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Netflix cancella pulse, il medical drama ambientato a Miami non avrà una seconda stagione

Netflix ha deciso di non rinnovare Pulse, il suo primo medical drama in lingua inglese. La serie, che raccontava le vicende del pronto soccorso del Maguire Medical Center a Miami, è stata tolta dal palinsesto appena tre mesi dopo il debutto. Nonostante un cast e una produzione di rilievo, lo show non ha convinto abbastanza pubblico e critica per ottenere un seguito.

La trama e i protagonisti di pulse: medici tra lavoro e relazioni difficili

Pulse si svolgeva all’interno del Maguire Medical Center di Miami e metteva al centro le sfide dei medici e chirurghi impegnati nel pronto soccorso della struttura. Al cuore della narrazione c’era la relazione complicata tra Danny Simms e Xander Phillips , due colleghi che avevano anche un rapporto gerarchico: lui era superiore a lei. La serie mostrava come questa relazione influenzasse l’ambiente lavorativo già sotto pressione per via delle emergenze continue.

La storia prendeva corpo durante una crisi meteorologica che provocava un aumento improvviso delle richieste d’intervento medico. In questo contesto teso lo staff doveva gestire sia le tensioni personali legate alla loro vita privata sia le responsabilità professionali legate alla salute dei pazienti. L’intreccio tra drammi umani ed emergenze sanitarie creava situazioni intense in cui ogni decisione poteva fare la differenza tra la vita e la morte.

Dietro Pulse c’erano nomi noti come Zoe Robyn, creatrice con esperienza in Hawaii Five-0 e The Equalizer, insieme al produttore esecutivo Carlton Cuse noto per Lost e Tom Clancy’s Jack Ryan. Questo team avrebbe dovuto garantire qualità narrativa ma i risultati sul pubblico sono stati inferiori alle attese.

Ascolti su Netflix: debutto promettente ma calo rapido nelle settimane successive

Al momento del lancio Pulse ha raccolto 6,5 milioni di spettatori nella prima settimana su Netflix diventando così la terza serie in lingua inglese più vista sulla piattaforma quel periodo. Un risultato discreto ma lontano dai numeri raggiunti da altre produzioni dello stesso anno come Missing You con 21,7 milioni o Adolescence con oltre 24 milioni.

Nei giorni seguenti Pulse è rimasta stabile nelle prime dieci posizioni più viste per tre settimane consecutive; tuttavia dopo una breve crescita iniziale gli ascolti hanno cominciato a diminuire progressivamente fino ad arrivare alla nona posizione nella classifica settimanale successiva.

Questo andamento suggerisce che sebbene l’interesse iniziale fosse presente soprattutto grazie al tema medico molto popolare nei prodotti televisivi recenti, poi l’attenzione degli abbonati si è dispersa probabilmente anche per via delle critiche ricevute sulla sceneggiatura o sull’approfondimento dei personaggi principali.

Reazioni dalla critica e motivazioni dietro la cancellazione della serie

Il responso degli esperti televisivi nei confronti di Pulse non è stato positivo quanto ci si aspettava da un progetto firmato da professionisti affermati nel campo seriale americano. Alcuni commentatori hanno sottolineato una scrittura poco incisiva, dialoghi poco credibili o personaggi troppo stereotipati rispetto agli standard attuali dei medical drama più acclamati.

Inoltre molti spettatori hanno lamentato uno sviluppo lento della trama principale, soprattutto riguardo alle dinamiche sentimentali fra Danny Simms ed Xander Phillips. Questa scelta narrativa avrebbe indebolito invece che arricchire il racconto dell’ambiente ospedaliero già complesso.

Questi fattori combinati – audience inferiore alle aspettative unite ai giudizi critici negativi – hanno portato Netflix a interrompere subito dopo pochi mesi dalla prima messa online qualsiasi ulteriore produzione legata allo show.

Difficoltà nel mercato competitivo dello streaming

L’esperienza di Pulse dimostra quanto sia difficile mantenere alta l’attenzione del pubblico anche con ingredienti apparentemente vincenti quali ambientazione realistica, conflitti personali fortemente drammatizzati ed emergenze continue. Nel mercato competitivo dello streaming ogni titolo deve trovare rapidamente il proprio spazio oppure rischia l’abbandono precoce senza possibilità di ripresa.

Matteo Bernardi

Matteo Bernardi è un blogger versatile che racconta con passione e precisione temi legati a cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. La sua scrittura unisce rigore informativo e attenzione per i dettagli, con l’obiettivo di offrire ai lettori contenuti aggiornati, accessibili e mai banali. Ogni suo articolo è pensato per informare e stimolare il pensiero critico.

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