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Missili iraniani colpiscono Israele , trump avverte Teheran : “ pronti a reagire con tutta la forza ”

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Gli ultimi raid missilistici partiti dalL’Iran contro il centro di Israele e l’area di Gerusalemme hanno causato morti e feriti, scatenando tensioni e allarmi a livello internazionale. Le esplosioni hanno colpito soprattutto Tel Aviv, Haifa e le zone limitrofe, provocando un bilancio tragico con vittime di tutte le età, compresi bambini. Nel frattempo gli Stati Uniti, pur sostenendo Israele, hanno escluso un intervento militare diretto. Di seguito i dettagli su ciò che è accaduto e le reazioni che hanno seguito.

L’ attacco missilistico e le zone colpite in Israele

Nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 2025, diverse salve di missili sono state lanciate dalL’Iran verso il centro del territorio Israeliano. L’obiettivo principale è stato la regione di Gerusalemme, ma sono stati colpiti anche centri urbani come Tel Aviv e Haifa. Le esplosioni hanno causato danni ingenti a edifici abitati, con crolli anche in zone residenziali.

Le fonti locali riportano che a Tel Aviv le sirene hanno suonato per avvisare la popolazione, ma non tutti sono riusciti a mettere in salvo sé stessi e i propri cari. Tra le vittime ci sono donne, bambini e anziani. Un bambino di soli dieci anni è morto in seguito alle ferite riportate, mentre numerose altre persone versano in condizioni gravi. A Shfela, una delle zone colpite, sono stati segnalati oltre 30 feriti, alcuni molto gravi a causa dei detriti e dei crolli.

Le autorità israeliane hanno dichiarato che gli attacchi sono stati “senza precedenti” per intensità e durata. Il servizio d’emergenza maghen david adom è intervenuto immediatamente per soccorrere i feriti e portare supporto nelle aree colpite. Nella galilea occidentale, il crollo di un edificio di tre piani ha causato la morte di tre donne. Un altro missile ha centrato una abitazione a Haifa, con altri feriti e una vittima femminile.

La risposta di Israele e le tensioni crescenti con l’ iran

L’attacco Iraniano ha acceso una nuova fase di tensione tra Israele e Teheran. Il governo Israeliano ha reagito condannando con fermezza gli eventi e minacciando ritorsioni con “tutta la forza disponibile”. Alcuni analisti parlano di una possibile escalation destinata a protrarsi nel tempo, data la durezza degli attacchi e le perdite civili.

Le autorità militari di Israele hanno confermato di essere pronte a rispondere, con operazioni che potrebbero estendersi per settimane. Il rischio di un conflitto aperto è concreto e le popolazioni civili continuano a subire le conseguenze, con centinaia di persone costrette a trovare rifugio in luoghi sicuri.

Grandi città come Tel Aviv e Haifa sono in stato di allarme, con le strutture ospedaliere impegnate a pieno regime per gestire l’afflusso di feriti. La sicurezza interna resta massima, ma la paura cresce tra la popolazione. Le scuole e i servizi pubblici in alcune zone sono stati sospesi temporaneamente per garantire la protezione dei cittadini.

La delicata situazione riguarda l’intero medio oriente e tiene sotto osservazione anche le altre potenze regionali. Le prossime ore saranno decisive per capire se la tensione si placherà o se si trasformerà in un conflitto più ampio con ripercussioni internazionali.

Washington sostiene Israele ma evita il coinvolgimento militare diretto

La situazione ha attirato l’attenzione internazionale e in particolare quella degli Stati Uniti. Donald trump, in una dichiarazione firmata dalla Casa Bianca, ha avvertito L’Iran che Washington è “pronta a reagire con tutta la forza” in difesa di Israele. Tuttavia, è stato specificato che gli Stati Uniti non intendono schierarsi direttamente nel conflitto con truppe sul terreno.

Fonti interne al governo americano hanno fatto sapere che gli Stati Uniti erano al corrente dei piani di risposta israeliani e li hanno lasciati agire liberamente senza cercare di fermarli. Israele, aveva chiesto un appoggio militare più concreto, ma la risposta è stata di non coinvolgimento diretto.

La cnn e Axios, testate giornalistiche americane, hanno riportato queste informazioni spiegando come la linea adottata da Washington sia di supporto politico e logistico, ma senza prendere parte attiva alle operazioni militari. L’amministrazione trump ha dunque puntato su una posizione che sostiene Israele ma evita un’escalation su scala più ampia.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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