La nuova serie tv “Those about to die”, nota in Italia come “I gladiatori”, arriva finalmente in chiaro su Canale 5. Dopo il successo negli Stati Uniti e la disponibilità su Prime Video nel 2024, il kolossal storico ambientato nell’antica Roma sarà trasmesso in prima serata a partire da martedì 22 luglio. La produzione si distingue per un racconto intenso che mescola potere, violenza e intrighi, con un cast di rilievo tra cui spicca Anthony Hopkins nel ruolo dell’imperatore Vespasiano.
Canale 5 rivoluziona la programmazione con nuovi show sui gladiatori e personaggi storici romani
Il debutto della serie segna una svolta nella programmazione del martedì sera di Canale 5. Il consueto appuntamento con la fiction turca “La notte nel cuore” viene spostato alla domenica dopo l’eccezionale messa in onda del 15 luglio, liberando così lo spazio per questa nuova produzione. L’arrivo de “I gladiatori” era atteso da tempo e ora è ufficiale: l’emittente punta a conquistare il pubblico con una storia ambientata durante gli ultimi anni dell’impero romano.
Questa scelta riflette l’interesse verso contenuti storici ad alto impatto visivo ed emotivo, capaci di raccontare le tensioni sociali e politiche dell’epoca attraverso personaggi complessi e situazioni drammatiche. Il coinvolgimento di Anthony Hopkins aggiunge ulteriore prestigio al progetto: l’attore britannico doppio premio Oscar interpreta Vespasiano, figura centrale che incarna autorità ma anche fragilità umane all’interno del racconto.
Attori italiani come Paola Cortellesi e Federico ielapi protagonisti della nuova serie storica di canale 5 ambientata tra Roma e Montecristo
Tra gli interpreti principali emergono diversi volti noti del panorama televisivo italiano. Gabriella Pession interpreta Antonia, patrizia ambiziosa e determinata nonché moglie del console Marso; il suo personaggio rappresenta una delle figure chiave nella Roma sul punto di crollo morale mostrata dalla serie. La sua presenza conferisce autenticità al racconto grazie alla capacità dell’attrice di rendere vivo un ruolo complesso tra potere familiare e intrighi politici.
Accanto a lei ci sono giovani attori come Romana Maggiora Vergano nei panni di Salena; Federico Ielapi interpreta Otho, figlio di Salena; Alessandro Bedetti veste i panni di Hermes figlio dell’imperatore Domiziano; Lorenzo Renzi è Colon, gladiatore destinato a un destino tragico; Niccolò Senni dà vita a Lentullus. Questa combinazione tra esperienza consolidata ed energie nuove contribuisce a delineare uno scenario ricco dove ogni personaggio porta avanti temi forti legati alla sopravvivenza in tempi difficili.
Ambientazione storica in Italia tra Roma antica, potere imperiale, violenza e tradimenti
“I gladiatori” si svolge in un periodo storico segnato da grandi contrasti dentro Roma antica: lotte intestine per il controllo politico si intrecciano con episodi cruenti nelle arene dei combattimenti tra schiavi o prigionieri condannati alla morte spettacolare davanti al popolo. La serie mette in scena questi elementi senza risparmiare dettagli sulla brutalità ma anche sulle strategie personali dei protagonisti impegnati nel mantenimento o conquista del potere.
L’atmosfera ricostruita punta sull’autenticità degli scenari architettonici così come sulla rappresentazione fedele delle dinamiche sociali ed economiche che attraversavano quella società divisa fra nobiltà decadente ed emergenti classi popolari spesso sfruttate o ridotte allo stremo fisico nei giochi pubblici più sanguinosi mai narrati fino ad oggi sul piccolo schermo italiano.
Canale 5 propone quindi uno sguardo diretto sugli eventi cruciali della fine della dinastia Flavia attraverso immagini curate nei costumi scenografici ma soprattutto grazie alle interpretazioni intense degli attori chiamati a dare voce ai conflitti interiori dietro le maschere impassibili dei dominanti romani o dei condannati destinati all’arena mortale.
“La serie vuole mostrare il contrasto tra potere e umanità in un’epoca di instabilità, offrendo uno sguardo crudo e autentico, mai visto prima sulla televisione italiana,” ha commentato uno degli sceneggiatori.
Chi è Anthony Hopkins? attore britannico naturalizzato statunitense, vincitore di due Premi Oscar e interprete iconico di Hannibal Lecter
Sir Philip Anthony Hopkins, nato a Port Talbot il 31 dicembre 1937, è una figura eminente nel panorama cinematografico internazionale. Attore britannico di nascita e naturalizzato statunitense, Hopkins si distingue per la sua versatilità e profondità interpretativa, frutto di un solido percorso formativo nel teatro classico. La sua formazione comprende studi al Cardiff College of Drama e un’esperienza significativa con il National Theatre sotto la guida di Laurence Olivier, maestro indiscusso del palcoscenico inglese.
