“Muori di lei”: un’analisi del film di Stefano Sardo tra desiderio e realtà pandemica

“Muori di lei”, il film di Stefano Sardo con Riccardo Scamarcio e Maria Chiara Giannetta, esplora desideri e frustrazioni durante la pandemia del marzo 2020 in Italia, affrontando tematiche complesse e relazioni tumultuose.
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"Muori di lei": un'analisi del film di Stefano Sardo tra desiderio e realtà pandemica - unita.tv

Il film “Muori di lei”, diretto da Stefano Sardo e scritto in collaborazione con Giacomo Bendotti, si presenta come un’opera che esplora il desiderio attraverso una narrazione complessa e stratificata. Ambientato nel contesto della pandemia di COVID-19, il film affronta tematiche di grande attualità, come la frustrazione personale e le dinamiche relazionali in un periodo di isolamento. La pellicola, pur presentando momenti di forte impatto emotivo, si muove tra scelte narrative che a volte sembrano mancare di coerenza, rendendo l’esperienza visiva un viaggio altalenante.

La trama di “muori di lei”

Il protagonista, Luca, interpretato da Riccardo Scamarcio, è un insegnante di liceo che vive una vita insoddisfacente accanto alla moglie Sara, un medico interpretato da Maria Chiara Giannetta. La storia si svolge nel marzo 2020, quando l’Italia è colpita dalle restrizioni imposte dal governo per contenere la pandemia. Con turni di lavoro massacranti e la didattica a distanza che lo frustra, Luca sente crescere in lui un desiderio di evasione. Questo impulso si concretizza nell’incontro con Amanda, la nuova vicina di casa, interpretata da Mariela Garriga. Tra i due nasce una passione travolgente, che porterà a conseguenze inaspettate.

Tematiche e stile visivo

“Muori di lei” si distingue per la sua cura estetica, evidente fin dai titoli di testa animati realizzati da Sansone. La fotografia di Francesco Di Giacomo, pur richiamando a tratti la color correction tipica dei film per piattaforme streaming, riesce a catturare l’atmosfera di tensione e desiderio che permea la narrazione. La colonna sonora, che include brani dei Verdena e un omaggio ai Sonic Youth, accompagna efficacemente le emozioni dei personaggi, creando un legame tra musica e immagini.

Tuttavia, il film affronta un numero considerevole di temi, come il tradimento, l’ossessione per il successo, il desiderio di maternità e la routine quotidiana. Questi elementi, sebbene interessanti, si sovrappongono e rischiano di appesantire la narrazione, rendendo alcune parti eccessivamente didascaliche. La rivalità di genere, ad esempio, viene rappresentata in modo piuttosto esplicito, ma senza approfondire le dinamiche sottostanti, risultando così ridondante.

Un protagonista in crisi

Luca, il protagonista, è un uomo comune che incarna le insicurezze e le frustrazioni di molti. La sua incapacità di prendere decisioni significative e di affrontare le proprie emozioni lo rende un personaggio con cui è facile identificarsi, ma anche difficile da sostenere. La sua vita è segnata da una continua procrastinazione e da un desiderio di evasione che si traduce in un tradimento. La tagline del film mette in guardia sui pericoli insiti nei desideri, ma il percorso di Luca sembra perdersi in una trama che, pur avendo potenzialità, non riesce a trovare un equilibrio narrativo.