Il confronto tra Marvel Studios e DC torna a farsi caldo grazie a Kevin Feige, l’uomo dietro il successo Marvel. Il produttore ha elogiato il nuovo Superman di James Gunn e ha respinto l’idea che il pubblico si sia stufato dei film di supereroi. Ha portato esempi concreti dal cinema recente e spiegato come lo studio sta muovendosi dopo Avengers: Endgame.
Feige: “Il pubblico non è stanco dei supereroi”
Kevin Feige, alla guida dei Marvel Studios, ha detto chiaro e tondo che il calo al botteghino dei film di supereroi non è dovuto a un disinteresse del pubblico. Prende come esempio il nuovo Superman di James Gunn, che secondo lui dimostra come il genere possa ancora attirare e appassionare. Feige punta il dito sulla capacità del regista di creare un universo solido e coinvolgente, con personaggi freschi e interessanti come Mr. Terrific, che il pubblico può scoprire e amare.
Ha elogiato la prova di David Corenswet nel ruolo di Superman, definendola “fantastica”, e ha sottolineato il lavoro di Gunn nel costruire un’ambientazione ben definita. Per Feige, il problema non è la saturazione dei contenuti, ma la qualità e la direzione creativa dei film e delle serie proposte.
Queste parole arrivano in un momento in cui molte produzioni cercano di rinnovarsi per catturare un pubblico sempre più esigente, in un’industria dei supereroi in rapida evoluzione.
Marvel tra cinema e streaming: un bilancio tra quantità e qualità
Feige ha fatto un bilancio sulla mole di contenuti Marvel prodotti finora, tra film per il grande schermo e serie per Disney+. Marvel resta il marchio più redditizio al botteghino, con oltre 31 miliardi di dollari incassati. Un numero che dimostra quanto pesano le sue produzioni.
Il produttore ha ammesso che sotto la gestione di Bob Chapek la produzione per lo streaming è stata forse troppa, al punto da saturare il mercato. Con il ritorno di Bob Iger, lo studio ha preso una piega più cauta, cercando di non mettere in pericolo la principale vetrina per i film: le sale.
Feige non rimpiange l’espansione, ma riconosce che questa corsa a produrre molto ha finito per svalutare in parte il valore delle opere Marvel. Tra le serie più riuscite di questo periodo ci sono WandaVision e Loki, capaci di intrattenere e innovare senza perdere qualità.
Dopo Avengers: come Marvel sta gestendo il successo
Avengers: Endgame ha segnato un punto di svolta. Feige ha raccontato come, dopo quel film da quasi 2,8 miliardi di dollari e secondo incasso mondiale, lo studio si sia trovato davanti a una grande sfida: cosa fare dopo un finale così?
Fino a quel momento, gran parte della narrazione Marvel era stata costruita per arrivare a quel momento. Ora bisognava capire come andare avanti, senza perdere credibilità o l’interesse del pubblico.
La risposta è stata continuare con sequel e nuove storie, aggiungendo però anche contenuti in streaming per espandere l’universo narrativo. In termini di durata, il MCU è passato da 50 ore di contenuti totali fino a Endgame a oltre 102 ore tra film e serie live action; se si aggiungono le serie animate, il totale sale a 127 ore.
Feige ha definito questa fase una “sperimentazione”, necessaria per evolversi, pur ammettendo che la quantità eccessiva ha in qualche caso fatto perdere valore artistico alle opere. La sfida ora è trovare il giusto equilibrio tra quantità e qualità, per tenere vivo l’interesse e rispettare le aspettative di un pubblico che segue la saga da anni.
Le parole di Feige mostrano quanto sia complicato gestire un universo narrativo così vasto, dove ogni nuova storia deve tener conto di quanto già raccontato e delle nuove abitudini di fruizione legate allo streaming. Resta da vedere come andrà avanti questa evoluzione nei prossimi anni.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Andrea Ricci