Look what you made me do (taylor’s version) inserita nella sesta stagione di The Handmaid’s tale
La sesta stagione di The Handmaid’s Tale integra “Look What You Made Me Do” di Taylor Swift, sottolineando temi di ribellione e lotta per l’identità in un contesto distopico.

La sesta stagione di *The Handmaid's Tale* utilizza la nuova versione di *Look What You Made Me Do* di Taylor Swift per sottolineare una scena di ribellione, creando un potente legame tra la lotta per l'identità nella serie e il recupero dei diritti artistici della cantante. - Unita.tv
La sesta stagione di The Handmaid’s tale ha introdotto una scena importante in cui risuona “Look What You Made Me Do ”, la nuova versione della celebre canzone di Taylor Swift. Questa scelta ha acceso attenzione sia tra gli appassionati della serie sia tra i fan della cantante, perché unisce un episodio di fiction a un momento rilevante della storia musicale di Swift. La canzone accompagna una scena di ribellione, che si inserisce nel dramma ambientato nella società distopica di Gilead, e diventa simbolo di un tema centrale per entrambi i mondi: la lotta per il potere e la rivendicazione di un’identità.
La forza narrativa di the handmaid’s tale nella rappresentazione di gilead
Dal suo debutto nel 2017 su Hulu, The Handmaid’s tale ha raccontato la tragica realtà di Gilead, una società totalitaria dove la fertilità femminile è diventata uno dei beni più preziosi e controllati. Il dramma prende spunto dal romanzo di Margaret Atwood e mostra come le donne fertili – le cosiddette “Handmaid” – siano ridotte a una condizione di schiavitù e sfruttamento. Il ruolo di June Osborne nella serie diventa centrale: la protagonista che cerca di resistere e opporsi al regime, incarnando la lotta personale e collettiva delle donne nell’universo oppressivo di Gilead.
La serie ha conquistato consensi perché mette a fuoco temi delicati come i diritti delle donne e la disuguaglianza, mantenendo una narrativa che intreccia momenti drammatici a un forte messaggio politico e sociale. Lo sviluppo della trama ha mostrato varie fasi di ribellione, repressione e tensione costante tra potere e resistenza. In questo quadro, inserire una colonna sonora significativa diventa strumento potentissimo per sottolineare i mutamenti nel racconto.
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L’inserimento di look what you made me do nella sesta stagione
L’episodio 9 della sesta stagione ha scelto come colonna sonora “Look What You Made Me Do ”. Questa versione riregistrata della canzone del 2017 arriva da un progetto di Taylor Swift per riguadagnare i diritti sulle sue produzioni, dopo la controversia con la Big Machine Records e l’acquisizione da parte di Scooter Braun. La canzone, già notata per il suo tono di rottura e vendetta, si è rivelata perfetta per rappresentare la scena in cui le Handmaid si ribellano.
Hallam Martin, uno degli editor della serie, ha spiegato come è nata la scelta musicale: “cercavano una voce femminile forte con un messaggio che rispecchiasse la determinazione e la rabbia di June.” Appena è stata sincronizzata con la scena, “Look What You Made Me Do” ha colpito per ritmo e tematica, in modo quasi naturale. Il testo della canzone rispecchia il “mandato” di vendetta e cambiamento necessario per la resistenza di Gilead, dando al momento una carica incisiva e simbolica.
Il progetto di taylor swift per riacquisire le sue canzoni: reputation
Dopo la vendita dei master delle sue prime sei opere, Taylor Swift ha avviato una campagne per riregistrare i suoi album originali e recuperarne il controllo. “Reputation ” è l’ultimo tassello di questa iniziativa, dopo le riedizioni di “Fearless” e “Red”. Swift ha descritto l’esperienza come unica, paragonandola a una collezione di oggetti di potere personale, in linea con la volontà di dettare le regole sulle sue produzioni.
Il rilancio di “Reputation” con la sua nuova versione ha richiesto una grande attenzione alle sonorità e all’interpretazione, mantenendo fede all’originale ma acquisendo un significato nuovo nel momento presente. L’attenzione dei fan verso questa operazione riflette l’interesse per il gioco di potere legato alla musica e alla proprietà artistica, un tema che sta guadagnando spazio nel dibattito pubblico.
Reazioni tra fan e critica alla colonna sonora dell’episodio
L’inclusione di “Look What You Made Me Do ” in The Handmaid’s tale ha diviso il pubblico. Molti hanno apprezzato il richiamo tra la battaglia personale di Taylor Swift per riottenere i suoi diritti e quella degli stessi personaggi della serie, schiacciati dal potere di Gilead. Alcuni hanno riconosciuto la coerenza del messaggio di rabbia e rivalsa, apprezzando il contrasto sonoro che arricchisce le immagini.
Altri spettatori hanno espresso critiche, giudicando la scelta come poco originale o ripetitiva rispetto al passato. Il paragone con “nachos riscaldati” evidenzia un tratto di delusione o aspettativa non pienamente soddisfatta da chi cercava qualcosa di diverso o più innovativo in quella scena.
La colonna sonora come strumento narrativo e culturale nel dialogo tra musica e serie tv
Il legame tra la musica di Taylor Swift e la serie evidenzia un dialogo tra due forme di racconto che affrontano la lotta per la libertà e il potere con mezzi differenti ma convergenti. La decisione di riregistrare le canzoni di “Reputation” è un gesto di controllo artistico e personale che si riflette nel tema della serie: la resistenza a un regime che nega diritti fondamentali.
Questa unione di temi lascia spazio a discussioni sui nuovi modi in cui la musica accompagna e amplifica la narrazione audiovisiva. La canzone, usata in un contesto televisivo di forte impatto, dimostra come il potere simbolico di un brano possa assumere significati diversi se inserito in una nuova cornice narrativa. Il pubblico di The Handmaid’s tale scopre così una nuova sfumatura di quel messaggio di rivalsa che è alla base di entrambe le storie.
Lo sviluppo della serie verso il finale della sesta stagione, accompagnato da questo pezzo musicale, promette di lasciare tracce evidenti nel modo in cui si racconta la lotta femminile nella cultura contemporanea. Chi segue la storia di June e quella di Taylor Swift può cogliere un punto di contatto sorprendente che unisce televisione e musica in una stessa chiave di resistenza.