La nuova serie tv targata Rai Fiction e Anele porta sullo schermo una figura mai vista prima: un ispettore del lavoro che si muove tra cantieri, capannoni e magazzini per difendere chi lavora senza tutele. Ambientata nei vicoli di Lucca, la fiction mette al centro temi concreti legati alla sicurezza sul lavoro, alle difficoltà quotidiane e ai rischi spesso ignorati. La storia prende spunto da fatti reali ed esplora un mondo difficile con attenzione ai dettagli e rispetto per chi ogni giorno lotta in silenzio.
Un eroe fuori dagli schemi nel cuore di lucca
L’altro ispettore segue Domenico Dodaro, detto Mimmo , un uomo segnato dal passato ma determinato a ricostruire la propria vita. Ex combattente contro il caporalato nel Sud Italia, Mimmo torna nella sua città natale con una figlia da crescere e una ferita profonda dentro. Non è l’eroe classico delle fiction poliziesche: non indaga omicidi o misteriosi criminali ma si confronta con problemi reali come i cantieri senza impalcature sicure o i magazzini dove la sicurezza sembra assente.
Il suo ruolo lo porta a entrare in contatto diretto con ambienti di lavoro spesso trascurati dalla società. Il passo fermo di Mimmo tra le macerie della negligenza è accompagnato dallo sguardo attento che cerca verità nascoste sotto strati di polvere e paura. Accanto a lui ci sono figure altrettanto complesse: Alessandro , ex operaio rimasto su una sedia a rotelle ma ancora impegnato nell’aiuto agli altri; Raffaella Pacini , pm amica e collega con cui si confronta spesso su questioni irrisolte.
La regia affidata a Paola Randi punta sulla realtà cruda mentre la sceneggiatura firmata da Salvatore De Mola e Andrea Valagussa intreccia storie personali con episodi ispirati ad accadimenti realmente avvenuti in Italia. Ogni episodio affronta casi diversi legati alla sicurezza sul posto di lavoro mettendo in luce situazioni drammatiche troppo spesso dimenticate dai media tradizionali.
Il valore sociale dietro l’impegno della produzione
Durante l’anteprima all’Italian Global Series Festival è intervenuta Gloria Giorgianni produttrice della serie che ha sottolineato quanto sia raro trovare al centro delle narrazioni televisive figure come quella dell’ispettore del lavoro. Ha definito questo progetto “una sfida” perché affrontare temi così delicati richiede coraggio oltre che responsabilità verso il pubblico.
Giorgianni ha spiegato come L’altro ispettore voglia riportare al centro dell’attenzione pubblica il mondo del lavoro reale fatto di turni pesanti, rischi nascosti, tragedie evitate solo per poco tempo. Una realtà lontana dalle luci patinate delle fiction più comuni ma fondamentale per comprendere meglio lo stato attuale dei diritti dei lavoratori italiani.
Anche Alessio Vassallo ha parlato del suo personaggio sottolineando quanto Domenico Dodaro incarni valori profondamente umani come la cura verso le persone fragili – sua figlia innanzitutto – ma anche verso quei lavoratori invisibili alle istituzioni o all’opinione pubblica generale perché privi di tutele o costretti ad accettare condizioni precarie pur di sopravvivere.
Per Vassallo prendersi cura oggi significa compiere un gesto quasi rivoluzionario visto il clima sociale ed economico difficile in cui viviamo dove troppo spesso si parla solo dei numeri tragici degli incidenti sul lavoro senza soffermarsi sui volti dietro quei dati: uomini donne famiglie che costruiscono ogni giorno questo paese silenziosamente.
Personaggi fortemente umani per raccontare storie vere
Cesare Bocci interpreta Alessandro un ex operaio diventato disabile dopo un incidente sul posto di lavoro; lui rappresenta quella resilienza concreta fatta non solo di parole ma soprattutto d’impegno quotidiano nel sostenere chi attraversa momenti difficili simili ai suoi. Durante la presentazione Bocci ha evidenziato come questa serie dia voce proprio agli “invisibili”, cioè tutti coloro che raramente trovano spazio nelle narrazioni mainstream pur vivendo esperienze importanti legate al mondo del lavoro italiano contemporaneo.
La scelta degli sceneggiatori mira proprio a mostrare queste vite attraverso storie nate da eventi realmente accaduti documentando situazioni drammatiche senza cadere nella retorica o nello spettacolo fine a se stesso. I paesaggi urbani e i vicoli stretti della città toscana fanno da cornice naturale ai conflitti interiori dei protagonisti, dando concretezza visiva alle tensione emotive vissute dai personaggi.
Un trailer che anticipa atmosfere intense
Il trailer mostrato durante l’evento anticipa atmosfere intense, dove ogni angolo diventa testimone silenzioso delle battaglie quotidiane portate avanti dall’altro tipo d’eroe: quello fatto non solo d’indagine giudiziaria, ma soprattutto dalla volontà tenace, talvolta solitaria, di proteggere vite esposte al rischio permanente. Presto questa storia sarà visibile su Rai 1 offrendo uno sguardo nuovo su temi urgenti ancora poco raccontati dalla televisione italiana.