Netflix svela cast e regia della nuova serie “L’età dell’innocenza”, ispirata al romanzo di Edith Wharton

Netflix annuncia cast e regia della serie ispirata a "L’età dell’innocenza" di Edith - Unita.tv

Andrea Ricci

2 Settembre 2025

Netflix ha annunciato i dettagli principali della sua nuova serie “L’età dell’innocenza“, un adattamento del celebre romanzo di Edith Wharton. La storia è ambientata nella New York di fine Ottocento e ruota intorno al conflitto tra desideri personali e rigide norme sociali, raccontando un triangolo amoroso carico di tensioni e dilemmi interiori. Il cast unisce volti noti a giovani talenti, mentre la regia è affidata a una donna, per dare un tocco fresco e moderno a questo classico della letteratura americana.

I protagonisti: Camila Morrone è Ellen Olenska

A guidare il cast ci sono Camila Morrone, Kristine Froseth, Ben Radcliffe e Margot Martindale. Morrone interpreterà Ellen Olenska, il personaggio centrale della vicenda: una donna tornata a New York dopo un matrimonio finito male con un nobile polacco. Ellen è una figura forte e indipendente, che in una società molto rigida diventa inevitabilmente fonte di attrazione e scontro.

Kristine Froseth vestirà i panni di May Welland, fidanzata di Newland Archer, una giovane donna che sembra rispettare le convenzioni dell’epoca ma nasconde un lato più ribelle. Ben Radcliffe sarà Newland Archer, un gentiluomo diviso tra il dovere e il desiderio di una vita più autentica. Infine, Margot Martindale, vincitrice di un Emmy, darà vita alla nonna Manson-Mingott, una figura ironica e pungente che osserva con occhio critico le dinamiche della famiglia.

Camila Morrone, già nota per “Daisy Jones & The Six” e per la sua relazione con Leonardo DiCaprio, rafforza con questa serie la sua posizione nel panorama internazionale. La sua presenza richiama l’attenzione, soprattutto tra il pubblico giovane e chi ha seguito le cronache mondane legate agli Oscar 2020, dove la coppia era spesso sotto i riflettori.

Dietro le quinte: la sceneggiatura di Emma Frost aggiorna il romanzo

La sceneggiatura è affidata a Emma Frost, nota per il suo lavoro come showrunner di “The White Queen“. Frost ha cercato di restare fedele al testo originale, ma ha aggiornato il linguaggio per avvicinare la storia a un pubblico di oggi, più variegato e attento. La serie si svolge nella New York borghese e colta del XIX secolo e si concentra sul triangolo amoroso tra Newland, May ed Ellen.

Il romanzo di Edith Wharton, uscito nel 1920, mette sotto la lente i rigidi vincoli sociali dell’alta società, in particolare la lotta tra passione e dovere, con una critica forte alle regole che limitavano soprattutto le donne. La serie promette di mantenere questa tensione, raccontandola con uno sguardo moderno capace di parlare tanto a chi conosce il libro quanto a chi si avvicina per la prima volta a questi temi.

Emma Frost, che è anche produttrice esecutiva e showrunner, punta a non appiattire la storia, ma a far emergere con chiarezza i contrasti tra i personaggi. La serie usa questa vicenda come specchio per riflettere su questioni ancora attuali, come la libertà personale e il conformismo sociale.

Regia e produzione: Shannon Murphy alla guida di un team d’eccezione

La regia dei primi tre episodi è affidata a Shannon Murphy, che è anche produttrice esecutiva. Murphy porta con sé un’esperienza consolidata e un punto di vista femminile, un segnale chiaro dell’attenzione crescente verso la diversità dietro la macchina da presa.

Con lei lavorano Lisa Bruhlmann, nota per “Killing Eve“, e Natalia Leite, regista di episodi di “The Handmaid’s Tale“, entrambe parte della squadra di registi. La produzione è curata da Peter Chernin, Jenno Topping e Tracey Cook per Chernin Entertainment, un nome di riferimento per produzioni di qualità.

Il gruppo punta a ricostruire un’epoca con grande cura, rispettando il contesto storico e culturale, ma con uno sguardo aggiornato sulle dinamiche psicologiche dei personaggi. L’obiettivo è raccontare una storia che coinvolga un pubblico attento a storie intense ma anche emotivamente accessibili.

Edith Wharton e il valore del nuovo adattamento Netflix

“L’età dell’innocenza” è un pilastro della letteratura americana. Pubblicato nel 1920, vinse il Pulitzer, primo premio di questo tipo assegnato a una donna. Nel tempo è diventato oggetto di numerosi studi, grazie alla sua analisi delle rigidità sociali e alla profondità psicologica dei personaggi.

Il pubblico lo conosce anche grazie al film di Martin Scorsese del 1993, che ha portato sullo schermo gli stessi temi con un cast internazionale di primo piano. Questa nuova serie Netflix riprende quella base, ma sfrutta il formato seriale per approfondire meglio i nodi drammatici, con un ritmo più dilatato.

In un momento in cui il pubblico cerca sia qualità culturale sia intrattenimento, Netflix prova a trovare un equilibrio. La serie parla a chi conosce il romanzo e a chi vuole scoprire una storia importante senza rinunciare a una narrazione moderna, con personaggi che affrontano dubbi e scelte morali che restano vicini ai nostri tempi.

Questo progetto si inserisce nella linea delle serie ispirate a grandi classici, una strategia che punta a raccontare storie capaci di resistere al tempo e di offrire sempre nuovi spunti. Rileggere un classico come questo conferma l’attenzione verso storie di donne e uomini alle prese con rigide regole sociali, temi che restano molto attuali anche oggi, in contesti diversi ma con problemi simili.

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Andrea Ricci