Kate Beckinsale ha deciso di passare all’attacco contro i produttori del film Canary Black, denunciando un grave incidente avvenuto durante le riprese in Croazia. L’attrice sostiene di aver subito un infortunio serio al ginocchio a causa di condizioni di lavoro rischiose e poco sicure.
L’incidente sul set: quando la sicurezza non basta
Nel dicembre 2022, mentre girava una scena d’azione particolarmente intensa, Kate Beckinsale si è fatta male al menisco sinistro. La scena prevedeva che un altro attore la scaraventasse contro un muro, ma secondo la denuncia la preparazione e le protezioni erano insufficienti.
Beckinsale aveva espresso dubbi sulla sicurezza della scena, lamentandosi che il lancio contro il muro fosse troppo violento. Nonostante questo, i produttori hanno insistito per ripetere più volte quella sequenza rischiosa. A complicare le cose, la controfigura prevista per quella scena era fuori gioco a causa di una caviglia rotta.
Il percorso medico e il ritorno forzato alle riprese
Dopo l’incidente al ginocchio, Kate ha seguito cure mediche specifiche ed è rimasta lontana dal lavoro per alcuni mesi. Solo a febbraio 2023 è tornata sul set per completare le riprese come previsto dal contratto.
Tuttavia anche in questa fase finale avrebbe dovuto affrontare scene d’azione considerate non sicure dai suoi medici curanti. La denuncia sottolinea come questa pressione abbia aggravato ulteriormente la situazione fisica dell’attrice.
Orari estenuanti e condizioni oltre il limite
Secondo gli avvocati dell’attrice, le giornate sul set duravano fino a 15 ore consecutive. Un superamento netto del limite contrattuale fissato a 12 ore per Kate Beckinsale. Questo prolungamento delle riprese avrebbe aumentato i rischi legati alla stanchezza fisica e mentale.
Non solo l’orario: anche dopo l’infortunio Beckinsale sarebbe stata costretta a tornare sul set prima del dovuto. I medici avevano imposto delle limitazioni sulle scene d’azione da girare ma i produttori avrebbero ignorato queste indicazioni, mettendo a rischio la sua salute.
Dalla denuncia anonima alla causa ufficiale
La vicenda è emersa inizialmente con una denuncia preliminare presentata dagli avvocati di Beckinsale nel dicembre scorso sotto lo pseudonimo “Jane Doe”. Solo a maggio è stata depositata la versione definitiva della causa con il nome reale dell’attrice e dettagli più precisi sulle accuse rivolte ad Anton Entertainment, società produttrice del film.
Al momento i produttori non hanno ancora risposto ufficialmente alle accuse in tribunale.
Canary black: un film uscito su prime video ma segnato da polemiche
Canary Black è stato distribuito su Prime Video lo scorso anno ed è noto soprattutto per le sue scene d’azione intense con Kate Beckinsale protagonista. Ora però il film si trova al centro di una controversia legale che mette sotto accusa proprio le condizioni lavorative durante le riprese.
Questa vicenda apre un dibattito importante sulla sicurezza nei set cinematografici soprattutto quando si tratta di scene ad alto rischio fisico. Il caso Beckinsale ricorda quanto sia fondamentale rispettare limiti contrattuali e indicazioni mediche per tutelare gli attori coinvolti.