai fascicoli. Il programma ha affrontato anche altri casi di sparizioni e decessi sospetti, mantenendo viva l’attenzione sul ruolo degli inquirenti e delle testimonianze.
Il ruolo della macchia di sangue e le dichiarazioni di andrea sempìo nel caso garlasco
La scoperta di una macchia di sangue sotto la cornetta del telefono nel domicilio dei Poggi ha portato un nuovo punto di vista sul fatto avvenuto più di vent’anni fa. Si ipotizza che chi ha aggredito Chiara Poggi abbia tentato di comunicare o che la vittima stessa abbia provato a chiedere aiuto. Le tracce di sangue saranno cruciali per ricostruire la dinamica in quella mattina fatidica.
La versione di andrea sempìo
Andrea Sempio, uno dei personaggi coinvolti nella vicenda, ha spiegato recentemente di non essere entrato in casa Poggi quel giorno, confermando la sua posizione più volte. Durante l’intervista a Chi l’ha visto? ha confermato la sua tranquillità rispetto alle accuse implicite. “Non sono entrato in casa quella mattina,” ha dichiarato. Ciò che appare interessante sono le impronte digitali ritrovate sul fruttolo e sui resti di cibo vicino al telefono. Questi elementi potrebbero essere collegati ai presunti assassini, ma finora non hanno mai avuto un peso decisivo nei processi.
L’avvocato Lovati ha risposto con forza alle nuove indagini, sottolineando l’assenza di provvedimenti giudiziari specifici che autorizzino l’esame dei reperti. Ha evidenziato come la mancanza di sequestri ufficiali potrebbe invalidare alcune acquisizioni. Lovati ha contestato il valore di un verbale dei carabinieri che non riconosce come prova e ha ribadito la sua convinzione dell’innocenza di Stasi, pur ammettendo di non essere mai entrato in casa quella mattina.
Impronte digitali e condizioni della scena del crimine: nuove ombre sulla gestione delle prove
Durante l’incidente probatorio si è discusso a lungo delle impronte digitali trovate sul telefono di casa Poggi e sugli oggetti presenti sul posto. Secondo quanto riferito, nelle tracce esaminate non sarebbe stato rilevato sangue, neppure nel punto indicato come possibile luogo di contatto con l’assassino. Questo aspetto rischia di indebolire alcune ipotesi investigative.
Contaminazione della scena del crimine
Un altro punto importante sollevato nel corso della trasmissione riguarda la movimentazione degli oggetti sulla scena. Un vecchio filmato dei Ris mostra due operatori che commentano lo spostamento dei biscotti dal divano al tavolo. Questo testimonia una possibile contaminazione o alterazione della scena nei primi momenti dopo il ritrovamento del corpo. Qualsiasi sovrapposizione o spostamento potrebbe aver compromesso la validità delle prove raccolte.
Infine, restano senza risposta le domande sulle due impronte digitali presenti sul telefono che, secondo i fascicoli, non sarebbero mai state adeguatamente analizzate o attribuite a un sospettato. Questo silenzio investigativo solleva interrogativi importanti sul lavoro svolto all’epoca.
Aggiornamenti sul delitto di villa pamphilj: identificato l’assassino grazie al contributo di chi l’ha visto?
La puntata ha dato spazio anche al caso della donna e della bambina ritrovate morte a Villa Pamphilj, un episodio che aveva raccolto molte segnalazioni prima della tragedia. Federica Sciarelli ha ricostruito la vicenda con il supporto degli spettatori del programma, riuscendo a individuare un sospettato: Francis Kaufmann, cittadino americano noto sotto vari pseudonimi.
Numerose testimonianze raccolte nei giorni precedenti raccontano di comportamenti violenti e ubriachezza pubblica da parte di Kaufmann. I testimoni hanno dichiarato di aver visto l’uomo aggredire la donna e costringere la bambina a bere alcolici. Nonostante queste segnalazioni, gli interventi delle forze dell’ordine non sono sfociati in indagini approfondite.
Il messaggio inquietante
Un messaggio vocale inviato da Kaufmann il 5 giugno ha reso ancora più inquietante la vicenda. L’uomo affermava di essere stato lasciato solo con la bambina da una fidanzata che lo avrebbe abbandonato. “Mi ha lasciato da solo con la bambina,” diceva nel messaggio. Allo stato attuale, però, la donna risulta già deceduta, e il suo nome non è stato ancora reso noto.
I casi di artur karaboja e nessy guerra: sviluppi e indagini aperte
Chi l’ha visto? ha dedicato spazio anche ad altre storie di morte e sparizioni ancora aperte. Il caso di Artur Karaboja, trovato impiccato nel 2016 in Val di Non, è tornato sotto esame grazie all’esame autoptico disposto dopo il riesame del corpo. La sorella dell’uomo aveva espresso dubbi sulle circostanze del decesso. Ora la procura indaga per omicidio.
La vicenda di Nessy Guerra riguarda una madre e sua figlia ancora sequestrate in Egitto. L’ex marito, accusato ingiustamente di adulterio, è stato rilasciato dopo quasi tre mesi di detenzione. In un video diffuso in seguito alla scarcerazione, ha esposto minacce contro l’Italia chiedendo risarcimenti per la sua detenzione. La situazione resta complessa e delicata.
Chi l’ha visto? continua a monitorare questi casi, raccogliendo testimonianze e segnalazioni che potrebbero fare la differenza nella ricerca della verità.