Max Giusti: La comicità oggi e il rifiuto del politicamente corretto

Max Giusti, durante un’intervista al BSMT di Gianluca Gazzoli nel 2025, critica il politicamente corretto e sottolinea l’importanza di una comicità che si adatti ai cambiamenti sociali e culturali.
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Max Giusti: La comicità oggi e il rifiuto del politicamente corretto - unita.tv

Max Giusti, noto comico e conduttore, ha recentemente espresso le sue opinioni sul tema del politicamente corretto durante un’intervista al BSMT di Gianluca Gazzoli. Le sue dichiarazioni hanno suscitato un ampio dibattito, toccando un argomento delicato e attuale: come la società e la comicità si stanno evolvendo nel 2025. Giusti ha messo in discussione le lamentele di alcuni colleghi riguardo alla presunta impossibilità di far ridere senza offendere, sostenendo che il cambiamento sociale richiede una nuova sensibilità.

Le dichiarazioni di Max Giusti sul politicamente corretto

Nel corso della sua intervista, Max Giusti ha manifestato una netta posizione contro coloro che si lamentano del politicamente corretto. “Mi sono rotto le palle di sentire quelli che dicono che non si può più lavorare perché c’è il politicamente corretto“, ha affermato, evidenziando come il panorama culturale sia cambiato nel tempo. Giusti ha sottolineato che la comicità non può rimanere ancorata ai linguaggi e ai temi degli anni Ottanta e Novanta, poiché la società ha fatto significativi passi avanti in termini di sensibilità e rispetto.

Secondo Giusti, molti dei critici della comicità contemporanea sono quelli che desiderano continuare a utilizzare battute e linguaggi obsoleti, che oggi risultano inadeguati e offensivi. “Se nel 2025 pretendi di far ridere le persone offendendo gli altri per il loro aspetto fisico o per la loro provenienza, sei un coglione”, ha dichiarato con fermezza. Questa affermazione mette in luce la sua convinzione che la comicità debba adattarsi ai cambiamenti sociali e culturali, piuttosto che rimanere bloccata in un passato che non rappresenta più la realtà attuale.

L’evoluzione della comicità e il ruolo della sensibilità

Giusti ha continuato a discutere dell’importanza di evolversi come artisti e come società. “Il mondo cambia, ci sono delle vittorie, delle conquiste sociali”, ha affermato, sottolineando che la comicità deve riflettere queste trasformazioni. Ha parlato del suo spettacolo, che dura due ore e, pur essendo diretto, non offende nessuno. Questo approccio dimostra che è possibile affrontare temi complessi e attuali senza ricorrere a battute che possano risultare offensive.

Il comico ha anche messo in evidenza come le minoranze spesso siano le prime a mostrare autoironia e ad accettare le critiche, ma ha avvertito che il modo in cui si presentano le battute e il contesto in cui vengono raccontate sono fondamentali. “Se prima per fare una cosa bastavano tre ore, ora per scriverla ce ne vogliono dieci”, ha osservato, evidenziando la necessità di un maggiore impegno e creatività nel processo di scrittura comica.

La sfida della comicità contemporanea

Max Giusti ha concluso la sua riflessione affermando che, per rimanere rilevanti, i comici devono essere in grado di mettersi in discussione e di adattarsi al mondo che li circonda. “Se non ti evolvi, sei fuori dal mondo”, ha detto, sottolineando l’importanza di raccontare la realtà quotidiana in modo autentico e rispettoso. Questa visione della comicità come un’arte in continua evoluzione è un invito a tutti gli artisti a riflettere su come le loro opere possano influenzare e rispecchiare la società in cui vivono.

Giusti, con il suo approccio diretto e provocatorio, continua a stimolare un dibattito necessario su come la comicità possa affrontare le sfide del presente, mantenendo sempre un occhio attento alle sensibilità altrui.

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