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La tragedia comica di “casa in fiamme”: famiglia, segreti e tensioni nella costa brava

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Casa in fiamme: tensioni e segreti di famiglia sulla Costa Brava. - Unita.tv
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La nuova pellicola del regista di Elite, Dani de la Orden, mette in scena un intreccio tra comico e drammatico, offrendo uno sguardo intenso su una famiglia catalana alle prese con rancori, speranze e inganni. Ambientata in una casa ereditata sulla Costa Brava, la storia cattura i contrasti, le ipocrisie e le fragilità di personaggi che lottano tra loro e con se stessi. Il film ha ottenuto il premio Goya per la Miglior Sceneggiatura Originale proprio per la capacità di dipingere, con ritmo e sarcasmo, le tensioni di una famiglia in crisi.

La trama: una riunione carica di tensioni e rivelazioni

La vicenda prende le mosse da Montse, donna catalana interpretata da Emma Vilasarau, che decide di convocare tutti i membri della famiglia nella casa sulla Costa Brava ereditata dalla zia. Il motivo è pratico: vuole svuotare la dimora per prepararla alla vendita. Da subito emerge un clima teso: accorrono infatti il figlio David, un cantautore alle prime armi con fragilità evidenti, accompagnato dalla nuova fidanzata Marta; la figlia Julia, che arriva con marito e due figlie; e l’ex marito di Montse, ancora presente nella dinamica familiare, interpretato da Alberto San Juan, pure lui con la nuova compagna. Definito un weekend “caldo”, l’incontro diventa un terreno di scontri, ricordi e segreti. Ogni personaggio emergente porta con sé drammi personali, malumori e desideri taciuti, che si intrecciano in conversazioni cariche di tensione tra le mura ristrette della casa. La convivenza forzata riattiva vecchie ferite e stimola confronti duri, che velocemente trasformano quella che doveva essere una semplice riunione in un esplosivo mix di emozioni.

Un ritratto acuto della borghesia catalana e delle sue finzioni

Scritto insieme a Eduard Sola, il film presenta una sceneggiatura raffinata e vivace, riconosciuta con il Premio Goya. Il regista Dani de la Orden gioca con l’ironia, scegliendo personaggi costruiti su eccessi e difetti molto marcati. La loro realtà quotidiana scorre su uno sfondo in cui i dialoghi serrati mostrano battibecchi e malintesi tipici di rapporti familiari che si consumano tra piccole e grandi contrapposizioni. Montse, premiata come la figura più complessa, cerca l’approvazione e l’affetto degli altri manipolando sottilmente la situazione. Tutto il contesto serve a mettere sotto la lente le vecchie e nuove tensioni che attraversano la borghesia locale. Sulle apparenze di benessere e successo si innestano egoismi, mancanza di sincerità e idiosincrasie nascoste dietro sorrisi forzati e atteggiamenti rituali. Il mondo dipinto nel film si mostra come un teatro di ipocrisie, in cui ogni membro fatica a fare i conti con le proprie fragilità e i compromessi quotidiani.

I personaggi: caricature funzionali ai colpi di scena

Nella narrazione i singoli personaggi sono tratteggiati con tratti netti e decisi, più funzionali all’andamento drammatico della storia che alla piena complessità psicologica. David, il figlio, appare fragile, insicuro e a tratti lamentoso; Julia, la sorella, mostra nervosismo e egoismo; il padre impronta la sua figura su una sicurezza apparente, ma nasconde scarsa sincerità. Il regista privilegia ruoli che guidano le dinamiche tra i protagonisti e supportano gli sviluppi narrativi. Questa scelta comporta un ritratto meno sfaccettato delle persone, ma più legato agli eventi e agli scontri immediati. Il cast, compatto e solido, offre comunque interpretazioni intense, in particolare la protagonista Emma Vilasarau, che riesce a trasmettere tutta l’ambiguità e la disperazione di una donna alla ricerca di consenso familiare. Alberto San Juan, nel ruolo dell’ex marito, incarna un uomo disonesto ma carismatico, spiazzante per le sue trasparenze e contraddizioni.

Un film di contrasti tra commedia e dramma lungo la costa brava

“Casa in fiamme” tiene lo spettatore sospeso tra momenti di ilarità e situazioni drammatiche. Il ritmo, sostenuto, alterna scene comiche — alcune di cui risultano un po’ forzate, come il ritrovamento di un oggetto inatteso che vuole strappare una risata — a sequenze di tensione reale, per esempio la scomparsa delle figlie di Julia sulla spiaggia. Questi contrasti accendono la narrazione e mantengono alta l’attenzione, costruendo una trama ricca di colpi di scena. Tuttavia, emerge la sensazione che la storia segua uno schema molto costruito, quasi artificiale nella sua coerenza. Il film, pur con questa articolazione, racconta con chiarezza il costo delle tensioni moderne: l’ossessione per ciò che conta davvero, cioè denaro e immagine, spesso mette in secondo piano i legami famigliari. La Costa Brava funge da cornice perfetta per uno scontro che non è solo tra individui, ma rappresenta una riflessione sulla società e sui danni generati dalle ambizioni personali sopra i sentimenti.

Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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