Home La scomparsa di domenico canu, co-fondatore dei planet funk: un pezzo di storia della musica che se ne va

La scomparsa di domenico canu, co-fondatore dei planet funk: un pezzo di storia della musica che se ne va

La morte di Domenico “Gigi” Canu, chitarrista dei Planet Funk, segna una grande perdita per la musica dance italiana e internazionale, lasciando un’eredità duratura nel panorama musicale.

La_scomparsa_di_domenico_canu%2C

Domenico "Gigi" Canu, chitarrista e co-fondatore dei Planet Funk, è scomparso a 66 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro al colon, lasciando un'impronta indelebile nella musica dance italiana e internazionale. - Unita.tv

La morte di Domenico “Gigi” Canu ha colpito profondamente il mondo della musica dance italiana e internazionale. Chitarrista e anima dei Planet Funk, Canu ha segnato l’evoluzione di un genere, mischiando elementi elettronici e rock con un risultato riconosciuto ovunque. La fine della sua battaglia contro il cancro al colon interrompe una carriera importante, ricordata da colleghi, fan e critici. Qui ripercorriamo i momenti salienti della sua vita, il percorso artistico e l’eredità lasciata con i Planet Funk.

L’inizio della carriera: dalle radici napoletane ai primi passi nel mondo della musica

Domenico Canu nasce nel 1959 a Napoli, città dalla tradizione musicale ricca e complessa. Sin da ragazzo si dedica alla chitarra, trasmettendo ai suoi suoni la passione e la personalità tipiche del capoluogo campano. Negli anni ’80 e ’90 fa parte dei Souled Out, formazione locale che lo ha visto crescere come musicista e autore. Insieme ad Alessandro Sommella e Sergio Della Monica ha affinato le tecniche e sviluppato quel gusto per la fusione di stili che poi avrebbe caratterizzato il suo lavoro successivo.

Esperienze formative e primi successi

Questi anni sono stati fondamentali per Canu, che oltre a suonare ha sperimentato la produzione musicale e la scrittura di testi. Il contatto con altri musicisti ha aperto orizzonti nuovi, preparandolo agli impegni più grandi che sarebbero arrivati. Il talento per la chitarra si è accompagnato a una capacità di connessione con i generi elettronici emergenti, creando una miscela originale che presto avrebbe trovato casa nei Planet Funk.

La nascita dei planet funk e il debutto sulla scena dance internazionale

Proprio alla fine degli anni Novanta, Canu incrocia i suoi percorsi con quelli di Marco Baroni e Alex Neri, già membri della band Kamasutra. Nel 1999 decide di fondare con loro i Planet Funk, progetto pensato per esplorare un suono più ampio e internazionale. Il primo album e le prime tracce mescolano house, rock e musica elettronica, creando un’identità riconoscibile e inedita nel panorama musicale italiano e oltre confine.

Innovazione musicale e ruolo di canu

I Planet Funk si impongono per l’uso innovativo di chitarre e sintetizzatori, dando vita a una musica ballabile ma anche ricca di atmosfera. La novità del gruppo sta proprio in questo mix, capace di conquistare club e radio senza mai rinunciare a una certa profondità sonora. Canu ha un ruolo chiave sia come chitarrista sia come compositore, contribuendo a definire l’anima del progetto.

I principali successi e le hit che hanno segnato un’epoca

I Planet Funk guadagnano presto visibilità grazie a brani che diventano immediatamente iconici. “Who Said” e “Chase The Sun” si diffondono prima in Italia e poi in mezza Europa, affermandosi come colonne portanti della dance degli anni Duemila. L’album Non Zero Sumness, uscito nel 2002, registra il culmine di questo successo, grazie anche alla partecipazione vocale di Dan Black e altri collaboratori.

Questi pezzi sono stati suonati in festival, piste da ballo e eventi televisivi, creando un legame forte con un pubblico ampio e attento. Canu e compagni hanno mantenuto attiva l’attività live per anni, rinnovando la loro proposta con nuovi dischi e remix. L’equilibrio tra sonorità elettroniche e strumenti tradizionali li ha resi riconoscibili e apprezzati, anche all’estero.

La malattia che ha segnato gli ultimi anni e la perdita di un musicista amato

Il cancro al colon è entrato nella vita di Domenico Canu diversi anni fa. La malattia non ha fermato la sua determinazione, ma ha richiesto un impegno difficile che alla fine ha prevalso. Negli ultimi giorni, le sue condizioni si sono aggravate e la notizia della sua scomparsa, avvenuta il 26 maggio 2025 a 66 anni, è stata diffusa direttamente dai Planet Funk tramite i social.

Il dolore e la commozione hanno attraversato la comunità musicale, facendo emergere testimonianze e ricordi del suo talento e della sua umanità. La malattia ha interrotto una carriera ancora ricca di progetti, proprio mentre il gruppo si preparava a un nuovo rilancio. L’addio a Canu ha evidenziato il vuoto lasciato da una figura di riferimento nel mondo della musica dance.

L’impatto della scomparsa nel momento di una rinascita artistica dei planet funk

La perdita di Canu è arrivata in un periodo delicato per i Planet Funk. Dopo la morte di Sergio Della Monica nel 2018, anche quella di Canu chiude un capitolo doloroso per la band. Nonostante tutto, la band aveva da poco pubblicato una versione italodisco di “Nights in White Satin”, classico dei Moody Blues, con Dan Black alla voce, segnalando l’intenzione di continuare a fare musica e a innovare.

Il gruppo stava preparando un ritorno discografico, dimostrando una voglia di proseguire nonostante le prove affrontate. Canu, come co-fondatore e chitarrista, ha lasciato un’impronta che influenzerà i progetti futuri. Le reazioni al suo addio hanno confermato quanto la sua presenza fosse stata fondamentale nel guidare il suono e l’identità dei Planet Funk.

I tributi dei fan e la memoria di un artista che ha lasciato il segno

La notizia della morte di Domenico Canu è stata accolta da messaggi di cordoglio da ogni parte del mondo. Fan, colleghi e collaboratori hanno sottolineato il contributo che ha dato alla musica dance e l’eredità che porta con sé. Le band che si ispirano a lui e la musica creata continueranno a rinnovare la sua memoria.

Le tracce dei Planet Funk restano un riferimento nei club e nelle playlist di chi ama la musica elettronica con una vena rock. Canu viene ricordato per la sua capacità di mescolare generi e creare atmosfere, oltreché per la solidità tecnica come chitarrista. Quel suono particolare porta dentro la sua anima, e difficilmente potrà essere dimenticato.

Memoria collettiva e influenza duratura

Il percorso futuro dei planet funk dopo la perdita di un membro chiave

Anche senza Domenico Canu, i Planet Funk hanno dimostrato di voler andare avanti. Dopo aver superato la morte di Sergio Della Monica, la band mostra segni di resistenza e di rinnovata voglia di suonare. È probabile che cercheranno di onorare il passato continuando a scrivere e suonare, preservando quell’equilibrio sonoro che Canu ha contribuito a creare.

La sfida resta mantenere la coesione e il livello artistico di un gruppo che ha sempre puntato su scelte precise. La perdita del chitarrista è senz’altro un duro colpo, ma il progetto sembra orientato a non spegnersi. Rimane la speranza di nuovi album e spettacoli, nel ricordo e nel segno di Canu.