Home Maracuda e la preistoria raccontata come un viaggio tra famiglia e indipendenza nei cinema italiani

Maracuda e la preistoria raccontata come un viaggio tra famiglia e indipendenza nei cinema italiani

Il film di Viktor Glukhushin, Maracuda – Diventare grandi è una giungla, esplora la crescita personale e i rapporti familiari in un’avventura preistorica ricca di umorismo e emozioni.

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"Maracuda - Diventare grandi è una giungla" di Viktor Glukhushin è un film d'animazione ambientato nella preistoria che affronta con originalità e delicatezza temi universali come la crescita, i rapporti familiari e l’adolescenza, unendo avventura, umorismo e fantascienza. - Unita.tv

Il nuovo film di Viktor Glukhushin, Maracuda – Diventare grandi è una giungla, esplora la crescita personale e i rapporti familiari attraverso una vicenda ambientata nella preistoria. Presentato a Cartoons on the Bay, il lungometraggio mescola elementi fantastici, umorismo e temi universali. Disponibile nei cinema italiani dal 5 giugno 2025, il film si propone come racconto sia per giovani spettatori che per i loro genitori, affrontando con delicatezza la difficile fase dell’adolescenza e il desiderio di indipendenza.

La genesi di maracuda: un’idea tra preistoria e fantascienza

Il progetto nasce da un’intuizione fuori dal comune: cosa accadrebbe se l’origine dell’umanità fosse stata influenzata da un alieno? Viktor Glukhushin ha sviluppato questa suggestione in un racconto sulla crescita personale e sulle dinamiche familiari, ambientato in un’epoca primordiale ma animato da una forte carica emotiva. Maracuda, il protagonista, è un ragazzo goffo e curiosissimo, alle prese con incomprensioni e tensioni che lo spingono lontano da casa. Il regista ha voluto usare l’ambientazione della preistoria come sfondo per raccontare in modo originale le difficoltà di crescere e trovare il proprio posto nel mondo.

Un’epoca lontana ma vicina a tutti

La scelta di un’epoca così lontana nel tempo ha permesso di dar vita a una storia originale ma al tempo stesso molto riconoscibile, perché radicata in quella sensazione universale di sentirsi incompresi, tipica dell’adolescenza. Maracuda è presentato con tutte le sue contraddizioni: impulsivo ma anche vulnerabile, impacciato ma gentile. Le vicende si sviluppano con un tono vivace, alternando momenti di caos preistorico e incontri con creature improbabili, come un curioso uccello alieno che segna l’inizio di un’avventura indimenticabile.

Raccontare genitorialità e indipendenza senza cadere nei soliti cliché

L’obiettivo del film è parlare ai ragazzi e ai loro genitori, senza ricorrere a stereotipi scontati. La relazione tra Maracuda e suo padre rispecchia i malintesi reali tra generazioni diverse, evitando la classica divisione tra genitore autoritario e figlio ribelle. Nessuno dei due è completamente in torto o ragione; entrambi faticano a comprendersi e a comunicare. Questo conflitto aperto crea una tensione plausibile che si snoda nel tempo, offrendo allo spettatore un quadro più autentico di cosa significa crescere, fare errori e imparare a conoscersi reciprocamente.

Delicatezza nelle emozioni della crescita

La narrazione attenta punta sulla complessità delle emozioni, mettendo in evidenza la delicatezza di quei momenti in cui i giovani cercano di conquistare autonomia, mentre i genitori cercano di proteggere e guidare. Il risultato è una storia di crescita emotiva che non rinuncia all’ironia e all’avventura, mantenendo un equilibrio tra leggerezza e profondità emotiva.

Lo sviluppo dei personaggi tra trasformazioni e sorprese

Maracuda non è un personaggio statico: il regista ha voluto mostrare la sua evoluzione con pazienza. All’inizio appare come un adolescente tipico: impetuoso, scontroso e pieno di dubbi. Nel procedere della storia, emergono strati più profondi che rivelano la sua fragilità, il senso di lealtà e la capacità di cambiare. La sfida principale è mantenere questa crescita credibile e coinvolgente, permettendo al pubblico di entrare davvero in empatia con quel percorso.

Personaggi sfaccettati e imprevedibili

Lo stesso vale per gli altri personaggi, che si allontanano dagli stereotipi per diventare creature più sfaccettate e umane. L’incontro con il pennuto extraterrestre arricchisce la narrazione con momenti imprevedibili, anche comici, ma dietro alla loro stravaganza si celano temi importanti come l’accettazione e la scoperta di sé.

La libertà creativa dell’ambientazione preistorica

L’ambientazione offre al team una tela libera per unire elementi scientifici, mitologici e fantasiosi. Nel mondo di Maracuda convivono mammut, dinosauri, suricati e creature spaziali, mescolati in modo da supportare la narrazione emotiva. Questa combinazione permette un racconto vario e colorato, capace di sorprendere visivamente e tematicamente.

Personaggi e creature preferiti

Tra i personaggi preferiti del regista ci sono proprio i suricati, descritti come caotici e simpatici, ma è Tink, l’alieno sarcastico e imprevedibile, a rappresentare la vera sfida creativa. Tink è il personaggio più complesso da scrivere, perché racchiude ironia e sensibilità. La sua presenza arricchisce la trama e rompe la prevedibilità delle dinamiche familiari di Maracuda.

L’animazione come strumento narrativo potente

Glukhushin considera l’animazione un mezzo espressivo fondamentale, spesso sottovalutato dal grande pubblico. Gli consente di creare mondi impossibili da rappresentare altrimenti e di esprimere emozioni con colori e movimenti. Sequenze come quella finale con il vulcano mostrano come l’animazione amplifichi la tensione drammatica senza mai tradire la verità della storia.

Superare pregiudizi sull’animazione

Il regista rileva anche un cambiamento nel modo in cui questo linguaggio viene considerato, ma segnala che resta ancora un pregiudizio diffuso nel ridurre l’animazione a qualcosa solo per bambini. Maracuda si inserisce in questo percorso, dimostrando il valore dell’animazione anche per racconti profondi e trasversali.

Ispirazioni da classici dell’animazione

Il percorso creativo di Glukhushin è stato influenzato da titoli come Il libro della giungla, capolavoro Disney che ha segnato l’immaginario del regista. Quel film fonde avventura, umorismo e momenti struggenti, dimostrando come l’animazione possa affrontare temi complessi con leggerezza e autenticità. L’approccio di Maracuda – Diventare grandi è una giungla riprende questa lezione, puntando a un racconto che resta nel tempo per chi lo guarda, senza perdere freschezza e immediatezza.

Grazie a questi riferimenti e a un lavoro di squadra attento, il film si presenta come una proposta originale per chi cerca storie di crescita capaci di coinvolgere tutte le fasce d’età, allargando gli orizzonti del cinema animato in Italia e oltre.