Un gesto significativo è avvenuto nei giorni scorsi quando il noto cantante italiano Lorenzo Cherubini, meglio conosciuto come Jovanotti, ha ricevuto una chitarra elettrica unica nel suo genere, creata all’interno del carcere di Santa Bona a Treviso. Questo evento non solo mette in luce il talento e la creatività dei detenuti, ma evidenzia anche come la detenzione possa trasformarsi in un’opportunità di riscatto e reintegrazione sociale.
La chitarra: un’opera d’arte dal carcere
La chitarra, un modello Fender Telecaster Thinline, si distingue per il suo colore particolare, un mix di verde oliva con sfumature che richiamano la densità del bosco e bruciature del legno. Questa creazione è il risultato del lavoro di un laboratorio di liuteria allestito all’interno della casa circondariale di Treviso, dove i detenuti hanno l’opportunità di apprendere un mestiere e di esprimere la loro creatività . Nonostante le difficoltà legate al sovraffollamento del carcere, il progetto ha dimostrato come sia possibile trasformare un ambiente di detenzione in un luogo di crescita personale e professionale.
Jovanotti ha ricevuto la chitarra durante un concerto, accompagnata da una lettera scritta dai detenuti, in cui esprimono il loro orgoglio per il lavoro svolto. Il cantante ha condiviso la sua emozione attraverso un video sui social media, sottolineando l’importanza di questo gesto e ringraziando i detenuti per il loro impegno. La chitarra, pur non essendo destinata a suonare in uno stadio, rappresenta un simbolo di speranza e di riconoscimento per il lavoro svolto all’interno del carcere.
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Il progetto di liuteria: un’opportunità di riscatto
Il laboratorio di liuteria è coordinato da Alberto Benedetti, rappresentante della cooperativa sociale Alternativa Ambiente. Benedetti ha spiegato che il marchio con cui vengono prodotte le chitarre, “Claustrofobico“, è stato scelto dai detenuti stessi per riflettere la loro condizione. Questo progetto è iniziato nel 2023 e ha visto i detenuti impegnarsi nella realizzazione di strumenti musicali, affinando le loro tecniche e acquisendo competenze preziose.
La collaborazione con Federico Quaranta, giornalista e presentatore, ha rappresentato un momento cruciale per il progetto. Durante un convegno nel settembre scorso, è nata l’idea di regalare una chitarra a Jovanotti, un gesto che ha unito il mondo della musica e quello della riabilitazione. La scelta dei colori per la chitarra è stata pensata per rispecchiare l’animo ambientalista del cantante, rendendo l’opera ancora più personale e significativa.
L’importanza della socialità e del lavoro in carcere
Il carcere di Treviso ha avviato progetti di socialità e occupazione fin dal 1978, con l’obiettivo di fornire ai detenuti opportunità di lavoro e di reinserimento nella società . La cooperativa Alternativa Ambiente, presieduta da Marco Toffoli, è attiva dal 1993 e ha contribuito a creare un polo occupazionale che offre lavoro e retribuzione a una decina di detenuti. Questi progetti non solo aiutano i detenuti a sviluppare competenze pratiche, ma favoriscono anche un ambiente di lavoro positivo e collaborativo.
L’iniziativa di realizzare chitarre all’interno del carcere rappresenta un esempio di come la creatività e il lavoro manuale possano contribuire al processo di riabilitazione. I detenuti coinvolti nel progetto hanno avuto la possibilità di esprimere se stessi, creando opere d’arte che raccontano le loro esperienze e aspirazioni. La lettera inviata a Jovanotti è un ulteriore segno di come l’arte possa fungere da ponte tra mondi diversi, promuovendo la comprensione e l’empatia.
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