Meg: La voce indipendente della musica alternativa italiana

Maria Di Donna, in arte Meg, celebra oltre trent’anni di carriera musicale a Napoli, affrontando tematiche di identità e lotta femminile attraverso il suo tour “EP Maria” e la sua musica autobiografica.

Meg: La voce indipendente della musica alternativa italiana

Meg: La voce indipendente della musica alternativa italiana - unita.tv

Maria Di Donna, conosciuta come Meg, è una figura di riferimento nel panorama musicale alternativo italiano. Nata nel 1972 a Napoli, ha saputo conquistare il pubblico sia come voce e autrice dei 99 Posse negli anni Novanta, sia come solista. La sua carriera, che si estende per oltre trent’anni, è una testimonianza di autenticità e indipendenza, un percorso che ha attraversato diverse epoche musicali e sociali. Meg è un simbolo per chi desidera intraprendere la carriera musicale senza compromessi, rimanendo fedele a se stessa e alla propria visione artistica.

Un viaggio musicale senza confini

Meg ha sempre rifiutato le etichette e le convenzioni imposte dall’industria musicale. La sua musica è un riflesso della sua personalità, un mix di esperienze e influenze che sfida le categorizzazioni. Con il suo tour EP “Maria”, celebra la sua carriera con tre versioni dello stesso brano, un pezzo autobiografico che rappresenta non solo la sua storia, ma anche quella di tutte le donne che si sono trovate a lottare in un mondo difficile. “In questo pezzo parlo a tutte le ‘Marie’, le parti di me passate e presenti”, afferma Meg, sottolineando l’importanza della connessione tra le donne e la forza dell’unità.

L’identità di Meg: un’auto-terapia

Per Meg, scrivere è un atto di auto-terapia. Attraverso la musica, riesce a esplorare le proprie emozioni e a trovare risposte a domande profonde. “Meg è la mia parte più sfacciata e coraggiosa”, spiega, rivelando come questo alter ego l’abbia accompagnata fin dall’infanzia. Cresciuta in una famiglia aperta e appassionata di musica, Meg ha trovato nella musica un modo per esprimere se stessa, superando le sue iniziali difficoltà comunicative. “Quando ho iniziato a studiare pianoforte, ho capito che la musica era la mia vera voce”, racconta.

Le radici della diversità

La diversità è un valore che Meg ha sempre abbracciato. Cresciuta in un contesto familiare che celebrava l’unicità, ha affrontato le sfide della vita con coraggio. “Ho scoperto di essere ‘diversa’ quando ho iniziato a interagire con il mondo esterno”, ricorda. Le sue esperienze scolastiche, in particolare un episodio legato alla sua mancanza di battesimo, hanno segnato un punto di svolta nella sua vita. “Per la prima volta, mi sono sentita orgogliosa di essere diversa”, afferma, evidenziando come queste esperienze l’abbiano spinta a proteggere e coltivare la sua identità.

L’inizio di un percorso artistico

La carriera musicale di Meg ha preso forma all’inizio degli anni Novanta, quando ha iniziato a frequentare centri sociali e occupazioni. Questo ambiente le ha aperto le porte a un mondo di musica e attivismo, dove ha potuto esprimere le proprie idee e connettersi con altre persone che condividevano la sua visione. “Era un periodo vivace, dove c’era spazio per tutti”, racconta Meg, sottolineando l’importanza di quel periodo nella sua formazione artistica.

Un’alternativa di società

Meg osserva che i centri sociali, una volta luoghi di accoglienza e creatività, sono stati oggetto di repressione. “Dopo il G8 di Genova nel 2001, è iniziata una lotta contro il dissenso”, spiega, evidenziando come la classe politica abbia cambiato approccio nei confronti delle manifestazioni. “I centri sociali rappresentano un’alternativa per una società più giusta, e per questo vengono colpiti”, afferma, mettendo in luce la paura che questi spazi suscitano nel sistema.

La libertà di essere alternativi

Meg riflette su come il panorama musicale sia cambiato nel tempo. “Un tempo c’era un vero underground, dove i generi si mescolavano e si superavano i pregiudizi”, racconta. Oggi, la situazione è diversa, e gli artisti si trovano a dover affrontare nuove sfide. “I dischi si vendevano, e c’erano molte opportunità per suonare”, ricorda, sottolineando come la libertà di espressione fosse più accessibile.

Le donne nella musica: una lotta continua

Meg ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà che le donne affrontano nel mondo musicale. “Spesso mi chiedevano di chi fossi la fidanzata per salire sul palco”, racconta, evidenziando il maschilismo presente anche in ambienti alternativi. Nonostante le sfide, Meg ha continuato a lottare per il riconoscimento del suo talento e della sua voce, diventando un esempio per le nuove generazioni di artiste. “La mia presenza come autrice è stata finalmente riconosciuta, e questo è stato un passo importante”, conclude, dimostrando che la perseveranza può portare a risultati significativi.