Bone Tomahawk ha subito attirato una nicchia di fan grazie al mix di atmosfere Western e scene di puro orrore. Diretto da S. Craig Zahler, questo film del 2015 si distingue per la sua crudezza fuori dai classici canoni del genere. Con protagonista Kurt Russell, la storia si addentra nel selvaggio West, ma non nel modo in cui ce lo immaginiamo: qui c’è spazio per violenza, terrore e creature inquietanti. Chi ama il Western ma non teme il sangue troverà in Bone Tomahawk un film che cattura lo sguardo e non lascia andare.
Il volto del west : Kurt Russell tra polvere e minacce inaspettate
Kurt Russell ha costruito un’immagine leggendaria nel cinema Western, passando da ruoli iconici in film come Tombstone fino a The Hateful Eight di Tarantino. Il suo aspetto, duro e consumato, si è subito amalgamato con l’ambientazione polverosa e spietata del West. Bone Tomahawk presenta Russell nello stesso ruolo di sceriffo, ma in una veste molto diversa da quella dei soliti cowboy. Qui la sua figura si carica di una tensione che supera il tipico scontro tra buoni e cattivi, per entrare in una lotta contro un male oscuro e primordiale.
Il personaggio di Franklin Hunt, lo sceriffo interpretato da Russell, è al centro di un racconto inquietante che parte da un fatto apparentemente banale: due banditi che profanano una tomba nella sperduta cittadina di Bright Hope. Hunt non è solo un uomo d’ordine, ma chiama a raccolta una squadra decisa a fronteggiare una minaccia fuori dal normale. Questa costruzione riflette il passaggio dal Western classico a un orrore più viscerale e profondo. Il volto rassicurante di Russell incrocia così una storia che, già nelle prime scene, fa capire che qui non siamo di fronte a un’avventura tradizionale.
La trama si sviluppa con la scomparsa di alcune persone rapite da una tribù di cannibali, a cui il film dedica scenari forti e difficili da dimenticare. La spedizione organizzata da Hunt vede al suo fianco il vice Chicory, il pistolero John Brooder e Arthur, marito della rapita con una gamba rotta ma deciso a non restare fermo. Il gruppo prende le strade meno battute, entrando in territori che sembrano usciti da un incubo.
S. Craig Zahler e il nuovo volto del Western horror
Bone Tomahawk rappresenta il debutto alla regia di S. Craig Zahler, che ha fatto della combinazione tra vicende crudeli e atmosfere anni 70 il suo marchio di fabbrica. Zahler propone un cinema con attori noti ma per nulla convenzionale nel modo di raccontare la storia. Nel film, Zahler unisce elementi classici del Western a qualcosa di molto più estremo: la scoperta di una tribù cannibale nascosta nelle grotte intorno a Bright Hope. Questa sorpresa getta il film in una dimensione inquietante e spietata.
La regia di Zahler si concentra sui dettagli, mettendo a fuoco sia la slow pace del viaggio nel territorio selvaggio, sia i momenti di violenza scatenata, senza lasciare nulla all’immaginazione. Bone Tomahawk sorprende per la combinazione tra una sceneggiatura raffinata e sequenze che si avvicinano al cinema horror più esplicito, alimentando un senso di ansia crescente. Il regista dimostra così quanto il Western possa ancora trasformarsi, spostarsi in luoghi oscuri e emotivamente sconvolgenti.
Le scene finali mostrano una lotta dura e crudele, dove la violenza non si risparmia. Il film sfiora picchi di orrore intensi e sanguinolenti, come la scena famosa del tomahawk nel cranio, che ha fatto discutere per la sua brutalità. Bone Tomahawk raggiunge livelli di fastidio e disagio paragonabili a titoli cult del cinema horror estremo come Cannibal Holocaust. Questa scelta inaspettata dal regista rende il film un’esperienza che supera la normale visione di un Western, portandolo su un piano più disturbante e viscerale.
Dopo anni dalla sua uscita, Bone Tomahawk resta una pellicola singolare che ha colpito gli appassionati di cinema di genere. Disponibile su Prime Video, il film si fa notare per la sua miscela di elementi: dal volto noto di Kurt Russell all’orrore inquietante nascosto nel selvaggio West. Non è una visione per tutti, viste le sue scene forti e la tensione che non molla quasi mai. Chi cerca qualcosa di davvero diverso nel Western potrà scoprire un film con una regia attenta e una storia che non lascia spazio a compromessi.
Questo titolo mette in luce un modo alternativo di fare cinema nel 2015, ma che ancora oggi trova riscontro tra chi non si accontenta del solito racconto, ma vuole scavare nel lato più oscuro delle storie di frontiera. Bone Tomahawk si conferma così un piccolo gioiello nero per chi segue storie di omicidi, avventura e orrore fuori dagli schemi.