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la tv nel pozzo racconta la tragedia di Alfredino Rampi e la nascita della tv del dolore in Italia

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A 44 anni dalla morte di Alfredino Rampi, Rai 2 trasmette il documentario che ripercorre quei drammatici giorni di giugno 1981 a Vermicino.

Il 10 giugno 1981, Alfredo “AlfredinoRampi, un bimbo di soli 6 anni, cadde in un pozzo artesiano largo appena 30 centimetri nella campagna di Vermicino, vicino Frascati. Era da solo mentre tornava dalla casa della nonna. La notizia arrivò subito all’agenzia Ansa e poi si diffuse rapidamente grazie ai giornalisti locali.

Quella notte e i giorni successivi segnarono una svolta per la televisione Italiana: per la prima volta un evento di cronaca veniva seguito in diretta per oltre 18 ore consecutive. Rai 1 e Rai 2 mandarono in onda una maratona mediatica senza precedenti che tenne incollati davanti allo schermo circa 28 milioni di Italiani.


Quando un bambino cadde in un pozzo e l’Italia si fermò a guardare

Con l’arrivo dei soccorsi e dei giornalisti sul posto, Vermicino divenne un vero e proprio teatro. Vigili del fuoco, speleologi ma anche personaggi curiosi come nani o contorsionisti si radunarono attorno al pozzo. Si contarono quasi diecimila persone attratte da quella vicenda tragica ma anche dal clamore mediatico.

La diretta televisiva non era solo cronaca: era diventata uno show collettivo dove speranza, paura e disperazione si mescolavano davanti alle telecamere. Quel “circo” segnò una nuova era per i media Italiani, aprendo la strada alla cosiddetta “tv del dolore”, fatta di storie forti raccontate in tempo reale con grande impatto emotivo.


Tentativi disperati e speranze infrante

Nei tre giorni successivi alla caduta nel pozzo, si cercò in tutti i modi di salvare Alfredino. Si scavò un pozzo parallelo per raggiungerlo dall’esterno mentre alcuni volontari coraggiosi venivano calati nel buco stretto rischiando la vita pur di portargli aiuto.

Purtroppo ogni sforzo fu vano: dopo più di due giorni di agonia, la mattina del 13 giugno il piccolo morì. Quel momento segnò profondamente l’Italia intera che aveva vissuto quei giorni con il fiato sospeso.


“la tv nel pozzo”: il documentario che fa rivivere quei momenti

Andrea Porporati ha diretto il documentario La Tv Nel Pozzo, trasmesso su Rai2 alle ore 21:20 e disponibile anche su RaiPlay. Il filmato ripercorre non solo i fatti ma soprattutto come i media costruirono attorno alla vicenda una narrazione potente ed emozionante.

Con la voce narrante dell’attore Fabrizio Gifuni, il documentario esplora le infinite forme con cui quella storia è stata raccontata negli anni: dai romanzi alle canzoni , dalle serie tv alle graphic novel fino ai murales nelle strade romane.


Voci dal passato tra ricordi e testimonianze

Il documentario ospita anche interviste a chi visse quei momenti da protagonista o spettatore diretto: giornalisti della Rai come Piero Badaloni, Pierluigi Camilli e Andrea Melodia; lo speleologo Maurizio Monteleone che provò a calarsi nel pozzo; psicologi come Daniele Biondo e Rita Di Iorio oggi impegnati nella Onlus Alfredo Rampi.

Questi contributi aiutano a capire quanto quel trauma collettivo abbia segnato profondamente la coscienza degli Italiani ancora oggi incapaci di elaborare completamente quel dolore.


Quando cultura e memoria si intrecciano con il racconto mediatico

Oltre ai protagonisti diretti della vicenda sono presenti anche artisti come lo scrittore Giuseppe Genna autore del romanzo Dies irae ispirato alla tragedia; Marco Pontecorvo regista della serie tv Alfredino – Una storia Italiana con Anna Foglietta; Massimo Gamba scrittore e autore televisivo.

Questo mix tra cronaca, arte e memoria rende La Tv Nel Pozzo più di un semplice documentario: è un viaggio dentro una ferita aperta dell’Italia moderna che ha cambiato per sempre il modo di fare informazione televisiva.


In conclusione questa sera su Rai2 torna a vivere una pagina dolorosa della nostra storia recente attraverso immagini rare ed emozioni forti. Un’occasione per riflettere su quanto accadde allora ma anche su come i media abbiano trasformato quel dramma umano in uno spettacolo collettivo unico nella storia Italiana.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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