Michela Quattrociocche, attrice simbolo dei teen movie italiani, torna sul grande schermo con un nuovo progetto che affronta tematiche attuali e di grande rilevanza sociale. Con una carriera che ha attraversato cinema e televisione, la Quattrociocche si racconta in un’intervista che esplora non solo il suo ritorno alla recitazione, ma anche le sfide e le esperienze legate alla parità di genere nel mondo dello sport e dello spettacolo.
Un ritorno significativo con “L’ultima sfida”
Dopo un periodo di pausa dedicato alla famiglia, Michela Quattrociocche torna con il film “L’ultima sfida“, diretto da Antonio Silvestre. La pellicola narra la storia di un calciatore, interpretato da Gilles Rocca, che si trova a dover affrontare una crisi personale e professionale, mentre è coinvolto in un’organizzazione criminale. In questo contesto, Michela interpreta Germana, la moglie influencer del protagonista. L’attrice descrive il suo personaggio come una donna forte e determinata, che cerca di affermarsi in un mondo dominato da stereotipi di genere. “Il cinema, come lo sport, è intrattenimento. Il pubblico si appassiona, ed è come vedere un film”, commenta Michela, sottolineando l’importanza di rappresentare figure femminili forti e indipendenti.
Riflessioni sulla parità di genere e il calcio
Durante l’intervista, Michela Quattrociocche condivide le sue riflessioni sulla parità di genere, un tema che le sta particolarmente a cuore. “Ho una figlia che gioca a calcio e mi colpisce come lo sport sia spesso visto come un dominio maschile”, afferma. La Quattrociocche evidenzia la fortuna di sua figlia, che frequenta una scuola americana e ha accesso a opportunità sportive che in Italia sono ancora limitate per le ragazze. “Perché il nuoto può essere considerato uno sport femminile e il calcio no? C’è ancora molto maschilismo da combattere”, aggiunge, mettendo in luce la necessità di un cambiamento culturale.
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La pausa e il desiderio di tornare
Michela racconta come la sua carriera l’abbia portata a prendere una pausa per dedicarsi alla famiglia. “Ho iniziato a recitare molto presto e ho bruciato molte tappe. Quando sono diventata madre, ho sentito il bisogno di fermarmi e concentrarmi sulle mie figlie”, spiega. Nonostante la pausa, l’attrice ha continuato a coltivare la sua passione per la recitazione, studiando e aspettando il momento giusto per tornare. “Volevo riprendere la carriera, ma solo con il ruolo giusto. Sono felice di aver aspettato”, confida.
I teen movie e un’epoca da rivalutare
Michela Quattrociocche è conosciuta per i suoi ruoli in film come “Scusa ma ti chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare“, che, sebbene non sempre apprezzati dalla critica, hanno segnato un’epoca. “Quei film sono generazionali e rimangono attuali, anche a distanza di anni. Sono fiera di averli fatti”, afferma. L’attrice riflette su come il contesto sociale e culturale di quegli anni fosse diverso, privo dell’influenza dei social media, e come questo abbia contribuito a creare un’atmosfera più genuina e spontanea.
Una nuova visione del mondo contemporaneo
Michela Quattrociocche conclude l’intervista parlando delle sfide del mondo moderno, caratterizzato da ansia e pressioni sociali. “Ho lavorato su me stessa e sono serena. Mi concentro sul lavoro e sulla mia famiglia, senza farmi sopraffare dall’ansia”, dice. La sua visione del mondo è quella di una persona che cerca di mantenere la propria libertà di scelta, lontana dalle influenze esterne. “Non mi faccio influenzare, scelgo da sola cosa guardare o leggere”, afferma, dimostrando un forte senso di indipendenza e autenticità .
Michela Quattrociocche, con il suo ritorno al cinema e le sue riflessioni sulla parità di genere, rappresenta una voce importante nel panorama culturale italiano, capace di ispirare e stimolare un dibattito necessario su temi attuali e rilevanti.