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mission: impossible – the final reckoning, tom cruise torna a combattere contro l’intelligenza artificiale a cannes 2025

Il nuovo film di Mission: Impossible, presentato a Cannes 2025, vede Tom Cruise tornare nei panni di Ethan Hunt per affrontare una minaccia globale legata all’intelligenza artificiale e alla geopolitica.

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L'ultimo capitolo di *Mission: Impossible*, presentato a Cannes 2025, vede Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt alle prese con una minaccia globale legata all'intelligenza artificiale, unendo azione, tensione e riflessioni sulle sfide tecnologiche e geopolitiche contemporanee. - Unita.tv

L’ultimo capitolo di mission: impossible, presentato a Cannes 2025, mette al centro Tom Cruise e la sua battaglia contro una minaccia assai moderna: l’intelligenza artificiale che minaccia l’umanità. Tra richiami alla storia della saga e una trama che si muove tra tensione e filosofia, il film continua a raccontare uno sguardo sull’ombra tra tecnologia e potere. Il protagonista torna a indossare i panni di Ethan Hunt, chiamato a fermare una nuova arma che potrebbe scatenare l’apocalisse.

La trama e le minacce geopolitiche dietro mission: impossible – the final reckoning

Tom Cruise riprende il ruolo di Ethan Hunt, questa volta con una missione che coinvolge un oggetto cruciforme recuperato da un sottomarino russo affondato da tempo. Lo scopo è fermare un’arma che può provocare una catastrofe globale, richiamandosi direttamente alle parole di Stanley Kubrick sul rischio di una fine imminente, ma con una chiave diversa: al posto delle bombe oggi c’è l’algoritmo che guida la distruzione.

Nel film si fa riferimento a crisi nucleari reali come quelle tra India, Pakistan, e Israele, marcando un parallelismo con fatti recenti dove il controllo tecnologico si lega a quello politico. Nonostante questo, la trama non approfondisce oltre la realtà attuale, dove il bipolarismo che ha segnato la guerra fredda è ormai superato. Ethan Hunt deve quindi gestire una minaccia moderna che va oltre le tradizionali rivalità, con rischi che coinvolgono le economie mondiali e la stabilità globale.

Un monito attuale dal punto di vista economico

Angela Bassett spiega come la sfida attuale non sia solo militare ma economica, con il rischio di un crollo causato da questa nuova Entità che può mettere in ginocchio intere nazioni. Il riferimento è chiaro, riprendendo fatti e tensioni che si vivono nella realtà, dove le dinamiche geopolitiche si intrecciano con sistemi tecnologici fuori controllo. La missione per Ethan diventa così un tentativo di arrestare questa corsa al disastro, che somiglia più a un Armageddon non fatto di armi ma di dati e sistemi informatici.

La battaglia tra umani e intelligenza artificiale spiegata attraverso la saga

Il film apre con la voce di Tom Cruise che introduce un tema profondo: “vivere e morire nell’ombra.” Un’idea che accompagna tutta la trama e che dà una dimensione quasi filosofica alla vicenda. Prima dei titoli, un riassunto velocissimo dei precedenti film cerca di rinfrescare la memoria dei fan, mostrando immagini che risalgono fino al primo mission: impossible diretto da Brian De Palma nel 1996. Viene così ripercorso il percorso di Ethan Hunt con brevi flash del passato, anche con volti come quello di Vanessa Redgrave, per mettere in evidenza quanto la saga abbia radici longeve.

La narrazione mette subito in chiaro che la posta in gioco è alta: si lotta per il mondo intero, ma questa volta il nemico ha un volto inedito. La guerra non è soltanto tra stati o organizzazioni segrete, ma contro una Entità artificiale indicata come l’“anti-dio”, che divora la verità e domina la geopolitica sotto il suo controllo. Il messaggio si carica così di tensione attuale: il conflitto tra analogico e digitale, rappresentato dalla voce della presidente degli Stati Uniti , che sottolinea la necessità di scegliere da che parte stare nell’era tecnologica.

Tom cruise a cannes: un’esibizione che fonde cinema e vita reale

Non è solo la storia del film a catturare l’attenzione a Cannes. Tom Cruise, fedele al suo personaggio e al suo stile, si è presentato come protagonista anche di un momento speciale fuori dal set: la masterclass organizzata dal regista Christopher McQuarrie. Definito un autore attento alla scrittura e paragonato a maestri come Howard Hawks, McQuarrie ha spiegato la dedizione assoluta di Cruise al lavoro.

La presenza di Tom Cruise sul palco della sala Debussy è stata descritta dalla stampa francese come frenetica, quasi come un’azione da commando. Cruise non si limita a recitare, ma si mette in gioco completamente, evitando controfigure in ogni scena d’azione. McQuarrie ha rivelato che ogni piede o mano visibile nelle sequenze d’azione è proprio Tom Cruise, sottolineando la sua abitudine a spingersi oltre ogni limite.

Una battaglia contro il tempo

Questo approccio rende evidente la lotta contro il tempo che caratterizza l’attore; una battaglia personale per mantenere salda la sua figura sul grande schermo, malgrado gli anni e le sfide fisiche. L’impegno di Tom Cruise è una costante di tutta la saga e si riflette anche nella promozione del film, che non perde occasione di mostrare un protagonista impegnato e determinato fino all’ultimo.

Un budget record per un finale che segna una tappa importante nella saga

Mission: impossible – the final reckoning ha richiesto un investimento massiccio, con un budget che supera i 400 milioni di dollari. Questa cifra indica la portata del progetto, che vuole chiudere un ciclo iniziato quasi trent’anni fa con grandi ambizioni. Il film è pensato come un capitolo conclusivo, in cui ogni elemento della storia ha un peso e un posto preciso.

Il budget alto ha permesso di realizzare scene spettacolari, effetti speciali all’avanguardia e numerose sequenze d’azione che vanno oltre i limiti del classico blockbuster. La sensazione è quella di un testamento visivo, che resta fedele al genere action e thriller, ma con un’attenzione nuova verso temi tecnologici molto attuali.

Tom Cruise, a quasi vent’anni dal debutto nel ruolo di Ethan Hunt, mostra ancora la sua capacità di guidare una saga complessa, che ha saputo seguire l’evoluzione dello scenario globale e cinematografico. Questo ultimo capitolo non rinuncia allo spettacolo, ma cerca un equilibrio tra emozione, tensione e riflessione sui pericoli che il mondo moderno affronta.