Noomi Rapace dà volto a una Madre Teresa mai vista prima a Venezia 2025

Noomi Rapace interpreta una Madre Teresa inedita a Venezia 2025. - Unita.tv

Elisa Romano

28 Agosto 2025

“Teresa – La madre degli ultimi”, il film di Teona Strugar Mitevska presentato all’82ª Mostra del Cinema di Venezia, racconta una Madre Teresa di Calcutta diversa dal solito. Con Noomi Rapace protagonista, il film esplora una figura complessa, mettendo in luce dubbi e contraddizioni che allontanano dalla solita immagine di santità perfetta.

Madre Teresa tra carità e ombre: un ritratto che sorprende

Da sempre simbolo di carità e dedizione ai poveri, Madre Teresa ha guadagnato il Nobel per la pace grazie al suo impegno. Ma nel tempo sono venuti fuori racconti e inchieste che mostrano un lato meno noto: rigidezza, scelte controverse nella gestione delle sue missioni. Un mix che ha acceso un acceso dibattito, tra chi la venera e chi la critica.

Il film di Strugar Mitevska si muove proprio in questo terreno complicato. Il personaggio di Noomi Rapace non è una santa senza macchia, ma una donna con dubbi profondi e contraddizioni. Una rappresentazione che mette in crisi l’immagine idealizzata, mostrando come fede e umanità possano convivere con incertezze e tensioni interiori. La regista usa questa ambiguità per affrontare temi attuali come fede, ambizione e cambiamento personale, evitando facili giudizi e lasciando spazio a una riflessione aperta.

Calcutta 1948: le sfide di una nuova missione

La storia si svolge nel 1948, a Calcutta, un momento chiave nella vita di Madre Teresa. Allora madre superiora delle Suore di Loreto, si dedica con rigore agli ammalati e ai poveri. Aspetta il via libera del Vaticano per fondare un nuovo ordine, le Missionarie della Carità. Ha già definito regole e obiettivi, ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, la sua fede viene messa alla prova da una crisi che coinvolge anche una consorella.

Qui emerge la tensione tra principi religiosi e sfide umane. Madre Teresa non è solo una guida spirituale, ma una donna che attraversa momenti di dubbio e incertezza. Le dinamiche interne, le attese istituzionali e i conflitti personali si intrecciano, rivelando un “dietro le quinte” poco raccontato. La regista punta proprio su queste zone d’ombra, mantenendo intatta la complessità della protagonista.

Noomi Rapace e una regia che unisce rigore e intensità

Noomi Rapace è la chiave per dare vita a questa Madre Teresa tormentata. L’attrice svedese, conosciuta per ruoli intensi, costruisce un personaggio credibile, capace di bilanciare forza e fragilità. La sua interpretazione tiene in piedi il racconto, rendendo tangibile la lotta interiore della donna.

La regia di Strugar Mitevska si distingue per un’estetica curata: le inquadrature spesso mettono i personaggi al centro, evocando le immagini sacre e sottolineando il rigore morale che grava sulla protagonista. Questo espediente rafforza sia la dimensione simbolica sia quella psicologica del film.

Le scene puntano su immagini forti, che fondono temi e stile in modo coerente. La narrazione affronta senza sconti temi come fede, aborto, ambizione femminile e cambiamento, con un linguaggio diretto e senza banalità. Ne emerge un discorso femminista mai forzato. La regista conferma così il suo interesse per storie di donne che lottano con le strutture sociali e religiose.

Teona Strugar Mitevska: tornare a raccontare donne complesse

Con “Teresa – La madre degli ultimi”, Mitevska prosegue il percorso iniziato con “Dio è donna e si chiama Petrunya” , accolto con favore a Berlino. La regista macedone si concentra su donne che vivono conflitti profondi legati a identità, fede e vincoli sociali.

Nel suo nuovo film, Madre Teresa diventa il mezzo per esplorare le sfumature dell’animo umano, senza ridurla a un’icona. Qui è una donna determinata ma imperfetta, capace di confrontarsi con limiti e pregiudizi. Il film mette sul piatto questioni attuali, seguendo un percorso di lotta interiore e scoperta.

La Mostra del Cinema di Venezia 2025 ha così dato spazio a una visione meno convenzionale di una figura storica che ha segnato il Novecento. La pellicola si presenta come una provocazione ragionata su fede e umanità, con uno sguardo attento alla dimensione femminile e alle sue contraddizioni.

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2025 da Elisa Romano