Michele morrone ospite a belve si definisce divo internazionale e parla di invidia e pregiudizi
Michele Morrone, intervistato da Francesca Fagnani a Belve, discute il suo successo internazionale, le critiche alla scena cinematografica italiana e aspetti personali della sua vita.

Michele Morrone si racconta in un’intervista a Belve, riflettendo sul suo successo internazionale, le critiche alla scena cinematografica italiana e momenti personali di difficoltà, confermando la sua ambizione verso Hollywood. - Unita.tv
L’attore michele morrone torna sotto i riflettori con un’intervista a belve, il programma di francesca fagnani. Durante la serata parlerà di se stesso e della sua carriera, sottolineando il successo ottenuto all’estero rispetto all’Italia. Il racconto si intreccia a momenti personali, rivelazioni sulla sua vita privata e riflessioni sulla scena cinematografica nazionale e internazionale.
Il successo internazionale oltre il confine italiano
Michele morrone ha chiarito quali sono stati i passi fondamentali del suo percorso artistico. Nato come volto noto per la partecipazione nel 2016 a ballando con le stelle, dove arrivò secondo, ha preso parte a diverse serie tv italiane, mai da protagonista. Questi primi ruoli però non gli hanno garantito grande fortuna in patria.
La vera svolta è arrivata con la pellicola polacca 365 giorni, un film erotico dal grande impatto mediatico, che ha avuto due sequel distribuiti da netflix. Questa saga ha fatto di lui un nome riconosciuto fuori dall’Italia, dando l’accesso a produzioni americane come un altro piccolo favore e subservience. Non a caso, durante l’intervista, morrone ha sottolineato di non considerarsi parte della scena cinematografica italiana, meno ambita rispetto a hollywood.
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Ha rivelato con chiarezza che non sente alcun legame con i premi italiani, palesando disinteresse per il david di donatello. Questa posizione ha attirato attenzione perché evidenzia una spaccatura tra lui e il mondo del cinema nazionale, dove si premiano spesso ruoli minori o attori già affermati da anni.
Le critiche rivolte alla scena italiana e il paragone con hollywood
Morrone ha espresso un giudizio netto sull’atteggiamento degli attori italiani. Ha detto di non aver trovato tra loro la modestia che contraddistingue molte star hollywoodiane, ricordando che gli attori oltreoceano conseguono premi di alto livello, come gli oscar, mentre in italia si premiano sempre i soliti nomi.
Questa critica ha diviso le opinioni, ma spiega il suo motivo per ignorare la scena italiana, considerandola un ambiente ristretto e poco aperto. L’attore, che è ancora in fase di costruzione della sua carriera, dimostra di voler puntare a un mercato più ampio.
Al momento non si vedono segni di un cambiamento nel suo rapporto con la scena italiana, la sua immagine pubblica appare invece sempre più legata alla dimensione internazionale, dove riesce a incontrare nuove opportunità e a migliorare la sua visibilità.
Aspetti personali: tra introspezione e sfide vissute
L’intervista a belve non si è limitata a soffermarsi sulla carriera, ma ha toccato anche alcuni aspetti privati di michele morrone. Ha confessato di aver sperimentato, per curiosità, dei baci con altri uomini, ma senza instaurare rapporti sentimentali.
Ha raccontato di momenti difficili, quando la sua lucidità è stata compromessa, citando alcune situazioni in cui ha percepito di essere stato manipolato involontariamente. Qualcosa che gli ha causato una grande sofferenza: dopo la fine del suo matrimonio infatti, ha ammesso di aver vissuto un periodo segnato dall’uso eccessivo di alcol come mezzo per attenuare il dolore.
Questi passaggi mostrano un lato umano e vulnerabile, lontano dalla figura di divo che spesso emerge in televisione o sui social. Morrone offre così un ritratto più completo e complesso della sua persona.
L’assenza da toy boy e ulteriori progetti in vista
L’attore avrebbe dovuto prendere parte alla seconda stagione di toy boy, una serie che lo aveva coinvolto in passato, soprattutto per il suo fisico atletico. Quel progetto però non si è concretizzato, probabilmente per scelte produttive o personali non chiarite.
L’intervista lascia intendere che morrone preferisca concentrarsi sulle pellicole che gli garantiscono maggiore visibilità internazionale, un mercato che, visti i risultati raggiunti con 365 giorni e le altre produzioni americane, sembra riservargli ancora margini di crescita.
È un momento di passaggio per lui, che si muove tra opportunità e aspettative, anche se ormai non si nasconde più dietro un’immagine affascinante e costruita solo sull’aspetto estetico. Le scelte future saranno determinanti per consolidare il suo posto nel cinema globale.