Lino Guanciale torna a calcare il piccolo schermo con due ruoli intensi, entrambi legati a storie vere e a temi importanti per l’Italia di oggi e di ieri. L’attore è sul set di “L’Invisibile“, una serie che racconta le indagini dietro l’arresto del boss Matteo Messina Denaro, latitante per trent’anni. Nel frattempo si prepara a vestire i panni dello psichiatra Mario Tobino in “Le libere donne“, fiction ispirata al lavoro di Tobino con pazienti donne in un ospedale psichiatrico. Due progetti che puntano a raccontare storie decisive e spesso poco conosciute.
Dietro le quinte de “L’Invisibile“: la cattura di Messina Denaro
La serie è prodotta da CamFilm per Rai Fiction e diretta da Michele Soavi. Le riprese si svolgono tra Roma e Palermo, due città chiave per la vicenda che si vuole raccontare. La storia segue passo passo le indagini che hanno portato all’arresto, nel gennaio 2023, di Matteo Messina Denaro, considerato uno dei boss mafiosi più pericolosi d’Italia.
L’obiettivo non è solo mostrare l’azione, ma anche la fatica e le tensioni vissute da chi ha partecipato a quell’operazione. Guanciale interpreta il colonnello Lucio Arcidiacono, un ufficiale del ROS dei Carabinieri che ha guidato l’arresto. Il suo personaggio è ispirato a una persona reale: un uomo determinato, paziente e intelligente, capace di portare avanti un lavoro delicato e complesso.
Nel cast ci sono anche Ninni Bruschetta e Roberto Scorza, che interpretano ruoli importanti per ricostruire l’ambiente in cui si muove questa storia. Tra gli attori più giovani spiccano Noemi Brando, Leo Gassmann e Levante, al suo debutto nella fiction. La regia di Soavi mantiene un ritmo serrato, ma non rinuncia a scavare nelle emozioni e nelle motivazioni dei protagonisti, dando così spessore e umanità a tutta la vicenda.
Guanciale torna con “Il Commissario Ricciardi” e si prepara a “Le libere donne“
Oltre a “L’Invisibile“, Guanciale tornerà presto su Rai 1 con la terza stagione de “Il Commissario Ricciardi“, prevista per l’autunno. La serie, molto apprezzata finora, lo vede nei panni di un investigatore con poteri particolari, ambientata nella Napoli degli anni Trenta.
Poi, in inverno, sarà protagonista di “Le libere donne“, un’altra fiction importante. La storia si basa sul libro dello psichiatra Mario Tobino e racconta il suo lavoro in un ospedale per donne con disturbi mentali. Guanciale interpreta Tobino, un uomo che nel Novecento si oppose ai metodi tradizionali, spesso crudeli, della psichiatria.
Il personaggio mette in luce la sfida di curare con rispetto e umanità, riconoscendo la dignità delle pazienti in un’epoca segnata da tabù e ignoranza. La serie punta molto sulla relazione tra medico e paziente, offrendo uno sguardo raro su un periodo poco raccontato in tv.
Raccontare Storie Di Memoria e umanità
Con questi ruoli, Guanciale conferma la sua attenzione per fiction che parlano di storie vere, con personaggi impegnati e situazioni che hanno segnato l’Italia. Sceglie storie legate alla giustizia, alla salute mentale e a momenti importanti della nostra storia recente, spesso lontani dai riflettori.
Le produzioni preferiscono evitare il sensazionalismo e mostrano invece le tensioni, le difficoltà e il peso umano di ogni vicenda. Guanciale, capace di dare vita a personaggi profondi, è un elemento chiave per raccontare queste storie con autenticità.
Con il ritorno de “Il Commissario Ricciardi” e le nuove fiction in arrivo, l’attore si conferma un volto capace di unire intrattenimento e riflessione, parlando a un pubblico vasto senza rinunciare a raccontare i fatti come sono stati.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Serena Fontana