Luca Guadagnino presenta “Queer”: un adattamento audace del classico di Burroughs

Il film “Queer” di Luca Guadagnino, in uscita il 17 aprile, esplora l’amore e l’identità nel Messico degli anni ’50, con Daniel Craig protagonista e una colonna sonora evocativa.
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Luca Guadagnino presenta "Queer": un adattamento audace del classico di Burroughs - unita.tv

Il film “Queer”, in arrivo nelle sale italiane il 17 aprile dopo la sua presentazione al Festival di Venezia, rappresenta una delle sfide più significative nella carriera del regista Luca Guadagnino. L’opera è un adattamento del romanzo omonimo di William S. Burroughs, un testo controverso e provocatorio che affronta temi di amore e identità in un contesto storico complesso. Guadagnino ha condiviso le sue riflessioni sul progetto durante un incontro stampa a Milano, insieme al protagonista Daniel Craig, che offre una performance acclamata.

La trama di Queer: un viaggio emotivo nel Messico degli anni ’50

Ambientato nel 1950, “Queer” segue la vita di William Lee, un americano che vive a Città del Messico. Lee, un uomo di quasi cinquanta anni, si ritrova isolato, con pochi legami e una vita segnata dalla solitudine. La sua esistenza cambia quando incontra Eugene Allerton, un giovane studente che suscita in lui la speranza di una connessione profonda. Questo incontro segna l’inizio di una storia d’amore complessa, in cui i protagonisti si confrontano con le loro fragilità e desideri repressi.

Guadagnino ha descritto il romanzo di Burroughs come un’opera che riesce a mantenere la sua attualità, nonostante il contesto storico in cui è ambientata. La capacità del regista di rendere universali i temi trattati nel libro è evidente, e il film si propone di esplorare non solo l’amore, ma anche la sofferenza e la ricerca di identità in un’epoca in cui tali temi erano spesso tabù.

L’incontro tra Guadagnino e Burroughs: un legame personale

Durante l’incontro con la stampa, Guadagnino ha raccontato come il suo primo approccio al libro di Burroughs sia avvenuto in modo casuale. A soli 17 anni, scoprì “Queer” in una libreria di Palermo, dove trascorreva ore a leggere. La potenza delle parole di Burroughs lo colpì profondamente, tanto da spingerlo a realizzare un adattamento che rispettasse lo spirito dell’opera originale. Il regista ha collaborato con lo sceneggiatore Justin Kuritzkes per mantenere la fedeltà alla struttura narrativa del romanzo, cercando di catturare l’essenza delle emozioni di Burroughs.

Guadagnino ha sottolineato l’importanza del linguaggio provocatorio utilizzato nel libro, che risuona con verità per molti lettori, in particolare per coloro che si trovano a vivere esperienze simili a quelle descritte. La scelta del titolo “Queer”, inizialmente tradotto in italiano come “Checca”, è stata oggetto di discussione, ma il regista ha chiarito che Burroughs non intendeva offendere, ma piuttosto esprimere una realtà interiore.

Daniel Craig e la sua visione del progetto

Daniel Craig, noto per il suo ruolo iconico come James Bond, ha condiviso il suo entusiasmo per “Queer”. L’attore ha affermato che il suo obiettivo non è stato quello di affrontare questioni politiche, ma piuttosto di raccontare una storia che esplora la condizione umana. Craig ha descritto il processo di immedesimazione nel suo personaggio come essenziale, evidenziando come ogni ruolo richieda una connessione emotiva profonda.

La sua interpretazione di William Lee è stata accolta con entusiasmo dalla critica, e Craig ha sottolineato l’importanza di vivere il momento presente durante le riprese. La sua dedizione al personaggio è evidente, e l’attore ha espresso il desiderio di continuare a esplorare ruoli che lo sfidano e lo coinvolgono emotivamente.

La musica come elemento narrativo

Un altro aspetto distintivo di “Queer” è l’uso della musica, che Guadagnino considera un personaggio a sé stante nel film. La colonna sonora include canzoni dell’epoca, che non solo arricchiscono l’atmosfera, ma creano anche un legame con l’immaginario americano del Messico degli anni ’50. Guadagnino ha menzionato Kurt Cobain come una figura che, pur essendo di un’epoca successiva, condivide un legame ideale con Burroughs, evidenziando come la musica possa unire generazioni e esperienze.

La colonna sonora, curata da Trent Reznor e Atticus Ross, si propone di amplificare le emozioni dei personaggi, rendendo la narrazione ancora più coinvolgente. La scelta musicale riflette il dolore e la complessità delle esperienze vissute dai protagonisti, creando un’atmosfera che accompagna lo spettatore nel loro viaggio interiore.

Riflessioni sul futuro di James Bond

Infine, non è mancata la domanda sul futuro della saga di James Bond, un tema che ha accompagnato Craig per anni. L’attore ha dichiarato di non preoccuparsi troppo del futuro del personaggio, sottolineando che la saga ha sempre avuto bisogno di talento e innovazione per continuare a intrattenere il pubblico. Craig ha espresso fiducia nel fatto che i nuovi produttori porteranno avanti il franchise in modo creativo, augurando loro il meglio per il futuro.

“Queer” si preannuncia come un’opera audace e significativa, capace di affrontare temi complessi con sensibilità e profondità, e il contributo di Guadagnino e Craig promette di offrire un’esperienza cinematografica unica.