Home Maschi veri su Netflix: una serie che esplora il ruolo maschile tra crisi e nuove sfide sociali

Maschi veri su Netflix: una serie che esplora il ruolo maschile tra crisi e nuove sfide sociali

La serie “Maschi veri” su Netflix esplora le crisi personali di quattro uomini over 40, affrontando il tema della mascolinità contemporanea e le sfide delle relazioni in una società in evoluzione.

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"Maschi veri" è una serie Netflix che esplora la crisi e le fragilità degli uomini over 40 tra relazioni, lavoro e identità, offrendo un ritratto autentico e senza stereotipi della mascolinità contemporanea. - Unita.tv

La serie Maschi veri, disponibile su Netflix dal 21 maggio 2025, mette al centro il tema del maschile oggi. Quattro uomini over 40 affrontano crisi personali e riflessioni profonde sulle relazioni di coppia, il lavoro e il proprio posto in una società che cambia velocemente. L’approfondimento su questi personaggi e le dinamiche che li coinvolgono racconta una realtà complessa, spesso poco raccontata con onestà e senza stereotipi.

Trama e protagonisti di maschi veri: storie di uomini in bilico tra passato e presente

Maschi veri nasce da un adattamento italiano di Maschos alfa, una serie spagnola che ha già raccolto consensi. La versione italiana è prodotta da Matteo Rovere, già noto per progetti su Netflix come La legge di Lidia Poët e Supersex. Tutte le puntate seguono le vite di quattro amici: Luigi , Massimo , Mattia e Riccardo .

Ognuno vive una difficoltà diversa legata soprattutto al rapporto con il genere femminile. Luigi e la moglie hanno perso l’intimità, Massimo perde il lavoro a causa di atteggiamenti maschilisti, Mattia non riesce a superare il divorzio, mentre Riccardo tradisce da tempo la fidanzata, ma si sente turbato quando lei propone di aprire la coppia. Questi problemi riflettono una più ampia crisi di identità maschile.

La chat gruppo “maschi veri” diventa un luogo dove i protagonisti trovano uno spazio di sfogo. Tra appuntamenti di padel e confidenze, gli episodi mostrano un lato vulnerabile dell’uomo. La serie rifiuta l’immagine stereotipata del maschio sempre forte e silenzioso, svelando emozioni e fragilità spesso nascoste.

Il maschile oggi: tra stereotipi e difficoltà a confrontarsi con i cambiamenti sociali

Parlare di maschi e femmine fuori dalla scuola o dalla scienza, spesso scatena reazioni emotive e ideologiche. Maschi veri suggerisce di non fissare significati assoluti a queste parole, ma di parlarne con naturalezza, senza tabù. La serie evidenzia come molti uomini di mezza età si sentano confusi dalle nuove richieste di parità e rispetto reciproco che la società chiede oggi.

La figura del “maschio alfa” torna spesso come un modello senza via d’uscita. Luigi, deriso per i problemi con la moglie, oppure Massimo, devastato dall’essere licenziato e dal fatto che la sua fidanzata guadagni più di lui, mostrano quanto questi schemi rigidi facciano male anche agli uomini stessi. Condividere potere economico e sociale pare ancora un tema spinoso per molti, anche in chi si definisce aperto di mentalità.

La serie li segue nel tentativo faticoso di ridefinire cosa significhi oggi essere uomo. La convivenza con i dubbi e le insicurezze emerge più volte. Non a caso, la loro amicizia diventa un’ancora, uno spazio protetto dove esprimere la fragilità che la società tende a nascondere.

Il cast e le dinamiche sul set: un gruppo di attori affiatati per raccontare l’amicizia maschile

Il cast di Maschi veri ha lavorato intensamente per ricreare la complicità fra amici. Pietro Sermonti fa da collante tra i protagonisti, spingendo anche al di fuori del set momenti di aggregazione, come cene insieme. Grazie a questo, nelle scene si percepisce una vera intimità, quasi come assistere a una chiacchierata fra amici reali più che a una finzione televisiva.

I personaggi rispecchiano diverse sfaccettature maschili: Lastrico interpreta il sensibile, Montanari quello più ruvido, Martari l’antieroe, mentre Sermonti assume il ruolo di mediatore, quello che tiene unito il gruppo. Questa varietà dona spessore alla narrazione, evitando cliché semplicistici.

Attraverso le loro interazioni emergono tensioni, affetti repressi e desideri di comprensione. Questi uomini affrontano la sfida di superare il cliché “uomo che non deve chiedere mai”. Il loro percorso mostra come l’affetto e la tenerezza siano parti legittime e non deboli dell’esperienza maschile. A volte, l’abbraccio di un amico offre più sostegno di una relazione superficiale.

L’importanza di un racconto onesto sul maschile fra sfide personali e sociali

La serie arriva in un momento storico complesso. Dopo anni di lotte per la parità soprattutto grazie al movimento #MeToo, si registra un ritorno a modelli più rigidi e conservatori. Maschi veri si inserisce in questo dibattito mostrando come la crisi maschile non sia un problema solo femminile ma anche maschile, che coinvolge tutti.

Mettere in scena uomini con dubbi, sofferenze e relazioni complicate toglie spazio ai luoghi comuni. La normalizzazione del tema permette di parlare senza accesi scontri ideologici. Nel racconto si vede una società che ancora fatica ad accettare una reale uguaglianza e condivisione di ruoli e spazi.

Nel dialogo fra i quattro amici, riflesso di generazioni diverse, si avverte il peso delle aspettative sociali e familiari. Maschi veri accompagna gli spettatori in un viaggio dove ammettere la fragilità non è segno di debolezza, ma l’inizio di un nuovo modo di essere uomo. E lo fa senza nascondere che questa strada è faticosa, piena di dubbi ma anche di momenti di genuina tenerezza.