
"Scissione" è il thriller sci-fi originale di Apple TV+ che ha definito l’identità della piattaforma grazie a una trama inquietante, un’estetica unica e una produzione complessa, con prospettive di espansione futura. - Unita.tv
Apple tv+ ha conquistato una posizione più definita nel mondo dello streaming grazie a serie capaci di lasciare il segno. Tra queste spicca scissione, il thriller sci-fi che ha attratto attenzione per la sua originalità e atmosfera particolare. L’origine del progetto, i problemi incontrati tra la prima e la seconda stagione e le prospettive future raccontano molto non solo della serie ma anche del modo in cui si costruisce un prodotto televisivo in un mercato competitivo come quello del 2025.
L’ascesa di apple tv+ grazie a proposte originali come scissione
Quando apple tv+ è arrivata sul mercato nel novembre 2019, il suo catalogo comprendeva produzioni di qualità ma nessuna serie o film in grado di definirne nettamente l’identità. Questa piattaforma, diversamente dalle concorrenti come netflix o disney+, offre solo contenuti di proprietà esclusiva. Non permette infatti di accedere in modo integrato a produzioni altrui o noleggiarle da altre piattaforme, una scelta coerente considerando che il business principale di apple resta la vendita di dispositivi tecnologici come gli airpods.
Il vero salto di riconoscibilità è arrivato con scissione, creata da dan erickson e prodotta con la supervisione di ben stiller. La serie ha avvicinato il pubblico a questa piattaforma con un prodotto che si distingue per atmosfera e contenuti, diventando un punto di riferimento per l’identità di apple tv+.
La lunga gestazione e il concept originale di scissione
La storia dietro scissione si estende per oltre un decennio. Ben stiller ha scoperto la sceneggiatura del pilot scritta da dan erickson ben 10 anni prima della messa in onda. L’intreccio ruota intorno a mark scout, un uomo che decide di separare la sua vita personale da quella professionale mediante una procedura che crea due coscienze distinte senza ricordi condivisi.
Questo meccanismo crea una suspense crescente, in cui emergono dettagli inquietanti su una grande azienda che impiega i personaggi. Erickson, ispirato da un periodo personale di depressione vissuto mentre lavorava in un’azienda di porte, ha voluto raccontare un desiderio profondo di dissociare la noia e l’insoddisfazione del lavoro quotidiano. Il risultato è una serie che incorpora elementi tipici delle commedie d’ufficio con un sottotesto sci-fi oscuro.
Adam Scott, scelto per il ruolo principale, ha ricevuto la proposta da ben stiller mentre era al Sundance Film Festival nel 2017. Dopo mesi di riflessione, ha accettato di entrare nel progetto, che da subito lo ha affascinato.
Una produzione ostacolata ma sostenuta da apple
Hollywood spesso presenta difficoltà a chi propone storie originali fuori dagli schemi. Anche con ben stiller coinvolto, la serie ha dovuto affrontare rifiuti continui da diversi studi. L’unica realtà a mostrare interesse è stata apple, che all’epoca non aveva ancora lanciato la sua piattaforma streaming.
Per stiller, questa collaborazione è stata un punto di svolta. Ha sottolineato il paradosso di una grande corporation come apple che produce una serie che indaga proprio le dinamiche interne di un grande e misterioso gruppo aziendale.
Il tono visivo è stato pensato da stiller con un approccio retro-futurista ispirato agli anni ’80, caratterizzato da linee semplici e un’estetica brutalista. Questo ha contribuito a creare un linguaggio visivo unico che accompagna ogni episodio, rafforzando l’atmosfera inquietante e surreale della serie.
Evoluzione dei personaggi e modifiche narrative
Adam Scott ha raccontato come il suo personaggio, mark, sia mutato dal progetto originale alla resa definitiva. Inizialmente, mark avrebbe dovuto mostrare un cinismo ironico verso la multinazionale lumon. Col tempo, invece, è stato deciso di presentarne l’aspetto più fedele e indottrinato, lasciando a helly, interpretata da britt lower, l’incarico di rappresentare il dubbio e lo scoramento verso l’azienda.
Ben stiller aveva valutato l’idea di comparire nella prima stagione come medico, ma poi questa opzione è stata eliminata. Nonostante la sua assenza fisica sullo schermo, il coinvolgimento di stiller come produttore ha permesso alla serie di ricevere un’attenzione maggiore tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
Turbolenze produttive e attese per la terza stagione
La seconda stagione di scissione ha incontrato vari ostacoli, inclusi scioperi a Hollywood e tensioni nel processo creativo. Si sono diffuse notizie di sceneggiature scartate e problemi tra showrunner, anche se gli attori hanno negato conflitti personali. Ben stiller ha chiesto di mantenere riservatezza sulle difficoltà interne, evidenziando però che il confronto acceso è parte integrante del lavoro creativo.
Per il futuro ci sarà una terza stagione: i tempi di produzione si spera si riducano rispetto ai ritardi subiti finora. Stiller ha confermato l’esistenza di proposte per possibili spin-off, senza però rivelare dettagli. L’universo narrativo di scissione appare ancora ricco di spunti da esplorare.
Espansioni potenziali nel mondo videoludico e merchandising
Ben stiller e adam scott hanno parlato con interesse di un possibile sviluppo di scissione come videogioco. L’idea si basa sull’estetica della serie, che si presta a essere tradotta in un’esperienza interattiva con una grafica retro, simile alle avventure grafiche anni ’90.
Il merchandise potrebbe seguire questa linea, con oggetti legati all’azienda lumon come tastiere e altri gadget fedelmente ricreati nell’estetica minimal della serie. Questi sviluppi amplierebbero l’esperienza per i fan mantenendo coerenza e profondità nell’immaginario di scissione.
Scissione continua a rappresentare una delle proposte più nitide di apple tv+ nel panorama dello streaming contemporaneo. Tra estetica curata, trama inquietante e un cast convincente, si conferma come un punto di riferimento nel catalogo della piattaforma. Il lavoro dietro le quinte dimostra quanto sia complesso portare avanti un progetto creativo nel mondo della serialità, specie quando si tratta di contenuti originali e non tradizionali.