La nuova miniserie franco-belga la casa dei misteri arriva su Rai 2 la sera del 15 e 16 giugno. Un thriller psicologico drammatico che scava nelle pieghe della percezione, mettendo in discussione ciò che pensiamo di sapere su verità e colpa. Sei episodi che raccontano la stessa storia da punti di vista diversi, dentro una villa misteriosa immersa in un bosco. Qui, ogni dettaglio conta e nulla è ciò che sembra.
Una villa tra vetri e segreti a Auvers-sur-oise
La villa in cui si svolge tutta la serie non è solo uno sfondo: è un protagonista silenzioso. Situata ad Auvers-Sur-Oise, è una struttura moderna, tutta vetri e linee geometriche che riflettono la natura intorno. Il posto ha qualcosa di straniante, quasi che il bosco stesso faccia da custode di segreti nascosti. L’architettura pulita, quasi fredda, diventa perfetta per amplificare la tensione: non c’è spazio per disordine o imperfezioni, nemmeno per una ragnatela.
La casa ospita stanze nascoste, laboratori chirurgici e porte segrete. Questi elementi fanno da cornice a una storia che si sviluppa nei meandri della mente umana, con un’atmosfera claustrofobica e carica di suspense. Il regista Hervé Hadmar, che firma anche la colonna sonora, ha studiato ogni inquadratura come un quadro, usando il silenzio in modo chirurgico, apparentemente semplice ma tagliente come un bisturi. Ogni movimento di macchina sembra misurato, eppure mantiene un ritmo serrato, tenendo alta la tensione senza farla mai esplodere in modo troppo rumoroso.
Trama e dinamiche psicologiche di la casa dei misteri
Il racconto gira attorno a Isabelle e Richard Deloye, coppia borghese apparentemente perfetta: lei chirurga di successo, lui scrittore e professore universitario. La loro quotidianità tranquilla si spezza con l’arrivo di un uomo incappucciato che irrompe in casa. Invece di aggredirli subito, si comporta in modo inquietante: li blocca ma poi, quasi come una beffa, si mette a mangiare i loro cereali in silenzio. Un gesto disturbante, che fa capire che il pericolo non è solo fisico, ma anche mentale.
Uno sguardo sfaccettato sulla realtà
Da qui la narrazione si sviluppa in modo originale, con ogni episodio che mostra la stessa vicenda da un punto di vista differente. La storia si smonta e si ricompone come una matrioska, dando sempre meno certezze allo spettatore. Chi è veramente vittima? Chi agisce mossi da intenzioni nascoste? Questo continuo rimescolamento delle prospettive spinge lo spettatore a guardare oltre la superficie, a mettere in dubbio i ricordi e le percezioni.
il cast e i volti dietro la maschera
Isabelle Deloye, interpretata da Marie Dompnier, è il cuore pulsante del mistero. Il suo personaggio si svela a strati: madre, moglie, professionista ammirata ma anche manipolatrice, forse addirittura carnefice. La sua immagine cambia in base agli occhi di chi la guarda, senza mai dare risposte semplici.
Richard Deloye è un uomo dalla personalità complessa. Scrittore e professore, ha costruito una fama solida ma il suo passato contiene ombre: sembra che il successo letterario nasconda un inganno, forse ha preso il merito per un libro scritto da altri. Questo sospetto aggiunge una nuova tensione alla trama, spingendo a dubitare di tutto quello che si conosce sulla famiglia.
Intorno a loro ci sono Yasmin e Bilal, due fratelli giovani con un passato oscuro, interpretati da Sofia Lesaffre e Carl Malapa. Sono legati in modo misterioso alla casa e ai suoi abitanti. Poi c’è l’incappucciato, che nasconde il volto dietro una maschera rosa shocking. La sua voce è alterata, e non è un mostro nel senso classico: sembra piuttosto uno specchio che riflette le colpe e i segreti di chi ha davanti.
un titolo che trascende l’invasione
Il titolo originale, Homejacking, è una parola-gioco che mescola home e hijacking . Questo spiega bene la natura della serie: non un semplice furto o aggressione, ma un vero e proprio dirottamento di vite, percezioni, realtà. La casa viene invasa ma ormai non è solo un luogo fisico: diventa teatro di conflitti interiori e rovesciamenti di realtà.
La serie punta a smuovere lo spettatore, costringendolo a mettere in discussione quello che sa e pensa. Il racconto non offre risposte chiare, né un cattivo da indicare con il dito. Ogni volta che sembra di aver capito qualcosa, la narrazione cambia prospettiva e porta tutto su un piano ancora più complesso e inquietante.
Questa scelta rende la miniserie molto più di un classico thriller. la casa dei misteri parla di verità e bugie, di ciò che scegliamo di vedere o nascondere dentro noi stessi, e di come la realtà possa essere plasmata dalle storie che ci raccontiamo. Il mistero più grande non è fuori, ma dentro la mente di chi guarda.
