Mediaset sposta uomini e donne in prima serata per la scelta di Gianmarco Steri: una mossa disperata?
Mediaset punta su Uomini e donne in prima serata con Gianmarco Steri, ma rischia di saturare il pubblico e impoverire il daytime, evidenziando una mancanza di innovazione nei palinsesti.

Mediaset punta su "Uomini e donne" in prima serata per contrastare il calo di ascolti, ma questa scelta evidenzia una mancanza di innovazione e rischia di saturare il pubblico, sottolineando la necessità di nuovi format e strategie più coraggiose. - Unita.tv
Canale 5 ha deciso di portare in prima serata la scelta di Gianmarco Steri, protagonista di Uomini e donne. Questa scelta evidenzia una strategia che punta tutto sul successo consolidato di Maria De Filippi, dopo un periodo complicato per gli ascolti serali. Il daytime funziona meglio soprattutto per l’abitudine del pubblico, ma trasferirlo nelle ore più importanti della serata rischia di modificare l’identità del programma e lascia scoperte altre fasce. Mediaset appare così alle prese con un momento difficile, che si traduce in tentativi di tamponare il calo di ascolti con scelte già sperimentate, senza proporre nuovi format.
L’utilizzo di uomini e donne come risorsa per la serata
Uomini e donne non è una novità in prima serata, un esperimento già tentato anni fa. Allora il programma beneficiava di un clima di entusiasmo particolare, oggi invece l’operazione sembra dettata dalla necessità. I dati degli ultimi programmi serali, come la fiction “La notte nel cuore” o la nuova edizione di “Sarabanda Celebrity”, mostrano share deludenti, intorno al 12%. Per questo motivo Mediaset ha deciso di puntare su un prodotto garantito, cioè Uomini e donne e Maria De Filippi, nell’ottica di recuperare spettatori e risultati.
Un rischio di saturazione del pubblico
Questa decisione, però, denota una mancanza di alternative concrete. L’idea si ripresenta come un tentativo di “salvataggio” piuttosto che di innovazione. Il rischio consiste nello sfruttare eccessivamente un brand forte, rischiando di logorarlo. Se troppo si affida tutta la programmazione serale a Maria De Filippi, una figura ormai simbolica della rete, si può arrivare a una saturazione del pubblico. Non è un problema della conduttrice o del suo talento, quanto piuttosto di una direzione dei palinsesti che cerca la sicurezza del giorno, senza esplorare nuove strade per la prima serata.
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Day-time e prime time: due mondi a confronto
Uomini e donne ha trovato la sua collocazione ideale al pomeriggio, dove il pubblico si è abituato al suo ritmo e contenuto. Quel tipo di programma funziona proprio perché risponde a una routine consolidata, fatta di appuntamenti quotidiani e di una certa familiarità con i protagonisti. Quando si sposta in prima serata, cambia la natura stessa della trasmissione: l’attesa e l’attenzione degli spettatori sono diverse, così come il pubblico potenziale.
Una trasformazione del format
Trasferire un format da day-time a prime time senza modificarlo significa rischiare di perdere la sua efficacia. È un po’ come servire un cappuccino dopo cena: può sorprendere ma non soddisfa le aspettative del momento. Dare visibilità alla scelta di Gianmarco Steri in prima serata ha probabilmente prodotto risultati accettabili, ma ha anche impoverito la fascia pomeridiana, sottraendo uno dei programmi più seguiti. Questo spostamento indica una forma di cannibalizzazione interna, dove mediatizzare troppo risorse già consolidate può indebolire l’intero palinsesto.
La mancanza di idee e una visione editoriale confusa
Il problema principale emerge proprio dalla mancanza di nuove idee. Mediaset sembra non avere una strategia chiara e definita per il prime time. Le proposte attuali ripropongono formule già viste, puntando su nomi noti e format consolidati più che su nuovi contenuti capaci di attirare platee ampie. Nel frattempo, Rai1 mantiene ascolti più alti con repliche di fiction, dimostrando che non serve per forza strafare per mantenere un pubblico.
Il ricorso ripetuto ai prodotti di Maria De Filippi testimonia un sistema editoriale lontano dalla sperimentazione. Cambiare volti o titoli non basta a rendere interessante una programmazione se manca un’identità forte e aggiornata. Continuare a puntare sempre sulle stesse carte potrebbe portare a un’ulteriore perdita di ascolti, perché il pubblico richiede varietà e novità, soprattutto nel 2025, anno in cui la concorrenza e le fonti di intrattenimento sono sempre più articolate e diversificate.
La richiesta di coraggio e originalità
Da un’azienda come Mediaset ci si può aspettare di più, anche in termini di coraggio e capacità di proporre contenuti originali che sappiano parlare alle nuove generazioni. In assenza di questo, resta solo la riproposizione di format collaudati, che possono garantire risultati temporanei ma rischiano di screditare l’immagine di una rete che deve ritrovare slancio e concretezza.
Mediaset ha appena dato un segnale netto. Uomini e donne in prima serata sembra la scelta visibile di chi cerca scampo nel passato, invece che spingersi oltre. Resta da vedere se questa strategia basterà a rassicurare gli spettatori o segnalerà un bisogno urgente di rinnovamento.