Marco rossetti protagonista tra tv, musica e riflessioni sulla carriera nel 2025

Marco Rossetti si racconta al Riviera International Film Festival, esplorando il suo percorso artistico tra recitazione e musica, affrontando vulnerabilità e successi con ironia e sincerità.
Marco Rossetti si racconta al Riviera International Film Festival tra musica e recitazione, svelando il suo percorso artistico fatto di autenticità, sfide e passione, con particolare attenzione alla serie tv "Costanza" e alla sua carriera musicale in crescita. - Unita.tv

Marco Rossetti ha catturato l’attenzione al Riviera International Film Festival con un incontro che lo ha mostrato non solo come attore, ma anche come musicista e persona autentica. Al centro dell’evento c’è stata la sua capacità di raccontarsi senza filtri, con ironia e sincerità. L’occasione ha permesso a Rossetti di spiegare i suoi ultimi lavori, tra serie tv e musica, e di mostrare come la sua vita artistica si intreccia con l’evoluzione personale e professionale.

Il racconto di marco rossetti tra ironia e musica

Al festival, Marco Rossetti si è presentato in modo spontaneo, conquistando il pubblico con un mix di leggerezza e profondità. Ha suonato alcuni brani accompagnandosi con la chitarra, proponendo due sue canzoni e una cover di Elvis Presley. L’interpretazione di “Can’t Help Falling in Love” ha suscitato una riflessione sulla bellezza di certi gesti, in particolare quella metafora dell’offrire la mano all’altro. Rossetti ha mostrato il suo lato più intimo e semplice, alternando racconti di esperienze personali a momenti musicali, coinvolgendo chi era presente in una dimensione meno formale rispetto al solito ambiente televisivo.

Ha definito il talk “Esageratissimo” perché già nel titolo si parlava di una star nuova della serialità. La sua capacità di non prendersi sul serio ha fatto sì che il pubblico si immedesimasse facilmente in lui, vedendo una persona in grado di mostrare sentimenti e difetti con naturalezza. Questo incontro non si è limitato a una classica intervista; ha messo in luce un dialogo sincero con i fan, arricchito da canzoni nate da emozioni vissute durante le sue esperienze di lavoro e vita.

La serie costanza: un nuovo capitolo con spunti emotivi

Marco Rossetti è stato protagonista di tre serie tv recenti, tutte trasmesse su Rai Uno: “Un passo dal cielo”, “Black Out” e “Costanza”. Quest’ultima, diretta da Fabrizio Costa, lo vede condividere il set con Miriam Dalmazio. La trama di “Costanza” si muove tra commedia romantica e temi più seri legati alle responsabilità familiari. Rossetti racconta come gli fosse stata presentata inizialmente come una storia leggera, salvo poi scoprire una narrazione più complessa e profonda.

Nel corso della storia, il suo personaggio si confronta con la scoperta improvvisa di avere una figlia piccola, una situazione che può mettere in discussione ogni aspetto della sua vita, tra famiglia e lavoro. Questa svolta ha creato grandi tensioni narrative ma anche momenti di crescita per il personaggio. La serie nasce dal romanzo di Alessia Gazzola che ha tracciato una protagonista femminile con molte sfaccettature, inserendo così un contesto narrativo ricco e mai banale. La capacità di Rossetti di gestire sia il lato leggero che quello tormentato del ruolo ha contribuito a dare a “Costanza” un tono sfaccettato e realistico.

Sei bella, la canzone nata dalla serie tv

Nel corso di “Costanza” è stata inserita una canzone scritta e cantata da Rossetti stesso, intitolata “Sei bella”. Il brano è nato come risposta emotiva al legame tra i personaggi e alle situazioni vissute durante le riprese. L’attore ha raccontato di aver scritto questo pezzo mentre stava terminando di girare “Un passo dal cielo”. Una volta completata la canzone, ha deciso di proporla al produttore Massimo Del Frate che, inizialmente scettico, alla fine l’ha accolta come una possibile colonna sonora.

