Home La crisi dei rimborsi alle produzioni cinematografiche in grecia mina la reputazione del paese come location internazionale

La crisi dei rimborsi alle produzioni cinematografiche in grecia mina la reputazione del paese come location internazionale

La Grecia affronta una crisi nel cinema internazionale a causa di ritardi nei rimborsi fiscali, minacciando la fiducia dei produttori e l’attrattiva del paese come meta per le riprese.

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La crescita del cinema internazionale in Grecia è bloccata da ritardi nei rimborsi fiscali, mettendo a rischio la fiducia dei produttori stranieri e il futuro delle produzioni nel paese. - Unita.tv

La crescita del cinema internazionale in grecia si è fermata davanti a problemi burocratici legati ai rimborsi sugli incentivi fiscali. Dopo il successo di grandi film come “The Odyssey” e “Maria”, centinaia di milioni promessi ai produttori non sono ancora arrivati a destinazione. L’industria locale teme che questa lentezza comprometta la fiducia dei registi stranieri e l’attrattiva del paese come meta per le riprese. Il governo, sotto pressione, promette di sbloccare la situazione entro la fine del 2025, ma il futuro resta incerto.

Il sistema di incentivi fiscali che ha attratto grandi produzioni in grecia

La grecia aveva confezionato un pacchetto per il cinema internazionale che sembrava vincente. Un rimborso fiscale del 40% sulle spese sostenute da chi girava sul territorio nazionale ha subito attirato nomi importanti del settore. Film come “The Odyssey”, diretto da Christopher Nolan con attori di fama mondiale come Matt Damon, Tom Holland e Zendaya, hanno scelto di lavorare sulle coste e nei paesaggi greci proprio grazie a questo incentivo. In parallelo, “Maria” di Pablo Larraín con Angelina Jolie nelle vesti di Maria Callas ha aggiunto prestigio alla lista dei progetti ospitati.

Un ente chiave per la gestione degli incentivi

Questo sistema, gestito da Creative Greece , un ente fondato poco più di un anno fa, sembrava essere la chiave per rilanciare la grecia come destino privilegiato per le produzioni di alto profilo. Le aspettative erano alte sia da parte delle istituzioni che dei professionisti del cinema, convinti che il turismo culturale avrebbe superato il traguardo. L’entusiasmo si è però rapidamente spento quando sono emerse le prime difficoltà nei pagamenti.

Arretrati milionari e effetti sulla fiducia dei produttori stranieri

A distanza di mesi dal completamento delle riprese, molte produzioni attendono ancora di ricevere rimborsi per somme che superano i 100 milioni di euro. Questa situazione ha provocato non pochi problemi economici, soprattutto per studi e società finite ora a dover fronteggiare prestiti e spese vive senza la copertura prevista dal governo. Kostas Kefalas, coinvolto con Faliro House sul set di “The Odyssey”, ha denunciato il crescente scetticismo che si sta diffondendo tra le case di produzione straniere.

Le banche, nel frattempo, diventano interlocutori severi; i prestiti concessi per avviare i lavori restano una zavorra pesante per i produttori locali. Giorgos Karnavas, produttore di “The Birthday Party” con Willem Dafoe, ha ricordato che anni di fiducia accumulata tra professionisti rischiano di andare perduti a causa della gestione insufficiente della transizione amministrativa. Questa crisi di liquidità e credibilità mette a rischio posti di lavoro e investimenti futuri nel paese.

Il caso maria e la protesta diretta dei produttori al ministero delle finanze

Il film “Maria” ha amplificato il problema rimborsi con un reclamo ufficiale inviato al Ministero delle Finanze. I produttori hanno richiesto nulla meno di 350.000 euro, mai consegnati nonostante fossero tra i quattro paesi coinvolti nel progetto di incentivi. Questa mancata corresponsione ha reso la grecia l’unico Stato a non aver rispettato l’impegno con i produttori, creando tensioni significative nel rapporto con la comunità internazionale del cinema.

In occasione del Festival di Cannes, Leonidas Christopoulos, amministratore delegato di Creative Greece, ha ammesso le difficoltà emerse nell’erogazione dei fondi sottolineando però un impegno a risolvere le pendenze entro metà 2025. Ha assicurato che la maggior parte degli arretrati verrà saldata entro la fine dell’anno, ma ha lasciato trasparire la complessità della situazione che non si chiuderà in tempi brevi.

Tensioni e aspettative in un momento critico

Il futuro del cinema in grecia tra promesse e incertezze

Dall’industria arrivano segnali di allarme. Il rischio di perdere la fiducia di registi e case di produzione in un mercato così competitivo pesa sulle decisioni future. Kefalas ha ribadito la volontà di mantenere la grecia come meta per riprese, ma ha chiarito che rapidamente bisogna risolvere i problemi di pagamento perché molti iniziano a guardare altrove.

Le ripercussioni sulla reputazione del paese sono evidenti, soprattutto in un’epoca dove luoghi nuovi si propongono continuamente agli operatori cinematografici. Le riprese in grecia, infatti, restano un valore aggiunto per il turismo e l’economia locale, ma senza certezze finanziarie il settore rischia una battuta d’arresto significativa. Nel 2025 la pressione degli operatori e la risposta governativa saranno decisive per evitare che questa odissea amministrativa si trasformi in un epilogo senza ritorno.