Mike Flanagan ha dato il via alle riprese della nuova serie tv “Carrie“, un reboot suddiviso in otto episodi, basato sull’omonimo romanzo di Stephen King. Attraverso i social ha mostrato il ciak con il logo ufficiale della produzione Prime Video, anticipando così il ritorno sullo schermo di una delle storie horror più celebri legate al mondo del liceo e del soprannaturale. La serie vuole rileggere in chiave contemporanea la vicenda di Carrie White, offrendo nuovi dettagli su un racconto che ha segnato la carriera dello scrittore americano.
Chi sono i protagonisti e i personaggi principali di carrie
La protagonista della nuova versione sarà Summer H. Howell, scelta per interpretare Carrie White, la ragazza emarginata con poteri telecinetici al centro della storia. Accanto a lei, Samantha Sloyan vestirà i panni di Margaret White, madre di Carrie, una donna rigorosamente religiosa e oppressiva. Completano il cast Alison Thornton nel ruolo di Emaline, Siena Agudong come Sue Snell, Amber Midthunder nei panni di Miss Desjardin, Josie Totah come Tina, Arthur Conti nel ruolo di Billy, Joel Oulette interpreterà Tommy e infine Matthew Lillard sarà il preside Grayle.
Aspettative e ambientazione del nuovo cast
Questa formazione ha creato aspettative tra i fan, perché combina attori giovani con volti già noti nel mondo delle serie TV e del cinema. I personaggi manterranno intatto il nucleo drammatico dell’originale, ma li ritroveremo in ambientazioni aggiornate ai giorni nostri.
Trama e nuova lettura del classico di stephen king
La serie vuole approfondire l’esperienza di Carrie, una ragazza che passa anni isolata a causa dell’autoritarismo e del fanatismo religioso della madre. La morte improvvisa del padre spinge Carrie a entrare nella dura realtà delle superiori pubbliche, dove episodi di bullismo plasmano il corso della sua vita. È qui che emergono i suoi poteri soprannaturali, telecinetici, eventi che segneranno un punto di non ritorno nella storia.
Mike Flanagan ha intenzione di proporre una versione che esplori con più intensità il contesto sociale attorno a Carrie, senza abbandonare gli elementi horror e psicologici che hanno reso la storia celebre. L’attenzione sarà rivolta anche alle dinamiche familiari e alla paura che cresce all’interno di una comunità piccola e conservatrice.
La collaborazione tra stephen king e mike flanagan nel progetto
Stephen King partecipa attivamente allo sviluppo della serie, collaborando con Flanagan per garantire che la storia mantenga il suo impatto originale ma venga aggiornata per un pubblico moderno. Lo stesso Flanagan sarà showrunner e produttore esecutivo, ruolo che gli permetterà di plasmare a fondo la direzione creativa della serie.
Riferimenti e ispirazioni cinematografiche
Il riferimento esplicito è il film del 1976, “Carrie lo sguardo di Satana” di Brian De Palma, un cult che ha portato sullo schermo le emozioni e i conflitti del romanzo con un cast di grandi attori come Sissy Spacek e John Travolta. Questa nuova lettura intende raccogliere quell’eredità, pur distanziandosi dai precedenti tentativi meno riusciti come il sequel del 2002 e il remake del 2013 con Chloë Grace Moretz.
Retroscena e successo del racconto originale di carrie
Il romanzo “Carrie” è il primo di Stephen King, pubblicato nel 1974, che ha lanciato la sua carriera nel genere horror confinandolo come uno degli autori più influenti del XX secolo. La storia ha rappresentato un punto di svolta per i thriller soprannaturali, fondendo elementi di drama adolescenziale con suspense e orrore.
Il film del 1976 ha fissato lo standard visivo delle scene chiave, come il ballo di fine anno e l’esplosione di poteri della protagonista, scene oggi iconiche per gli amanti del genere. Anche se il sequel e il remake hanno avuto meno fortuna, la trama originale continua a essere fonte di ispirazione per nuove opere, a dimostrazione della potenza del materiale di partenza.
Il reboot di Flanagan intende riportare alla ribalta una vicenda che torna ad affrontare temi di esclusione, potere e vendetta, ma inserendo contesti e interpretazioni più vicino ai tempi attuali, lasciando aperta l’attenzione su quanto il racconto possa ancora dire al pubblico.