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Joe manganiello tra one piece, true blood e il futuro tra scrittura e spiritualità

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Joe Manganiello, attore noto per ruoli iconici come Alcide Herveaux in True Blood e Mr. 0 in One Piece 2, ha raccontato al Filming Italy Sardegna Festival 2025 la sua passione per le storie, il valore dell’amicizia e la sua visione sul futuro artistico. Tra cinema, serie tv e riflessioni personali emerge un ritratto di un interprete che ha saputo evolversi mantenendo salda la propria identità.

Una carriera divisa tra teatro, cinema e serie tv

Joe Manganiello si è formato nel teatro prima di conquistare il grande pubblico con ruoli cinematografici e televisivi. Il suo volto è diventato celebre soprattutto grazie a True Blood dove ha interpretato Alcide Herveaux, un lupo mannaro dal carattere complesso. Nel cinema invece si è fatto notare come “Birillone” Ritchie nei film Magic Mike. È interessante ricordare che avrebbe potuto vestire i panni di Superman nel film L’uomo d’acciaio diretto da Zack Snyder; inoltre il suo Deathstroke era previsto come antagonista ne The Batman legato a Ben Affleck ma entrambi i progetti non sono andati avanti.

Nonostante queste occasioni mancate Manganiello mostra serenità nella sua carriera senza rimpianti apparenti. Al Filming Italy Sardegna Festival lo abbiamo incontrato seduto su una poltrona nel giardino del Forte Village insieme al suo chihuahua femmina di dodici anni che funge da cane di assistenza contro ansia e stress. Questo dettaglio rivela molto della sua attenzione verso se stesso oltre alla dedizione al lavoro.

Mistero su one piece 2: ruolo nuovo ma segreto

L’attore partecipa alla seconda stagione della serie One Piece con il personaggio Mr. 0 alias Crocodile; tuttavia mantiene riserbo sulla trama legata al suo ruolo: “Interpreto un personaggio nuovo del quale si racconterà il passato ma non posso svelare cosa succederà”. La serie animata è per lui fonte d’ispirazione grazie ai temi affrontati che vanno oltre l’apparenza fantastica o tecnologica dei singoli elementi narrativi.

Manganiello sottolinea quanto One Piece riesca a emozionare chi guarda: può far piangere o suscitare sentimenti intensi proprio perché mescola poteri magici con storie umane profonde anche se all’apparenza sembrano follie colorate senza senso logico immediato.

Recitazione come strumento per capire l’essere umano

Per Joe recitare va ben oltre l’intrattenimento: rappresenta uno strumento attraverso cui spiegare le complessità dell’essere umano. Racconta che ogni artista nasce da una spinta interiore nata nell’infanzia o adolescenza fatta di domande sul mondo o sulle motivazioni dietro i comportamenti delle persone intorno a sé.

Oggi però quel bisogno originario non lo guida più; recitare ora gli dà piacere puro senza dover colmare vuoti interiori come agli inizi della carriera quando cercava qualcosa dentro sé stesso tramite questo mestiere. Questo cambiamento segna una maturazione personale importante anche se spesso poco accettata dagli altri artisti che preferiscono restare ancorati alle loro prime motivazioni emotive.

Sogni futuri: scrivere storie e dirigere film

Manganiello immagina fra vent’anni un ruolo più dietro le quinte rispetto alla recitazione diretta: vorrebbe dedicarsi principalmente alla scrittura creativa e alla regia cinematografica o televisiva per avere pieno controllo sui progetti narrativi da sviluppare.

Racconta quanto lo affascini creare mondi immaginari partendo dalla costruzione dei personaggi fino allo sviluppo delle trame nelle diverse forme narrative possibili . La fonte principale d’ispirazione sarà la storia della propria famiglia multietnica con tutte le difficoltà affrontate dai suoi antenati lungo generazioni diverse; questo studio del passato serve anche a capire meglio chi siamo oggi nel presente.

Fede personale tra spiritualità ed eredità culturale

Quando gli chiediamo se crede in qualcosa dopo la morte risponde affermando la presenza possibile di una dimensione invisibile oltre questa vita terrena pur ammettendo ignoranza sui dettagli concreti riguardo cosa sia esattamente quell’altro mondo ipotizzato da molte culture spirituali.

Si rifà alle idee dello psicologo Carl Jung così come ad autori contemporanei quali Joseph Kendler. Ricorda poi parole famose pronunciate da Stanley Kubrick sull’indifferenza divina percepita dall’uomo. Infine cita credenze trasmesse dalla bisnonna armena secondo cui esiste uno spazio dove entrare dopo aver lasciato questa vita materiale.

Questi aspetti mistici fanno parte degli interessi personali dell’attore tanto quanto quelli professionali, tanto che pensa potrebbe raccontarli attraverso testi futuri.

True blood tra innovazione narrativa ed impatto culturale

True Blood resta uno spartiacque nella storia delle serie tv secondo Manganiello. La produzione portò sullo schermo contenuti fortemente provocatori: violenza esplicita, sensualità marcata, temi socialmente rilevanti trattati sotto forma metaforica quali razzismo oppure diritti matrimoniali.

Il cast era composto da attori capacissimi capacidi dare profondità ai personaggi rendendo credibile quella miscela unica fatta insieme di cultura popolare, ribellione sociale, eleganza mista a volgarità. Questa combinazione rese True Blood capace ancora oggi di influenzare autori sceneggiatori producendo effetti duraturi sulla narrazione seriale contemporanea.

Manganiello invita chiunque lavori nello storytelling audiovisivo moderno a rivederla perché molte nuove produzioni risultano meno coraggiose o originali rispetto allo standard fissato allora dalla serie HBO.

Amicizia maschile vissuta nei set magic mike

La dimensione collettiva resta centrale nell’esperienza lavorativa ed umana dell’attore soprattutto quando parla dei film Magic Mike dove interpreta Birillone Ritchie. Definisce quei set luoghi in cui si è consolidata forte solidarietà fra colleghi costruita su valori condivisi tipici dello sport agonistico praticato nella giovinezza.

L’amicizia assume qui significati profondissimi fatti anche di sostegno reciproco nei momenti difficili pur mantenendo dinamiche complicate tipiche dei rapportiin maschili dove aprirsi completamente resta difficile ma necessario. I film hanno dato occasione al gruppo non solo lavorativo ma umano-permettendogli riflettere sull’importanza vera del cameratismo maschile andando oltre stereotipi superficiali spesso associati ai rapportiin fra uomini nello spettacolo hollywoodiano odierno.

Written by
Matteo Bernardi

Matteo Bernardi è un blogger versatile che racconta con passione e precisione temi legati a cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. La sua scrittura unisce rigore informativo e attenzione per i dettagli, con l’obiettivo di offrire ai lettori contenuti aggiornati, accessibili e mai banali. Ogni suo articolo è pensato per informare e stimolare il pensiero critico.

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