La giornata del 15 maggio al festival di cannes: film fuori concorso e nuovi sguardi nelle sezioni parallele
Al festival di Cannes del 15 maggio 2025, sono stati presentati film che esplorano tematiche come famiglie in difficoltà, distopie queer e riflessioni sull’intelligenza artificiale, offrendo storie profonde e significative.

Il 15 maggio 2025 al Festival di Cannes sono state presentate pellicole che spaziano da tensioni familiari e riflessioni sull’intelligenza artificiale a storie di guerra, resistenza e riscatto femminile, offrendo uno sguardo profondo e variegato su temi contemporanei e universali. - Unita.tv
Al festival di cannes, durante il 15 maggio 2025, si è vista una proposta molto varia tra pellicole fuori concorso e quelle selezionate nelle sezioni un certain regard, quinzaine des cinéastes e settimana della critica. Questo giorno ha portato sul grande schermo storie di famiglie in difficoltà, distopie con sfumature queer, riflessioni sull’intelligenza artificiale e drammatiche vicende del dopoguerra. Le produzioni presentate spiccano per la profondità emotiva e la capacità di raccontare con nuovi occhi vicende complesse.
Film fuori concorso: tensioni familiari e riflessioni tecnologiche
Il film “Qui brille au combat”, diretto da joséphine japy e con un cast che include angelina woreth, mélanie laurent e pierre-yves cardinal, ha raccontato il delicato equilibrio all’interno di una famiglia segnata dalla disabilità della giovane bertille. Questo elemento diventa il punto focale che obbliga ogni componente, la madre, il padre e la sorella maggiore, a misurarsi con fragilità che si trasformano in battaglie quotidiane cariche di tensione. Il debutto alla regia di japy ha mostrato una narrazione intensa, con una sensibilità capace di mescolare momenti di “amore sofferto e contrasti pieni di dolore.”
Una storia di guerra e crescita personale
Fatih akin ha presentato “amrum”, ambientato su una piccola isola baltica al termine della seconda guerra mondiale. La storia ruota attorno a nanning, dodicenne che cresce in un ambiente pieno di silenzi e cicatrici del conflitto, in cui ogni giorno rappresenta una lotta per sopravvivere. Il film evita le grandi manifestazioni storiche, preferendo uno sguardo ravvicinato sulle conseguenze della guerra e sulle radici identitarie di un’Europa ancora segnata. Akin ritrae con crudezza e introspezione un percorso di crescita, in cui la realtà diventa aspra e il rapporto con il passato si fa sempre più centrale.
Un’altra pellicola degna di nota è “dalloway”, opera di yann gozlan con cécile de france e lars mikkelsen. Qui la protagonista clarissa, scrittrice in crisi, è ospite di una fondazione dedicata all’arte su un’isola isolata. Il rifugio diventa presto una prigione mentale quando un assistente virtuale entra nel suo spazio, un personaggio che mescola aiuto e controllo. Il thriller psicologico mette in luce le tensioni generate dall’uso dell’intelligenza artificiale nelle forme creative, interrogandosi su “quali limiti esistono tra ispirazione autentica e manipolazione tecnologica.”
Un certain regard: storie di memorie e resistenze
Nella sezione un certain regard, il film “a pale view of hills” di ishikawa kei si fonda sul romanzo di kazuo ishiguro per esplorare il viaggio interiore di una donna di nagasaki sopravvissuta alla bomba atomica. Il racconto si muove tra giappone e inghilterra, mostrando come la memoria e il trauma si intrecciano con la maternità e la perdita. Attraverso personaggi femminili, il film mette a fuoco la difficoltà di “affrontare un passato che continua a influenzare ogni momento presente.”
Un’altra storia potente è “la misteriosa mirada del flamenco” di diwgo cespedes, ambientato nel cilie degli anni ottanta. La protagonista è l’undicenne lidia, figlia di una famiglia queer, che vive in un paese minerario dove una misteriosa malattia scatena paura e persecuzioni verso chi è diverso. La bambina si trasforma in un simbolo di ribellione in un ambiente segnato da superstizione e omofobia. Il film restituisce attraverso gli occhi di lidia una visione dura ma necessaria di un paese diviso tra repressione e voglia di cambiamento.
Quinzaine des cinéastes: isolamenti e scelte tra realtà e sogno
Louise hémon, artista nota per la videoarte, ha esordito nel cinema con “l’engloutie”, ambientato in un villaggio alpino alla fine dell’ottocento. Qui l’arrivo di una maestra coincide con la scomparsa misteriosa di un uomo, mentre una valanga isola la comunità. Il contesto segna l’inizio di una tensione crescente tra gli abitanti e un racconto che unisce realismo e atmosfere oniriche, con la superstizione che diventa protagonista di eventi tragici. L’approccio visivo è sospeso tra il quotidiano e il simbolico.
In “la mort n’existe pas”, film di Félix dufour-laperrière, troviamo un’animazione che intreccia lirismo e impegno. Dopo un attentato fallito, la giovane hélène cerca rifugio in una foresta con l’intento di scomparire. La sua amica manon la trova e spinge a scegliere tra la fuga e la resistenza. Il film si muove tra sogno e realtà, proponendo il cinema d’animazione come mezzo per narrare tensioni esistenziali e politici, dando nuova linfa a una forma espressiva spesso sottovalutata.
Settimana della critica: riscatto femminile in una taipei notturna
“left handed girl”, opera prima di shih-ching tsou e con janel tsai, narra la storia di una madre single che arriva a taipei con le due figlie per iniziare una vita diversa. Nel cuore della città, tra le luci del mercato notturno, apre un piccolo bar dove si intrecciano incontri e storie che cambiano le vite. Il film racconta con delicatezza la fatica e la forza di una donna che prova a ritrovare se stessa attraverso la maternità e il lavoro, in un ambiente urbano pulsante e ricco di contrasti.
Questo 15 maggio al festival di cannes ha mostrato un mosaico di voci e temi differenti. Dagli ambienti domestici alle isole isolate, dalle strade di taipei alle foreste immaginarie, ogni progetto ha portato in scena storie che parlano di resistenze, crisi e nuovi inizi, offrendo spunti di riflessione ben radicati nel presente e nella memoria.