la creatività oltre la recitazione
Hopkins non è solo un attore: la sua creatività si esprime anche attraverso la pittura e la musica, passioni che arricchiscono ulteriormente il suo profilo artistico. Prima di conquistare il grande pubblico cinematografico, ha attraversato una lunga gavetta televisiva negli anni Settanta. Durante questo periodo ha affinato le sue capacità recitative prendendo parte a numerose trasposizioni di opere classiche sullo schermo, dimostrando da subito una particolare inclinazione per ruoli complessi e intensi.
un ruolo che ha definito la carriera
Il successo internazionale arriva nel 1992 con l’interpretazione magistrale del dottor Hannibal Lecter in Il silenzio degli innocenti, diretto da Jonathan Demme. Questo ruolo lo consacra come uno degli attori più talentuosi della sua generazione e gli vale il Premio Oscar come miglior attore protagonista. La figura inquietante ma affascinante del cannibale Lecter rimane indissolubilmente legata al suo nome anche nei due film successivi: Hannibal (2001) e Red Dragon (2002), in cui Hopkins riprende con coerenza ed efficacia il celebre personaggio.
premi e riconoscimenti
Oltre alla vittoria del 1992, Sir Anthony Hopkins riceve altre quattro nomination agli Academy Awards grazie a interpretazioni memorabili in pellicole importanti della storia del cinema contemporaneo. Tra queste spiccano Quel che resta del giorno (1993), Gli intrighi del potere – Nixon (1995), Amistad (1997) e I due papi (2019). Questi riconoscimenti testimoniano l’ampiezza delle sue capacità interpretative che spaziano dal dramma storico alla biografia politica fino ai ritratti intimi dei grandi protagonisti della storia recente.
un nuovo trionfo nel 2021
Nel 2021 Hopkins conquista nuovamente l’Oscar come miglior attore protagonista grazie all’intensa performance in The Father – Nulla è come sembra. In questo film affronta temi delicati quali l’invecchiamento e la demenza senile con sensibilità estrema ed evidenza tecnica straordinaria. Questa seconda vittoria rappresenta non solo un ulteriore riconoscimento professionale ma anche un momento emblematico nella carriera di un artista capace di reinventarsi continuamente pur mantenendo intatta la propria autenticità.
un artista poliedrico e autorevole
La carriera di Anthony Hopkins si distingue quindi per una costante ricerca artistica che attraversa decenni senza perdere smalto o passione creativa. Il suo contributo al mondo dello spettacolo abbraccia molteplici forme d’arte rendendolo una personalità poliedrica apprezzata sia dal pubblico che dalla critica internazionale. Grazie alla combinazione tra rigore teatrale ed esperienza cinematografica, Sir Philip Anthony Hopkins continua a essere uno dei volti più autorevoli della scena culturale globale contemporanea.
Chi è Mara Venier? dalla carriera di attrice al successo come conduttrice di domenica in per oltre sedici edizioni
Mara Venier, nata Mara Povoleri a Venezia il 20 ottobre 1950
Mara Venier, nata Mara Povoleri a Venezia il 20 ottobre 1950, è una figura di spicco nel panorama televisivo e cinematografico italiano. La sua carriera ha radici solide nell’arte recitativa, con un esordio come attrice che ha aperto la strada a una lunga esperienza davanti alle telecamere. Nel corso degli anni Ottanta, Venier ha fatto il suo debutto come conduttrice televisiva, una svolta professionale che l’ha portata a consolidare la propria popolarità nel decennio successivo.
il trampolino di lancio: domenica in
Il vero e proprio trampolino di lancio per Mara Venier è stato il talk show Domenica in, trasmesso su Rai 1. Grazie alla sua conduzione brillante e coinvolgente, iniziata nei primi anni Novanta, Mara è riuscita a conquistare un vasto pubblico. Il programma si caratterizza per un format versatile che mescola intrattenimento e approfondimenti culturali, elementi nei quali Venier ha saputo sempre destreggiarsi con naturalezza ed efficacia.
sedici edizioni di successo
La conduzione di Domenica in da parte di Mara Venier si è protratta per ben sedici edizioni distribuite tra il 1993 e gli anni Duemila fino ai giorni nostri (1993-1997; 2001-2003; 2004-2006; 2013-2014; dal 2018). Questa continuità testimonia non solo la stima da parte della rete ma anche l’affetto del pubblico verso la sua figura televisiva. Il successo ottenuto le ha valso soprannomi affettuosi come “Signora della domenica” e “Zia Mara”, appellativi che riflettono sia il ruolo centrale rivestito nel palinsesto domenicale sia la vicinanza emotiva instaurata con gli spettatori.
il legame con venezia
Oltre all’aspetto televisivo, Mara Venier rimane legata alla sua città natale Venezia, elemento spesso richiamato nella sua immagine pubblica. La combinazione tra talento artistico e capacità comunicative rende questa conduttrice un punto di riferimento imprescindibile per chi segue le notizie culturali e lo spettacolo in Italia.
passione e dedizione al centro della carriera
In sintesi, l’evoluzione professionale di Mara Venier rappresenta un esempio emblematico di come passione e dedizione possano trasformare una carriera artistica inizialmente focalizzata sulla recitazione in una presenza autorevole del piccolo schermo italiano. La sua influenza negli ambiti della cultura popolare italiana continua ad essere significativa grazie anche al modo autentico con cui conduce programmi capaci di equilibrare intrattenimento e informazione.
