L’mcu chiude la fase 5 con thunderbolts, un film che riscrive il concetto di supereroismo

Il film Thunderbolts segna una svolta nel Marvel Cinematic Universe, esplorando un nuovo concetto di eroismo attraverso personaggi ambigui e conflitti interiori, abbandonando il supereroismo classico.
L'articolo analizza come "Thunderbolts" chiuda la fase 5 del Marvel Cinematic Universe, proponendo una nuova visione del supereroismo attraverso personaggi ambigui e un tono più oscuro, segnando una svolta rispetto ai classici Avengers e riflettendo le trasformazioni della società contemporanea. - Unita.tv

Il mondo del cinema di supereroi è in un momento di svolta. Marvel Cinematic Universe finisce la sua fase 5 con un film che rilegge il passato per costruire il futuro, un’opera che richiama la struttura di un classico come The Avengers del 2012 ma con un tono e un messaggio profondamente diversi. Thunderbolts cerca di ridefinire il significato degli eroi, spostando l’attenzione dalla lotta contro minacce cosmiche a un viaggio interiore e complesso.

La crisi del post endgame e il ruolo del multiverso

Dopo Avengers: Endgame, l’mcu ha affrontato un momento delicato. La sfida era enorme: come portare avanti una storia che sembrava aver già raggiunto il culmine? La risposta sembrava arrivare nel multiverso, un concetto nato per moltiplicare possibilità narrative e percorsi alternativi. In pratica, un modo per esplorare nuove storie senza cancellare quanto già detto.

In realtà il multiverso, come è stato sviluppato, ha mostrato i suoi limiti. Spostarsi di lato o raccontare realtà parallele non ha dato la spinta necessaria per una nuova direttrice chiara. Le storie spesso sembravano superficiali, prive di una direzione netta. La sensazione era di girare attorno a idee non approfondite, incapaci di scavare nel cuore di un racconto.

Un passo avanti con deadpool & wolverine

Soltanto con l’arrivo di film come Deadpool & Wolverine si è cercato di affrontare più direttamente la storia produttiva e narrativa del franchise. Quel capitolo ha sfruttato il multiverso non solo come espediente, ma come strumento per mettere a fuoco cosa fosse stato utile e cosa invece andasse abbandonato per costruire qualcosa di nuovo. Resta però ancora aperta la strada da percorrere.

Il trionfo di the avengers e l’arrivo della prima grande squadra

Nel 2012, The Avengers ha segnato un appuntamento cruciale per il cinema contemporaneo. Era la prima volta che un team di supereroi, provenienti da universi narrativi distinti, si univa in una sola pellicola per affrontare una minaccia comune. Quel film non solo ha introdotto gli eroi a un pubblico globale ma ha creato una nuova modalità narrativa per l’industria. Il successo di The Avengers ha inaugurato quasi un decennio di pellicole collegate, sviluppando storie che hanno trasformato il concetto di spettacolo popolare.

Eppure, quell’arco narrativo non inizia nel 2012. La prima pietra è stata posta nel 2008 con film che hanno introdotto personaggi chiave, seguendo un percorso che pensava a lungo termine. Il vero salto di qualità arrivò con The Avengers, non tanto per la trama o gli effetti speciali, ma per l’idea di un evento crossover che mostrava la potenza di un racconto collettivo. Da allora, gli eroi dell’mcu hanno segnato i tempi del cinema, incarnando valori e speranze capaci di costruire un immaginario condiviso.

Thunderbolts, un azzardo per ripensare l’eroismo

Thunderbolts rappresenta un punto di svolta e rischia molto proprio perché è esplicito nel suo richiamare un passato glorioso, senza nascondere le sue ambizioni. Il film ripropone una squadra di eroi, ma non più gli Avengers classici: questa volta i protagonisti sono outsider, ex villain o figure ambigue. Il titolo contiene un asterisco che comunica una nota di distanza o critica, segnalando che non si tratta di una semplice replica, ma di un’opera che vuole far discutere e mettere in discussione.

Gli sviluppatori del film sono consapevoli dei cambiamenti che hanno investito il mondo reale come quello narrativo. Il pubblico oggi è diverso, la società si è trasformata, e con essa l’idea di supereroismo. Il modello trionfante del 2012 non si adatta più ai tempi che corrono e non riesce più a rispecchiare le paure e le speranze contemporanee. Thunderbolts quindi prova a scardinare questo modello, cercando un nuovo linguaggio e una nuova emotività per il pubblico di oggi e forse di domani. Il percorso è incerto ma imprescindibile.

Particolare attenzione ai personaggi borderline

Il gruppo è formato da personaggi marginali, ex fuorilegge e outsider, eredi di un’epoca che non torna. L’inserimento di un personaggio come Sentry/Void, il più potente ma anche il più fragile e autodistruttivo tra i supereroi, sintetizza questa ambizione. Lui è simbolo della gloria perduta e della difficoltà a trovare un posto nel presente.

Thunderbolts e la fine di un’epoca

Thunderbolts è diverso. Non solo per la storia, ma perché chiude la fase 5 dell’mcu con un film che torna sul passato per strapparlo, quasi con violenza. Al centro della vicenda non ci sono più minacce esterne da colpire nello spazio, ma conflitti personali e tormenti interiori. Il supereroismo classico è rappresentato come qualcosa di superato, inadatto a leggere il presente.

Il tentativo di rilettura contemporanea, già visto in film come Captain America: Brave New World, aveva raccolto critiche e mostrato difficoltà. Adesso Thunderbolts vuole fare di più, interrogandosi su cosa significa eroe oggi, in un mondo più oscuro e incerto. Il multiverso diventa una trappola, un labirinto dove si nascondono antichi dolori e nuove sfide.

Un nuovo volto per il supereroismo marvel?

Il volto di Thunderbolts è quello di un cambiamento necessario, ma ancora tutto da definire. Non si tratta di un’avventura semplice né di una linea narrativa chiara e definita a priori. La pellicola prova a confrontarsi con le rovine di un mito e a costruire qualcosa di diverso, più oscuro e realistico.

Mentre gli eroi del passato restano icone distanti, questa nuova squadra tenta di parlare ai tempi attuali, fatti di insicurezze e vulnerabilità. Le scelte narrative riflettono questa tensione tra gloria e fragilità, tra eroismo e autodistruzione.

Questa mossa radicale dell’mcu segna la volontà di voltare pagina, pur usando gli strumenti del racconto classico. Resta da vedere se il pubblico sarà pronto a questa nuova formula o se il richiamo al passato continuerà a prevalere. Sta prendendo forma un nuovo tipo di supereroismo, confuso e inquieto, che mette in discussione i canoni di ieri per provare a immaginare il domani.