Un episodio insolito ha segnato il volo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante l’avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv, in Bulgaria. Un’interferenza ha fatto saltare il sistema GPS, costringendo l’equipaggio a usare mappe cartacee per portare a termine l’atterraggio. Sulla vicenda si è subito scatenato un acceso dibattito politico, con accuse dirette alla Russia e reazioni contrastanti tra i partiti europei.
Il GPS sparito all’improvviso: l’atterraggio a Plovdiv senza satelliti
Il 2025 si apre con un caso che evidenzia quanto siano fragili i voli ufficiali davanti alle minacce della guerra elettronica. Mentre l’aereo di von der Leyen si avvicinava a Plovdiv, il segnale GPS è improvvisamente sparito. Il sistema satellitare è diventato inutilizzabile a causa di un’interferenza di origine ancora non confermata ufficialmente. Per garantire la sicurezza, pilota e equipaggio hanno dovuto affidarsi alle vecchie mappe cartacee e a strumenti alternativi per completare l’atterraggio senza rischi.
In un’era in cui il GPS è lo standard per la navigazione aerea, tornare ai metodi tradizionali ha acceso un campanello d’allarme. La dipendenza dai segnali satellitari rende i voli vulnerabili a possibili attacchi ostili che possono disturbare le informazioni di posizione, mettendo a rischio la sicurezza. Questo episodio ha portato alla luce un aspetto poco noto delle tensioni geopolitiche, con effetti concreti sulla stabilità del traffico aereo di alto livello.
La Commissione Europea punta il dito contro Mosca
La notizia è venuta alla luce grazie a un’inchiesta del Financial Times. Poco dopo, Arianna Podestà, portavoce della Commissione europea, ha accusato apertamente la Russia, definendo l’interferenza una “palese manovra di Mosca”. Podestà ha detto che “minacce e intimidazioni simili sono ormai all’ordine del giorno nel comportamento ostile del Cremlino verso le istituzioni europee.” La sua dichiarazione ha scatenato un’ondata di tensioni politiche, aumentando le preoccupazioni su come la Russia stia agendo nello spazio aereo europeo.
Le autorità bulgare, coinvolte nella gestione a terra, hanno confermato le difficoltà durante l’atterraggio e condiviso i sospetti sull’origine dell’interferenza. Dal Cremlino, invece, è arrivata una netta smentita: “nessun coinvolgimento e un invito a non tirare conclusioni affrettate senza prove certe.”
Italia, tra accuse e dibattito pubblico acceso
Anche in Italia la vicenda ha fatto molto rumore, soprattutto sui social e in Parlamento. Simona Malpezzi, senatrice del Partito Democratico, ha parlato di “un messaggio chiaro per tutta Europa”, accusando direttamente Vladimir Putin di voler piegare le istituzioni europee. Malpezzi ha anche criticato i cosiddetti “filoputiniani”, invitandoli a non restare in silenzio davanti a un episodio così grave e di alto profilo.
Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, ha definito l’episodio “un altro esempio di guerra ibrida”, sottolineando il rischio che attacchi del genere diventino strumenti ordinari di pressione politica e militare. Carlo Calenda, leader di Azione, ha parlato di “una minaccia che colpisce la stessa sopravvivenza dell’Europa”, evidenziando la gravità dell’intimidazione verso le istituzioni più alte.
Dubbi e perplessità: non tutti convinti dell’origine dell’interferenza
Non tutti però si sono allineati alla versione ufficiale. Roberto Vannacci, generale ed eurodeputato della Lega noto per le sue posizioni critiche, ha espresso forti dubbi. Secondo lui, gli attacchi di jamming GPS di solito colpiscono un’area vasta, non un singolo aereo. “Se fosse stato un attacco mirato, anche gli altri velivoli nella zona avrebbero dovuto avere problemi simili.”
Vannacci invita quindi a mantenere prudenza, sottolineando che “servono dati più precisi e tecnici prima di accusare qualcuno in un contesto geopolitico così delicato.”
L’incidente nel mezzo delle tensioni in Europa orientale
Il blocco del segnale GPS sul volo di von der Leyen arriva in un momento di tensioni sempre più forti. La Russia ha intensificato le sue attività di guerra elettronica vicino ai confini con Ucraina e Bielorussia. La visita in Bulgaria, dove von der Leyen ha incontrato il più grande produttore statale di armi del paese, ha un peso strategico, a conferma del ruolo chiave della regione negli equilibri di sicurezza europei.
L’Unione Europea sta pensando a nuove contromisure per evitare che episodi simili si ripetano, tra cui il rafforzamento dei sistemi di navigazione satellitare e il lancio di nuovi satelliti in orbita bassa. L’obiettivo è rendere più sicuri i voli ufficiali europei e aumentare la resistenza contro tentativi di interferenza, soprattutto in un momento in cui il rischio di conflitti ibridi e azioni ostili sul territorio europeo è in crescita.
Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Andrea Ricci