Chi è Paola Cortellesi? Attrice, comica e regista italiana premiata con il David di Donatello e autrice del record d’ incassi con ” C’ È Ancora Domani
Paola cortellesi è una figura di spicco nel panorama artistico italiano
Paola Cortellesi è una figura di spicco nel panorama artistico italiano, nota per la sua versatilità e talento in diversi ambiti dello spettacolo. Nata a Roma il 24 novembre 1973, ha costruito una carriera solida che spazia dalla comicità alla recitazione cinematografica, passando per il teatro e la regia. La sua presenza si è fatta sentire sin dagli anni novanta sul piccolo schermo e sulle scene teatrali, mentre l’esordio nel cinema risale ai primi anni duemila. Questo percorso le ha permesso di diventare un’attrice completa e apprezzata dal pubblico e dalla critica.
un successo pluripremiato nel cinema
Nel corso degli anni, Paola Cortellesi ha saputo distinguersi non solo come interprete comica ma anche come attrice drammatica di grande intensità. Il successo più rilevante in ambito cinematografico è arrivato con il film Nessuno mi può giudicare (2011), per cui ha ricevuto il David di Donatello come migliore attrice protagonista. “Tale riconoscimento rappresenta solo una parte del suo palmarès”: vanta infatti quattro Nastri d’argento, tra cui il prestigioso Premio Nino Manfredi, due Globi d’oro che testimoniano l’apprezzamento internazionale, tre Premi Flaiano dedicati all’eccellenza nello spettacolo italiano e tre Ciak d’oro assegnati dalla critica specializzata.
importanti riconoscimenti teatrali e creatività
Anche nel teatro Paola Cortellesi ha raccolto importanti consensi ottenendo premi significativi come l’E.T.I. Gli Olimpici del Teatro, dimostrando così la sua capacità di adattarsi con successo a diversi linguaggi espressivi. Parallelamente alla recitazione si è cimentata nella scrittura sceneggiatura firmando alcune delle pellicole in cui ha recitato: questo doppio ruolo sottolinea la sua creatività e padronanza artistica.
una nuova dimensione da regista con c’è ancora domani
Una tappa fondamentale della carriera di Cortellesi è stata la svolta da regista con C’è ancora domani (2023), film che non solo segna il suo debutto dietro la macchina da presa ma consolida ulteriormente la sua posizione nell’industria cinematografica italiana contemporanea. La pellicola ha raccolto numerosi premi tra cui tre riconoscimenti alla Festa del Cinema di Roma e il Nastro d’argento al film dell’anno. Inoltre C’è ancora domani si è aggiudicato ben cinque David di Donatello confermando così l’altissimo livello qualitativo dell’opera diretta da Cortellesi.
un traguardo senza precedenti al botteghino
Non meno importante è stato il risultato commerciale ottenuto dal lungometraggio: per due anni consecutivi (2023 e 2024) C’è ancora domani ha vinto infatti il Biglietto d’oro, un traguardo senza precedenti nella storia del premio che certifica i maggiori incassi al botteghino italiano. Grazie a questi risultati straordinari la pellicola si colloca inoltre tra i cinque film italiani con maggiore incasso nella storia nazionale.
un talento versatile per un panorama culturale arricchito
La carriera poliedrica di Paola Cortellesi racconta dunque una personalità artistica capace di rinnovarsi continuamente mantenendo intatto uno stile personale riconoscibile ed efficace sia nel genere comico sia nelle interpretazioni più serie o impegnate. La capacità di passare agevolmente dal palco televisivo a quello teatrale fino allo schermo grande dimostra un talento versatile che contribuisce ad arricchire costantemente lo scenario culturale italiano contemporaneo sotto molteplici aspetti legati all’intrattenimento e alla riflessione sociale attraverso l’arte visiva e performativa.
Personalmente, ritengo che l’arrivo de “i gladiatori” su canale 5 rappresenti un’opportunità
una pagina cruciale della nostra storia
Personalmente, ritengo che l’arrivo de “I gladiatori” su Canale 5 rappresenti un’opportunità preziosa per avvicinare il pubblico italiano a una pagina cruciale della nostra storia, raccontata con rigore e passione.
un cast di spessore internazionale
La combinazione tra un cast di spessore internazionale e interpreti italiani capaci di dare vita a personaggi complessi promette di rendere questa serie non solo un intrattenimento avvincente, ma anche uno spunto di riflessione sui temi universali del potere, della fragilità umana e della lotta per la sopravvivenza.
la scelta di puntare su contenuti storici
In un’epoca in cui la serialità televisiva spesso privilegia l’effimero, apprezzo la scelta di puntare su contenuti storici che richiamano le radici culturali della nostra civiltà, stimolando interesse e curiosità verso un passato ricco di insegnamenti ancora attuali.
Ultimo aggiornamento il 16 Luglio 2025 da Luca Moretti