L’inserimento di un suo brano all’interno di una serie in cui recita ha rappresentato per Rossetti una sorta di consacrazione nel mondo della musica. Questo passaggio ha segnato il momento in cui la passione è diventata un impegno più serio, quasi professionale. La canzone ha avuto spazio nella narrazione raccontando un lato inedito della storia e rafforzando il coinvolgimento emotivo degli spettatori.

La musica come percorso parallelo alla recitazione

Oltre alla carriera televisiva e cinematografica, Marco Rossetti coltiva da anni la musica, una passione che ha trasformato in una seconda professione. Le sue prime esperienze musicali risalgono all’infanzia, prima che l’adolescenza lo allontanasse temporaneamente da questo mondo. Il ritorno alla chitarra e alla scrittura è avvenuto con l’inizio degli studi di recitazione, quando ha ripreso in mano vecchi composizioni e ha iniziato a portare in scena spettacoli in cui il canto aveva un ruolo centrale.

Nel 2018 ha debuttato con “Malatto Unico”, uno spettacolo che mescola teatro e canzone. Quel progetto ha attirato l’attenzione di produttori musicali che lo hanno spinto a lavorare per arrangiare i brani. Rossetti ammette di sentirsi ancora in difficoltà con l’etichetta di cantautore, rispetto a chi ha fatto della musica la sua unica strada. Nel 2025 si prepara a lanciare un nuovo inedito intitolato “Occhiguai”, accompagnato da un video strutturato come un cortometraggio, a testimonianza dell’impegno artistico che la musica continua a richiedere nel suo percorso.

La fatica di accettare i no e la vulnerabilità come forza

Nonostante il successo e le opportunità, Marco Rossetti non nasconde le difficoltà che ha affrontato. L’attore ammette di aver attraversato momenti di grande incertezza, soprattutto legati ai rifiuti e alle rinunce subite nel lavoro. Solo dopo aver accettato la propria fallibilità e imparato a confrontarsi con gli insuccessi ha potuto crescere veramente. Questo processo, spesso doloroso, lo ha aiutato a guardarsi dentro e a migliorare sotto diversi punti di vista, personali e professionali.

Parlare di tutto questo davanti al pubblico significa abbattere un muro di tabù legati al successo e alla carriera, temi raramente discussi con sincerità. Per Rossetti il “no” diventa un’occasione di verifica e di miglioramento, soprattutto quando arriva da chi riconosce il suo valore. La consapevolezza di non essere un fenomeno ha alimentato in lui il desiderio di lavorare continuamente sull’arte e sulla persona. La cosiddetta “sindrome dell’impostore”, che indica dubbio e senso di inadeguatezza, non lo ha mai abbandonato, spingendolo a non adagiarsi mai sugli allori.

La scelta di osare e la determinazione nel perseguire un sogno

Dietro a una carriera costruita in oltre vent’anni di teatro, cinema e tv, c’è una storia fatta anche di sacrifici e rischi. Marco Rossetti racconta di aver cominciato prestissimo a fare il cameriere per mantenersi durante gli studi. In una famiglia con quattro figli, i genitori hanno chiarito subito che le risorse economiche sarebbero state limitate e che la strada per l’attore non avrebbe avuto l’appoggio tradizionale.

Nonostante questo, la determinazione ha preso il sopravvento. Rossetti si è concentrato sulle accademie di recitazione, lasciando da parte l’università suggerita dalla famiglia. Ha scelto di puntare tutto su un percorso incerto, affrontando la paura di non riuscire o di rimanere senza lavoro. Il suo messaggio è chiaro: “bisogna buttarsi con energia verso ciò che si desidera, senza perdere mai di vista il sogno anche se si tiene a mente un piano B, che però non deve distrarre dall’obiettivo principale.” Dieci, forse venti anni di impegno e fatica accompagnano questa scelta che ha permesso all’attore di costruirsi un ruolo e un’identità nel panorama artistico attuale.