Carola Moccia, conosciuta come La Niña, sta facendo parlare di sé con il suo secondo album, Furèsta. Questo lavoro, che si distacca nettamente dalle sonorità urban contemporanee, rappresenta una riscoperta delle radici musicali partenopee, mescolando ritmi tradizionali con strumenti etnici e elettronici. Attraverso testi in dialetto, La Niña racconta storie di vita, di nostalgia e delle sfide che le donne affrontano oggi. La sua musica è un viaggio profondo, un romanzo che esplora emozioni e memorie, rendendola un’artista unica nel panorama musicale italiano.
Un viaggio nella musica tradizionale
La Niña descrive il suo nuovo progetto come una vera e propria rinascita. Ha recuperato elementi della musica tradizionale napoletana, in particolare quelli del Barocco, per creare un sound che si distingue nel panorama attuale. Con Furèsta, l’artista si allontana dalle tematiche amorose tipiche della canzone pop, per affrontare argomenti più complessi e personali. “La musica è un uragano”, afferma, sottolineando come questo progetto le permetta di esprimere la sua parte più autentica e selvaggia. La Niña si lascia andare, creando una connessione profonda con le sue emozioni e con il suo passato.
La sua infanzia, ricca di ricordi e di esperienze, è al centro di molte delle sue canzoni. In particolare, il brano “Chiena ‘e scippe” evoca momenti di spensieratezza, mentre “Ahi!” riflette su esperienze più dolorose. La Niña utilizza la musica come un rifugio, un modo per elaborare lutti e perdite che ha vissuto nella sua vita. La sua ricerca musicale la porta a riscoprire canzoni anonime del Quattrocento e del Barocco, che hanno influenzato anche compositori come Mozart. Queste melodie, cariche di contraddizioni e di emozioni, diventano per lei una fonte di ispirazione.
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La vita a Napoli e le sue sfide
Originaria di Napoli, La Niña ha vissuto una breve parentesi a Milano, dove ha compreso che il suo stile di vita e la sua visione della musica non si adattavano a quel contesto. “Non voglio diventare quella cosa lì”, afferma, sottolineando la sua volontà di rimanere fedele alle sue radici e alla sua identità . Attualmente vive nella zona flegrea di Napoli, un luogo che rappresenta per lei un legame profondo con la sua terra.
Il brano “Tremm’” affronta il tema dei terremoti, un argomento che ha colpito profondamente la comunità napoletana. La Niña esprime la sua preoccupazione per il razzismo che spesso emerge in seguito a questi eventi, evidenziando una realtà complessa e difficile da affrontare. La sua musica diventa così un mezzo per affrontare le ingiustizie e le discriminazioni, portando alla luce le esperienze di una città che continua a lottare per la sua dignità .
La rinascita di Napoli e il suo impatto culturale
Negli ultimi anni, Napoli ha vissuto una sorta di rinascita, guadagnando attenzione e rispetto a livello nazionale e internazionale. La Niña si dice felice di questo cambiamento, soprattutto per il successo di artisti come Geolier, che hanno contribuito a dare dignità al dialetto napoletano. “In dialetto riesco a esprimere emozioni che in italiano non potrei”, spiega, evidenziando l’importanza della lingua nella sua musica.
L’artista ha ricevuto numerosi messaggi da ascoltatori di tutta Italia, commossi dai suoi racconti d’infanzia. La Niña ha saputo toccare le corde emotive di chi ascolta, dimostrando come la musica possa superare le barriere linguistiche e culturali. Nonostante le sue aspettative iniziali fossero basse, la risposta del pubblico è stata sorprendente, confermando l’importanza della sua proposta artistica.
Napoli: un’identità complessa da accettare
La Niña riflette sulla percezione di Napoli, sottolineando che la città non deve essere compresa, ma accettata per quello che è. “Non è una repubblica a sé”, afferma, evidenziando come Napoli faccia parte integrante dell’Italia e del Mediterraneo. La sua musica e la sua arte sono un riflesso di questa complessità , che merita di essere valorizzata e rispettata.
L’artista critica l’idea romantica che circonda Napoli, sottolineando la necessità di normalizzare la sua identità . La Niña desidera che la città venga vista nella sua totalità , con tutte le sue sfide e le sue bellezze. La sua musica rappresenta un passo importante in questa direzione, contribuendo a costruire un’immagine più autentica e sfumata di Napoli nel panorama culturale italiano.
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