Moses Pendleton e il suo ritorno a Roma: tra arte, politica e riflessioni sulla libertà
Moses Pendleton, fondatore di Momix, torna al Teatro Olimpico di Roma dall’1 al 13 aprile, affrontando temi sociali e politici attuali e riflettendo sul futuro dell’arte dal vivo.

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Moses Pendleton, il celebre regista e coreografo fondatore della compagnia Momix, si prepara a tornare sul palcoscenico del Teatro Olimpico di Roma dall’1 al 13 aprile. In occasione della presentazione dello spettacolo, Pendleton ha condiviso le sue riflessioni sulla situazione attuale negli Stati Uniti, toccando temi di grande rilevanza sociale e politica, e ha parlato del suo approccio artistico come forma di impegno.
La situazione attuale negli Stati Uniti
Pendleton ha descritto il momento storico che gli Stati Uniti stanno attraversando come un periodo di grande difficoltà, paragonandolo a un reality show dove tutto deve essere “sensazionale”. Questa ricerca di spettacolarizzazione, secondo il regista, potrebbe trasformarsi in una sorta di dipendenza per la società americana. Ha sottolineato come la democrazia, che ha una storia di circa 250 anni, necessiti di un restauro, paragonandola a una casa che ha bisogno di manutenzione.
Il regista ha evidenziato la divisione tra Democratici e Repubblicani, sottolineando l’importanza di trovare un dialogo e un compromesso per evitare il collasso della democrazia. Ha espresso preoccupazione riguardo alla crescente richiesta di un leader forte, suggerendo che molti cittadini possano sentirsi disorientati e desiderosi di una guida autoritaria. Pendleton ha messo in discussione il concetto di libertà, evidenziando come spesso si scelga di non scegliere, un atteggiamento che potrebbe portare a una deriva verso l’autocrazia.
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L’arte come forma di impegno politico
Moses Pendleton ha affermato che anche gli artisti devono prendere posizione. La sua arte, secondo lui, è un atto politico che comunica e interagisce con il pubblico. Durante il processo creativo, Pendleton si ritira in solitudine per recuperare energia e ispirazione, un momento di introspezione che precede la rinascita artistica. Ha sottolineato come ogni debutto rappresenti un’opportunità per esprimere il proprio punto di vista attraverso la danza e la coreografia.
In un breve accenno a Elon Musk, Pendleton ha descritto il noto imprenditore come un uomo della Silicon Valley con ambizioni di cambiamento globale. Tuttavia, il focus principale rimane sulla sua arte e sul messaggio che intende trasmettere attraverso i suoi spettacoli.
Il ritorno di Momix a Roma
Il regista ha espresso entusiasmo per il suo ritorno a Roma, descrivendo la città come solare e vitale. Ha rivelato che il segreto del suo successo risiede nella capacità di cercare e afferrare l’energia, anche grazie al supporto degli amici. Il programma dello spettacolo include una selezione di classici e novità, con performance che spaziano dall’acrobazia alla leggerezza, mantenendo sempre un tono ironico e surreale.
Tra i brani in cartellone ci sono opere come “Bothanica“, ispirato alle “Quattro Stagioni” di Vivaldi, e “Baths of Caracalla“, un omaggio alla città eterna. La novità “Floating” si distingue per le sue sonorità trance, creando un’atmosfera unica sul palco. Pendleton ha recentemente festeggiato il suo 78° compleanno, riflettendo sulla forza vitale che trova nella natura e nelle sue passioni, definendosi un “alchimista” per la sua capacità di mescolare elementi diversi nella sua arte.
Riflessioni sul futuro del teatro
Infine, Pendleton ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo al futuro del teatro e dell’arte dal vivo. Ha notato come le nuove generazioni siano sempre più dipendenti dagli smartphone, suggerendo che questo potrebbe rappresentare una “devoluzione” piuttosto che una rivoluzione nel mondo dello spettacolo. Ha concluso con una provocazione, ipotizzando che l’intelligenza artificiale potrebbe un giorno rispondere a domande che oggi rimangono senza risposta, lasciando aperta la questione su come evolverà l’arte e la comunicazione nei prossimi anni.