Il nuovo progetto di Luc Besson, un film girato con mezzi ridotti e in condizioni di isolamento a causa del lockdown, verrà presentato in anteprima al prossimo Milano Film Fest. June & John rappresenta una prova fuori dagli schemi per il regista francese, che ha scelto di raccontare una storia d’amore intensa e insolita con un approccio tecnico e narrativo poco convenzionale. La pellicola si inserisce tra gli eventi speciali della manifestazione milanese, aprendo un dialogo diretto con il pubblico sul significato delle scelte di vita e sulla libertà.
Luc besson e la genesi di june & john
Luc Besson ha girato June & John durante il lockdown del 2020, usando esclusivamente un iPhone. Si tratta di una svolta significativa per uno dei registi più noti del cinema francese, una sperimentazione che nasce dalla necessità di adattarsi alle restrizioni imposte dalla pandemia. Il film verrà proiettato martedì 3 giugno alle 21.30 al Teatro Piccolo di Milano, nell’ambito della prima edizione del Milano Film Fest, diretta da Claudio Santamaria.
Oltre a questa proiezione, il film sarà distribuito in Italia da Movies Inspired, una realtà che punta a portare sul mercato pellicole indipendenti e fuori dai circuiti commerciali tradizionali. June & John aveva già debuttato all’European Film Market durante la Berlinale, dove aveva suscitato interesse per la sua originalità e il modo in cui è stato realizzato. Questa anteprima milanese segna il primo contatto con il pubblico italiano.
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Traccia narrativa e protagonisti principali
June & John racconta una storia di incontri casuali e destini incrociati. John, interpretato da Luke Stanton Eddy, è un impiegato che vive in una routine che appare senza sbocchi: un lavoro monotono e poche prospettive personali. Tutto cambia quando, in una metropolitana di Los Angeles, conosce June, una donna enigmatica e affascinante interpretata da Matilda Price.
Il loro primo incontro dà inizio a una relazione intensa e fuori dagli schemi. Inizia un viaggio in auto che sfida il tempo e affronto le regole, portandoli a confrontarsi con il rischio e con la fuga. Quel viaggio diventa metafora di un’esistenza vissuta pienamente, lontana dalla mediocrità quotidiana. La trama esplora il desiderio di libertà e l’urgenza di non sprecare il tempo facendo scelte coraggiose.
Luc besson e il significato profondo del film
Il regista ha spiegato che June & John nasce da una riflessione precisa: “preferire vivere a lungo una vita ordinaria o brevemente una esistenza intensa e libera.” “John e June scelgono di essere un re e una regina”, ha detto, sottolineando il contrasto tra una routine spesso difficile da accettare e la possibilità di abbracciare il rischio per vivere appieno. Il film invita a pensare a quelle scelte di libertà che raramente si fanno, quelle decisioni immediate e radicali.
Dal punto di vista tecnico, Besson ha raccontato l’esperienza di girare con un telefono cellulare, una modalità che lo ha riportato ai primi passi nella realizzazione di cortometraggi. Questa semplicità ha imposto una maggiore attenzione alla recitazione e alla spontaneità, lasciando da parte la complessità delle produzioni su grande scala. Il regista ha trovato in questo metodo una sensazione di freschezza e leggerezza, che si riflette sull’atmosfera del film.
L’impatto della pandemia sulla produzione indipendente
June & John è anche un esempio di come la pandemia abbia spinto registi e creativi a reinventarsi sotto il profilo tecnico e narrativo. Le limitazioni negli spostamenti e nei contatti hanno causato la cancellazione o il rinvio di molti progetti, ma hanno anche acceso nuovi stimoli per realizzare film con mezzi alternativi. Girare con lo smartphone ha permesso di aggirare difficoltà logistiche e di mantenere vivo il lavoro artistico in un periodo di incertezza.
Nel caso di Besson, la scelta del low budget non è stata solo un obbligo, ma anche una sfida per esplorare nuovi modi di raccontare storie. Il risultato è una pellicola intima, che punta sulla forza delle emozioni e sulla capacità degli attori di far emergere tensioni e conflitti senza supporti tecnici imponenti. June & John si propone come una testimonianza concreta della resilienza del cinema, capace di adattarsi a tempi difficili per non sparire.
Anticipate del milano film fest 2025 e attese
La proiezione di June & John al Milano Film Fest assume un valore simbolico, considerando il momento storico e le modalità produttive. Il festival, che si terrà dal 3 all’8 giugno nella città lombarda, è guidato quest’anno da Claudio Santamaria, che ha puntato su una programmazione in grado di valorizzare opere fuori dal commerciale e accendere dibattiti attorno al cinema contemporaneo.
Oltre alla pellicola di Besson, sono attesi altri titoli e eventi speciali che proveranno a fare luce su temi come la libertà creativa e la sperimentazione. La scelta di ospitare il film low budget, girato durante la pandemia, riflette anche la volontà di mettere in primo piano il racconto personale e le sfide vissute dagli artisti in questi anni. Al pubblico milanese spetterà scoprire un progetto insolito e diretto, capace di stupire anche per la sua gestazione poco convenzionale.