
Lionsgate ha annunciato un progetto per trasformare i suoi film in anime in sole tre ore grazie all’intelligenza artificiale sviluppata da Runway, suscitando dibattiti su tecnologia, qualità, legalità e impatti nel settore dell’intrattenimento. - Unita.tv
Lionsgate, noto studio cinematografico dietro franchise come The Twilight Saga e Borderlands, ha annunciato una novità che potrebbe cambiare il modo di produrre contenuti audiovisivi. Lo studio sostiene di poter trasformare qualsiasi film del suo catalogo in anime entro sole tre ore, sfruttando l’intelligenza artificiale sviluppata dalla startup Runway. Questo progetto, annunciato nel 2025, ha già acceso il dibattito sull’effettiva fattibilità tecnologica, i possibili risvolti legali e le ripercussioni sul mercato dell’intrattenimento.
Il piano di lionsgate per convertire i film in anime con l’intelligenza artificiale
L’idea di Lionsgate si fonda su una tecnologia che permetterebbe di convertire enormi quantità di contenuti video in formato anime, riducendo drasticamente tempi e costi di produzione. Michael Burns, vicepresidente dello studio, ha spiegato come il processo collabori con Runway, startup specializzata in intelligenza artificiale nel campo audiovisivo. Secondo Burns, basterebbe un comando semplice come “fai il film in anime e fallo con rating pg-13” per ottenere il prodotto finale in tre ore, senza ricorrere a budget faraonici.
Questo meccanismo potrebbe, in teoria, aprire nuove strategie di rilancio dei titoli del catalogo storico, attraendo un pubblico giovane appassionato di animazione nipponica. Lionsgate stima che i costi complessivi scendano da 100 milioni a circa 50 milioni di dollari, grazie all’effetto “virtuale” consentito dall’IA. Il progetto viene descritto come un tentativo di esplorare quello che definiscono “l’arte del possibile” nel campo della produzione cinematografica.
I dubbi sulla tecnologia e le sfide legali legate all’uso dell’ia negli anime
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche, nessun film è stato ancora effettivamente trasformato in anime con questa tecnologia. Il progetto richiama esperimenti passati – come nel 2023 quando si tentò di replicare lo stile dello Studio Ghibli usando modelli di intelligenza artificiale – che però fallirono sia sul piano qualitativo sia legale. In Giappone, infatti, l’uso di queste tecnologie ha sollevato preoccupazioni rispetto alla tutela del copyright, spingendo i legislatori a intervenire su nuove norme capaci di regolamentare l’intelligenza artificiale applicata alla creatività.
Anche in Occidente, l’impiego dell’IA nel settore dell’animazione e del cinema rimane controverso. Si parla molto di opportunità di risparmio, ma le questioni etiche e legali restano aperte, tra diritti d’autore, originalità dei contenuti e rischi di imitazioni non autorizzate. Nessuno studio ha ancora realizzato progetti su larga scala interamente basati su questa tecnologia, e l’attesa per i primi casi concreti cresce.
Le precedenti sperimentazioni e i risultati del settore anime con l’intelligenza artificiale
Il 2025 ha visto la nascita di Twins Hinahima, il primo anime giapponese creato interamente con intelligenza artificiale. Il progetto però ha ricevuto critiche dure durante la stagione primaverile, risultando poco convincente per pubblico e critici. Anche se Toei Animation ha confermato l’aumento dell’uso di sistemi AI per supportare alcune fasi del processo produttivo, la totale automazione rimane ancora lontana dall’essere una realtà consolidata.
La difficoltà sta nel riuscire a conservare la qualità artistica e la profondità narrativa, elementi fondamentali negli anime tradizionali, mentre si cerca di velocizzare la produzione con l’IA. Il caso Twins Hinahima ha dimostrato quanto sia complicato affidarsi solo a un algoritmo per ottenere un prodotto culturalmente valido e accettato, facendo emergere un divario tra le promesse tecnologiche e i risultati sul campo.
Il ruolo e la percezione dell’intelligenza artificiale in hollywood e nel mondo dell’animazione
Hollywood ha mostrato un crescente interesse per l’intelligenza artificiale, ma segue una strada cauta dettata anche da scetticismo e timori interni all’industria. Il rapporto con l’IA è spesso complesso, perché la tecnologia può ridurre i costi e accelerare i tempi di produzione, ma rischia di compromettere la qualità e la creatività originaria dei contenuti. Gli addetti ai lavori, pur riconoscendo il potenziale, osservano che dietro a ogni prodotto c’è ancora bisogno di talento umano e tasselli narrativi originali.
Lionsgate si inserisce in questo contesto con un progetto ambizioso, che, se funzionerà, potrebbe esercitare una forte influenza. Anche se il pubblico e gli esperti attendono risultati concreti, il dibattito sulla trasformazione dell’animazione grazie all’IA si fa più acceso che mai, sia per impatti tecnici che sociali. In gioco ci sono questioni più ampie come diritti d’autore, futuro della produzione culturale e ruolo dell’umano nel processo creativo.
Europa, Usa e Giappone osservano con attenzione, mentre l’industria sembra ancora alle battute iniziali di un cambiamento che potrebbe richiedere tempo, investimenti e riflessioni profonde.