Lea Michele, protagonista di Glee, ha riaperto il capitolo legato alla perdita di Cory Monteith, suo compagno nella serie e nella vita, stroncato a soli 31 anni. La tragedia ha lasciato un segno profondo tra gli attori e ha influenzato le dinamiche del gruppo. In un recente intervento nel podcast Therapuss, l’attrice ha ripercorso quelle settimane intense, parlando senza filtri delle difficoltà emotive affrontate e della pressione inevitabile sul set.
L’impatto devastante della morte di cory monteith sulla giovane attrice
All’epoca dei fatti, Lea Michele aveva appena 26 anni e si è trovata a dover gestire un lutto improvviso senza alcun sostegno preparato. Nel podcast ha detto chiaramente che non esisteva una “guida” da seguire, ma solo un “apprendimento veloce” di emozioni troppo complesse da elaborare. Quel dolore personale si sommava al dovere professionale: sul set di Glee tante persone contavano sulla stabilità dell’ambiente di lavoro. Lea ha vissuto quella doppia realtà con grande pressione, mettendo da parte il proprio dolore per assicurarsi che la produzione andasse avanti.
Nonostante l’impegno a mantenere il lavoro, ha confessato che la perdita di Cory ha infranto i rapporti tra alcuni membri del cast, spezzandoli in modi difficili da spiegare. Non ha voluto generalizzare, ma ha ammesso che per lei, affrontare tutto da sola è stato quasi impossibile. Anche nelle scene più importanti pensa solo a portare avanti il suo ruolo, perché il peso della situazione era troppo grande per una ragazza così giovane.
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Le difficoltà sul set tra assenze e tensioni
Le tensioni non riguardavano solo il dolore, ma anche i mutamenti nel gruppo. In quel periodo, molte comparse e protagonisti si erano già allontanati dalla serie, dato che i loro personaggi avevano raggiunto il diploma. Quel cambiamento ha lasciato Lea in uno scenario più isolato, con meno facce familiari e meno punti di riferimento. Questo clima ha reso ancora più complicato gestire le emozioni e svolgere il proprio ruolo.
Il rapporto con gli altri attori si è quindi incrinato in certi momenti: alcune persone si sono distaccate, forse incapaci di gestire insieme il lutto. Ma Lea sottolinea come il gruppo non fosse più lo stesso. Con alcune eccezioni, si è sentita spezzata, e la coesione del passato si è dissipata.
Il sostegno della troupe tra le difficoltà del giorno per giorno
Nei giorni più duri, Lea ha trovato un supporto prezioso in chi lavorava dietro le quinte, in particolare nella troupe tecnica che segue la serie ogni giorno sul set. Ha raccontato di guardare verso la telecamera ma, in realtà, percepire la presenza di chi si trovava dietro di essa, come un appoggio silenzioso all’esterno del copione. Quel sostegno ha aiutato a mantenere un equilibrio fragile in momenti in cui lei stessa pensava di non farcela.
La presenza della squadra dietro le telecamere ha costituito una rete invisibile grazie alla quale Lea ha potuto attraversare quella fase senza crollare completamente. Questo supporto ha rappresentato un’àncora, ugualmente importante per non perdere il rapporto con chi ancora restava sul set.
Rapporti attuali con il cast e la dimensione di una nuova famiglia
Oggi Lea Michele mantiene ancora rapporti stretti con alcuni ex colleghi di Glee, tra cui Darren Criss e Dianna Agron. La connessione che si è creata tra loro è profondamente radicata nelle prove vissute insieme, soprattutto nel dolore condiviso. Lea parla dei loro legami come di qualcosa di più simile a una famiglia, un rifugio sicuro dove il passato e le emozioni vissute restano comprensibili solo a loro.
Non a caso, definisce questa intimità come un conforto raro, una sorta di sicurezza che sa bene di non poter trovare altrove. I legami intrecciati fanno sì che quel dolore non abbia completamente tagliato i ponti, ma abbia scavato uno spazio da cui è possibile trarre forza. Nel percorso di Lea Michele, questi rapporti rappresentano un punto fermo dopo anni segnati da un evento che ha cambiato vite e carriere.