Netflix ha avviato le riprese del reboot de la casa nella prateria, serie storica amata negli anni ’70 e ’80. Questa nuova versione promette di portare sullo schermo la famiglia Ingalls con un approccio rinnovato, basandosi ancora una volta sui romanzi di Laura Ingalls Wilder e abbracciando un racconto più completo e attento del contesto storico e sociale.
Il nuovo volto della famiglia Ingalls nelle riprese di netflix
Le prime immagini del cast sono state diffuse da Netflix mostrando la nuova famiglia Ingalls al lavoro durante le prove. Al centro della storia tutta la dinastia raccontata da Laura Ingalls Wilder, protagonista di romanzi semi-autobiografici che descrivono vita e sfide nella frontiera statunitense.
Nel ruolo di Caroline Ingalls, madre e punto fermo della famiglia, si vede Crosby Fitzgerald. Mary Ingalls è interpretata da Skywalker Hughes, mentre Alice Halsey veste i panni di Laura Ingalls, la ragazzina al centro delle vicende. Luke Bracey interpreta il capofamiglia Charles Ingalls, personaggio che nella serie originale fu diretto e interpretato da Michael Landon.
Nuove figure e personaggi nella serie
Accanto a loro, figure di spicco includono Warren Christie come John Edwards e Meegwun Fairbrother nel ruolo di Mitchell. Le nuove introduzioni della serie sono Wren Zhawenim Gotts che interpreta Aquila Bianca, Alyssa Wapanatǎhk come White Sun e Jocko Sims nel ruolo del dottor George Tann. Questi personaggi arricchiscono la trama e portano alla luce aspetti meno esplorati della storia americana in quel periodo.
I fan, però, in attesa delle anticipazioni ufficiali, hanno trovato difficoltà a seguire gli aggiornamenti sui social, visto che la piattaforma X/Twitter ha avuto problemi di caricamento in questi giorni.
Cosa offre il reboot de la casa nella prateria rispetto alla versione originale
La nuova serie si presenta come un mix tra dramma familiare e racconto epico di sopravvivenza, con un’attenzione particolare alla storia dell’espansione verso ovest negli Stati Uniti. Rebecca Sonnenshine, la showrunner con esperienza in produzioni come The Boys e The Vampire Diaries, guida il progetto insieme ai CBS Studios.
L’originale la casa nella prateria, creata da Michael Landon, non si limitava a narrare la vita quotidiana di una famiglia della fine dell’800 ma affrontava temi complessi come il razzismo, la diversità e i problemi adolescenziali. Tutte queste sfide venivano inserite in un contesto che mescolava dolcezza e realismo.
Il reboot riprende questa eredità e la arricchisce, esplorando con uno sguardo più contemporaneo anche problemi attuali come il body shaming e le difficoltà dei disabili. La serie offrirà uno spaccato più ampio e inclusivo, che racconta non solo una famiglia ma un’epoca in trasformazione.
Le radici letterarie e i cambiamenti rispetto ai romanzi di laura ingalls wilder
La serie originale nasceva dai libri di Laura Ingalls Wilder, che descrivevano gli anni dell’infanzia vissuta nelle comunità di pionieri americani. I racconti erano in parte autobiografici e illustravano la vita semplice e spesso ardua sulla frontiera.
Con il tempo la serie televisiva si è distaccata dalla stretta fedeltà ai romanzi, adottando invece storie nuove e affrontando temi a volte tabù. Questo ha permesso alla serie di evolvere con i tempi, mantenendo sempre al centro il valore della famiglia ma accettando nuove sfide narrative e sociali.
Un taglio più attento e inclusivo
Il reboot cerca di riprendere queste storie con un taglio aggiornato, più attento alle diversità culturali e sociali che caratterizzavano il West americano, con uno sguardo meno edulcorato rispetto al passato.
Netflix punta a portare alla luce questo fascino originale e contestuale costruendo un racconto che, rispettando la tradizione, apre finestre su molteplici aspetti spesso trascurati nella narrazione di quel periodo storico.
La serie è attesa nel corso del 2025 e promette di suscitare attenzione per il modo in cui reinterpreta una storia nota, mettendo al centro volti nuovi e argomenti che riflettono una società più complessa. La presenza di personaggi indigeni e figure mediche, per esempio, anticipa un racconto meno monocorde e più ricco di prospettive.
Le riprese sono solo all’inizio, ma le premesse di questo reboot sono chiare: darà voce a storie familiari, sociali e culturali intrecciate con la fatica e l’aspirazione di un’epoca decisiva della storia americana.