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L’amore profondo tra un cane e la sua padrona nel film l’amico fedele di scott mcgehee e david siegel

Il film “L’amico fedele” esplora il legame profondo tra Iris e Apollo, un alano, affrontando il dolore della perdita e l’amore silenzioso che unisce uomini e animali a New York.

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Il film *L’amico fedele*, diretto da Scott McGehee e David Siegel, racconta con delicatezza il legame tra una scrittrice e il cane del suo mentore suicida, esplorando il dolore, l’amore silenzioso e la convivenza difficile in una New York urbana. - Unita.tv

Il film l’amico fedele, diretto da Scott McGehee e David Siegel, racconta una storia intensa sull’elaborazione del dolore e l’amore che lega un cane e il suo proprietario. La pellicola, con protagonista Naomi Watts accanto a Bill Murray, è uscita nelle sale italiane il 5 giugno 2025. Attraverso uno sguardo particolare e silenzioso, viene mostrata la difficoltà di affrontare una perdita e la forza che nasce dall’affetto tra esseri umani e animali.

Il punto di partenza: new york, un cane e una domanda che apre il racconto

La narrazione si apre con una vista dello skyline di New York dal Fulton Ferry District, un’immagine che fissa subito l’ambientazione metropolitana del film. La voce fuori campo di Naomi Watts introduce la domanda che guida l’intera trama: “cosa succederà al cane?”. Bill Murray appare in una scena successiva nei panni di Walter, il mentore suicida di Iris, la protagonista. Fin dai primi minuti si percepisce che il racconto si concentrerà su ciò che resta dopo una perdita, sui legami che sopravvivono, non solo tra persone ma anche tra animali e uomini. Il cane Apollo, un alano, diventa il simbolo di questa esperienza emotiva. Il film mostra, con delicatezza, come possa esplodere il dolore in modi silenziosi, capaci però di lasciare un segno profondo.

Il dramma della perdita e l’incontro con un alano

Iris, interpretata da Naomi Watts, è una scrittrice che sta affrontando un blocco creativo mentre elabora il suicidio di Walter, suo mentore e amico. Una figura forte ma fragile, che dentro la sua routine incontra un imprevisto: deve prendersi cura di Apollo, il cane di Walter. Barbara, la vedova di Walter, affida al suo affetto il testimone di un legame profondo. Iris vive in un appartamento a New York dove la presenza di un cane di taglia grande è malvista dagli altri abitanti, creando nuove tensioni oltre al peso del lutto. La gestione di Apollo non è semplice: il cane mostra segni di tristezza e rabbia, occupa il letto di Iris, rompe equilibri già precari. Il rapporto con Apollo evolve, svelando uno schema fatto di solidarietà silenziosa tra chi soffre, una convivenza basata sul riconoscimento del dolore reciproco.

L’amore non verbale tra uomo e animale

L’amico fedele si concentra sull’espressione di un amore che supera le parole. La figura imponente ma fragile dell’alano diventa un mezzo per raccontare un sentimento intenso, fatto di silenzi e sguardi. I registi scelgono di soffermarsi sui piccoli gesti, sulle prove fisiche dell’affetto che si costruisce e si trasforma quando mancano le parole per esprimere la sofferenza. Apollo è interpretato da Wilder e Bing, cani provenienti da un allevamento specializzato, che riescono a dare un volto concreto e vivido a questo legame. Il film affronta anche la domanda che attraversa chi affronta la morte di un animale amato: “come si spiega la morte ad un cane?”. Il lavoro visivo e narrativo mette in scena questa tensione emotiva senza eccessi ma con una nitidezza che coinvolge lo spettatore.

New york come sfondo e protagonista delle dinamiche quotidiane

La città di New York non è solo ambientazione, ma parte integrante della storia. Il film mostra la convivenza difficile tra spazi urbani e animali domestici, con episodi di intolleranza da parte dei vicini. Sorprende che in una città nota per la sua apertura verso gli animali, si creino ostilità verso un cane come Apollo. Le due ore di durata espandono la storia includendo personaggi che rappresentano vari punti di vista sulla presenza dell’animale. La colonna sonora con la cover di Everybod’s talkin’ di Iggy Pop richiama un’altra pellicola ambientata a New York e intriga per il confronto tra storie di persone in cerca di un nuovo equilibrio. Il film amplia così la riflessione su come letteratura e cinema riescano a inserire un cane nel tessuto narrativo e umano di una metropoli.

Il legame indissolubile tra iris e apollo e il senso della vita nel caos

Il rapporto tra Iris e Apollo cresce e si fa sempre più intrecciato, mostrato attraverso dettagli come una maglietta consumata o i profumi della città. Questi elementi creano un’atmosfera in cui il disordine della vita quotidiana assume un significato essenziale. Il caos emotivo, il dolore e i momenti di tenerezza convivono in un equilibrio instabile ma vero, a raccontare una forma di esistenza in cui le emozioni più profonde non hanno bisogno di essere dominate o ridotte a parole chiare. Apollo non è solo un animale, ma diventa un compagno di viaggio nei giorni difficili di Iris, un ricordo vivente di ciò che resta, un contenuto da vivere e non solo da spiegare. Lo sguardo del cane cattura tutto ciò senza bisogno di aggiungere altro.