Il nuovo film “Lee Miller”, diretto da Ellen Kuras, porta sul grande schermo la vita di una delle figure più affascinanti del XX secolo. Interpretata da Kate Winslet, la fotoreporter angloamericana ha documentato eventi storici cruciali durante la Seconda Guerra Mondiale. La pellicola esplora non solo il suo lavoro, ma anche la sua vita personale, le relazioni e le esperienze che l’hanno formata. Questo biopic, tratto dal libro “Le molte vite di Lee Miller” scritto da Antony Penrose, figlio della fotografa, si distingue per la sua narrazione intensa e il cast di talento.
La vita di Lee Miller tra arte e guerra
Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film inizia con Lee Miller, giovane fotoreporter, che si muove tra i soldati alleati in un contesto di bombardamenti. La narrazione si alterna tra il suo passato spensierato e il presente, dove un’anziana Lee racconta la sua storia a un giornalista, interpretato da Josh O’Connor. Questo flashforward offre un’interessante prospettiva sul suo percorso, rivelando come le esperienze vissute abbiano plasmato la sua visione del mondo.
Nel suo racconto, Lee ricorda la sua vita a Parigi, circondata da artisti e intellettuali. Tra i suoi amici ci sono la nobildonna Solange d’Ayen, interpretata da Marion Cotillard, e il poeta Paul Éluard. La sua esistenza cambia quando incontra Roland Penrose, un artista surrealista, interpretato da Alexander SkarsgÃ¥rd. La loro storia d’amore si sviluppa in un contesto di creatività e libertà , ma la guerra incombe, spingendo Lee a voler documentare il conflitto come fotoreporter.
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La decisione di Lee di partire per il fronte segna un punto di svolta nella sua vita. Le sue fotografie, che catturano l’orrore e la devastazione della guerra, diventano un mezzo per raccontare storie che altrimenti rimarrebbero inascoltate. Le immagini scattate nei campi di sterminio e in altre zone di conflitto offrono una testimonianza visiva della Shoah, rendendo il suo lavoro non solo un atto di cronaca, ma anche un’importante forma di denuncia.
Il gangster movie “The Alto Knights” con Robert De Niro
In sala è presente anche “The Alto Knights – I due volti del crimine”, un gangster movie diretto da Barry Levinson. Ambientato nella New York degli anni Cinquanta, il film segue le vite di due boss mafiosi, Vito Genovese e Frank Costello, entrambi interpretati da Robert De Niro. Nonostante la loro età avanzata, i due continuano a esercitare un forte controllo sul crimine organizzato della città .
La sceneggiatura, scritta da Nicolas Pileggi, noto per i suoi lavori su film di mafia come “Quei bravi ragazzi”, si propone di esplorare le dinamiche di potere tra i due protagonisti. La storia si sviluppa attorno al conflitto tra Genovese e Costello, culminando in un intrigo che coinvolge tradimenti e vendette. Tuttavia, il film ha ricevuto critiche miste, con alcuni spettatori che hanno trovato la narrazione poco originale e priva di colpi di scena significativi.
De Niro, pur cercando di dare profondità ai suoi personaggi, si trova a dover affrontare una sceneggiatura che non riesce a sorprendere. La regia di Levinson, pur essendo esperta, non riesce a elevare il materiale a livelli memorabili, lasciando il pubblico con una sensazione di déjà vu.
“The Monkey”: un horror che delude
Un altro titolo in programmazione è “The Monkey”, diretto da Osgood Perkins e ispirato a un racconto di Stephen King. La trama ruota attorno a due fratelli gemelli, Bill e Hal, che scoprono una vecchia scimmietta giocattolo appartenuta al padre. Ogni volta che attivano il meccanismo del giocattolo, eventi tragici e violenti si verificano nella loro vita.
Da adulti, i due fratelli si sono allontanati e si detestano, ma l’ossessione per la scimmia rimane. La pellicola cerca di mescolare elementi di commedia e horror, ma il risultato è un mix poco riuscito, con un umorismo nero che non riesce a colpire. La narrazione si perde in una serie di situazioni che non riescono a spaventare o intrattenere come ci si aspetterebbe da un film di questo genere.
La direzione di Perkins, pur avendo un potenziale, non riesce a trovare un equilibrio tra i diversi stili narrativi, lasciando il pubblico insoddisfatto. La pellicola si conclude con un finale che tenta di essere provocatorio, ma che risulta più confuso che incisivo.
Questi film offrono una varietà di esperienze cinematografiche, spaziando dal biopic toccante al gangster movie e all’horror, ma non tutti riescono a soddisfare le aspettative del pubblico.
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