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Netflix cancella pulse e the residence dopo una sola stagione per ascolti deludenti

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Netflix ha deciso di interrompere la produzione di due serie uscite recentemente sulla piattaforma, Pulse e The Residence. Entrambe le produzioni si sono fermate dopo appena una stagione a causa dei risultati insoddisfacenti in termini di pubblico. La scelta riflette le difficoltà che anche grandi colossi dello streaming incontrano nel mantenere alta l’attenzione degli abbonati su nuovi contenuti.

Il flop di pulse: numeri in calo e critiche negative

Pulse è arrivata su Netflix il 3 aprile con un debutto promettente, totalizzando 6,5 milioni di visualizzazioni nella prima settimana e conquistando subito un posto nella top 10 della piattaforma. Tuttavia, nelle settimane successive i dati hanno mostrato un rapido declino: la seconda settimana ha registrato 8,5 milioni ma poi è scesa drasticamente a 3,2 milioni e infine a soli 2 milioni. Questo calo netto ha contribuito alla decisione di cancellare la serie.

Il giudizio della critica non ha aiutato Pulse a risollevarsi. Su Rotten Tomatoes la serie si è fermata al 48% di gradimento generale. Molte recensioni hanno evidenziato problemi nella costruzione narrativa definita “mal formattata” oltre alla rappresentazione delle molestie sessuali giudicata poco convincente o addirittura disturbante da alcuni spettatori. I personaggi sono stati descritti come poco piacevoli da seguire durante gli episodi.

Un elemento che sembra aver inciso negativamente sulle performance è stata la modalità con cui Netflix ha reso disponibili tutti gli episodi contemporaneamente favorendo il binge-watching immediato ma riducendo l’interesse nel tempo verso nuovi spettatori potenziali. Pulse inoltre si è trovata a scontrarsi con The Pitt su HBO Max, medical drama molto apprezzato dalla critica e dal pubblico che nello stesso periodo stava andando verso il finale.

The residence tra buone critiche ma ascolti insufficienti

The Residence aveva debuttato qualche settimana prima rispetto a Pulse ed era riuscita ad entrare al secondo posto della top 10 britannica con circa 6,4 milioni di visualizzazioni iniziali. La serie però non è riuscita a mantenere questa posizione oltre quattro settimane consecutive all’interno della classifica degli show più visti su Netflix UK.

Dal punto di vista critico The Residence ha ottenuto risultati decisamente migliori rispetto a Pulse raggiungendo l’85% sul sito Rotten Tomatoes dove viene apprezzata per trama e interpretazioni degli attori principali come Uzo Aduba e Randall Park.

La storia prende spunto dall’omonimo libro scritto da Kate Andersen Brower ed esplora eventi ambientati dentro la Casa Bianca tra misteriosi omicidi durante una cena ufficiale; racconta vicende dell’eccentrico staff del palazzo presidenziale attraverso uno stile narrativo definito screwball whodunnit .

Nonostante questo interesse iniziale The Residence non è riuscita ad assicurarsi un rinnovo probabilmente anche perché uscita quasi in contemporanea con Adolescence, altra produzione britannica che invece sta ottenendo numeri record sulla piattaforma streaming grazie anche alla pubblicazione settimanale degli episodi anziché tutti insieme come accade spesso su Netflix.

Impatto delle strategie distributive sul successo delle nuove serie

Le performance altalenanti delle due produzioni mettono in luce quanto contino le strategie adottate dalle piattaforme streaming per diffondere i propri contenuti oggi giorno. Il binge-watching agevola chi vuole vedere tutto subito ma limita l’effetto sorpresa o l’attesa tra gli utenti creando picchi rapidi seguiti da crolli altrettanto veloci nelle visualizzazioni.

Il caso pulse contro the residence

Nel caso specifico, Pulse sembra aver pagato proprio questa dinamica perdendo rapidamente spettatori mentre The Residence avrebbe forse potuto beneficiare maggiormente se fosse stata distribuita episodio dopo episodio così da trattenere più facilmente gli abbonati interessati per periodi più lunghi.

Questi esempi confermano quanto sia complesso trovare formule vincenti nel mercato sempre più competitivo dello streaming dove bisogna considerare fattori diversi: qualità narrativa, tempistiche d’uscita, concorrenza diretta. Anche titoli ben realizzati rischiano infatti cancellazioni rapide se non riescono ad attrarre audience sufficientemente ampia fin dai primi giorni.

Netflix continua quindi ad adattare il suo catalogo eliminando show meno performanti mentre punta sulle produzioni capaci davvero catturare attenzione duratura del pubblico globale.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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