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La scelta di restare: il viaggio dentro la comunità spirituale di damanhur nelle alpi piemontesi

Il documentario “The Choice of Staying” di Mattia Mura esplora la comunità spirituale di Damanhur, raccontando l’esperienza trasformativa della filmmaker Celastrina Calea e il suo legame con la vita quotidiana.

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"The Choice of Staying" è un documentario di Mattia Mura disponibile su Prime Video Italia che esplora la vita nella comunità spirituale di Damanhur, tra rituali, storia e scelte di appartenenza, invitando a riflettere sui confini personali e la ricerca della libertà. - Unita.tv

The Choice of Staying è ora disponibile su Prime Video Italia, un documentario diretto dal regista Mattia Mura che illumina la vita e i misteri di Damanhur, una comunità spirituale situata nelle Alpi piemontesi. Questo insediamento, noto soprattutto per i Templi dell’Umanità, un vasto complesso artistico sotterraneo, fa da sfondo a una storia che racconta molto più delle sue singole mura, ma di un’esperienza umana che coinvolge libertà, ricerca e appartenenza.

La regista svedese che decide di non lasciare damanhur

Il documentario racconta un episodio intrigante accaduto durante le riprese: Celastrina Calea, giovane filmmaker svedese arrivata in Italia con l’obiettivo di realizzare un film sulla comunità, opta per una scelta radicale. Invece di concludere il lavoro e tornare a casa, decide di restare. Si unisce a Damanhur trasformando così la sua esperienza da semplice osservazione a partecipazione diretta.

Celastrina abbraccia la vita nel piccolo comune di Vidracco, scoprendo un mondo che va oltre i programmi iniziali del documentario. Questa scelta diventa il cuore pulsante del film. La sua esperienza personale introduce lo spettatore nel tessuto quotidiano della comunità, fatto di rituali, relazioni e una visione del mondo che sfida le convenzioni occidentali. Dal punto di vista umano, è un viaggio attraverso un cambiamento profondo, che provoca riflessioni su cosa significhi appartenere e restare fedeli a una propria visione.

Raccontare damanhur tra storia, ritualità e vita quotidiana

Il film offre un ritratto sfaccettato di Damanhur, evitando il facile sensazionalismo. Oltre ai Templi dell’Umanità, si addentra nella storia di una comunità nata negli anni ’70 che ha sviluppato un proprio modello di convivenza che unisce spiritualità, ecologia e condivisione economica.

Affronta i riti e le pratiche quotidiane degli abitanti, la gestione delle attività produttive, e il rapporto con l’esterno. Le immagini mostrano momenti di festa, incontri rituali e il lavoro nelle botteghe artigiane. Il documentario esplora il delicato equilibrio tra il rispetto di tradizioni antiche e l’adattamento ai tempi moderni, un aspetto chiave per capire la persistenza di Damanhur nel presente.

Questa narrazione ricostruisce anche lo scontro tra utopia e realtà che spesso segna la vita nelle comunità alternative. Il documentario non nasconde le tensioni interne e le difficoltà nel mantenere un’identità solida, mentre si confronta con un mondo sempre più complesso e globalizzato.

Le reazioni del pubblico e il significato del film

The Choice of Staying ha raccolto riconoscimenti, come il premio per la miglior fotografia europea al Jharkhand Film Festival 2020 e la selezione nel catalogo Films for Change della Nuova Zelanda. Ora è disponibile per il noleggio su Prime Video e presto sarà inserito tra i contenuti in abbonamento.

Mattia Mura, con il suo approccio, ha voluto costruire un’opera che porta lo spettatore a interrogarsi prima di tutto su se stesso. Secondo il regista, le emozioni e le opinioni suscitate dal film variano molto da persona a persona: si può rimanere affascinati, contrariati, commossi o ironici. Questa diversità non riguarda tanto Damanhur, quanto chi guarda e il suo rapporto col tema della libertà e della ricerca spirituale.

Il documentario, dunque, si propone più come uno specchio che come una semplice finestra sulla comunità. Invita a riflettere sui propri “confini” personali e sociali, che come spiega Mura, sono fatti di barriere spesso imposte da noi stessi.

Damanhur come micronazione e i confini dell’esperienza umana

Mattia Mura descrive Damanhur come una vera e propria micronazione, un luogo che si percepisce come un paese a parte per costumi, lingua e modi di vivere. Questa definizione aiuta a comprendere la distanza culturale e psicologica con l’Italia che circonda Vidracco.

La comunità si configura così come un territorio simbolico dove si sperimentano forme diverse di convivenza e spiritualità. Il regista si concentra sul concetto di confini, che per lui non sono solo geografici, ma anche legati alla conoscenza e al limite tra ciò che è reale e ciò che è mistico.

La scoperta centrale messa in luce nel film è che questi limiti non sono fissi, ma modificabili: esistono barriere che ci imponiamo e che possiamo superare con la volontà e l’esperienza. Damanhur diventa allora un laboratorio dove provare a spingere oltre queste frontiere, ribaltare certezze e aprirsi a nuove modalità di vita. Nel suo racconto, il documentario invita a osservare da vicino questa realtà per comprendere il rapporto tra il singolo e il gruppo, tra il materiale e lo spirituale, tra il mondo tradizionale e l’inedito.

Questo viaggio nelle Alpi piemontesi si traduce in un invito alla curiosità e alla riflessione, senza pretese di fornire risposte definitive, ma stimolando una nuova percezione della libertà esistenziale.