Jodie foster ricorda Jonathan Demme e riflette sul ruolo delle donne nel cinema a cannes 2025
Jodie Foster, al festival di Cannes 2025, celebra l’eredità di Jonathan Demme e discute le sfide delle donne nel cinema, sottolineando l’importanza della rappresentanza femminile e del cambiamento culturale.

Jodie Foster, al Festival di Cannes 2025, ha ricordato il regista Jonathan Demme come un punto di riferimento femminista, sottolineando l’importanza della rappresentanza femminile nel cinema e il bisogno di un cambiamento nelle dirigenze per garantire pari opportunità alle registe emergenti. - Unita.tv
Jodie Foster ha ripreso il legame con Jonathan Demme durante la promozione del suo nuovo film vie privée al festival di Cannes 2025. L’attrice ha parlato del regista come di un punto di riferimento nella sua carriera e ha condiviso riflessioni sul cambiamento dell’industria cinematografica, mettendo al centro il tema della rappresentanza femminile dietro la macchina da presa.
Cosa ha significato Jonathan demme per jodie foster
Nel cuore del festival di Cannes, Jodie Foster ha ricordato con emozione Jonathan Demme, il regista che l’ha diretta in film storici come Il silenzio degli innocenti. Per lei, Demme non è stato solo un regista di talento, ma un punto di riferimento femminista. L’attrice lo ha definito il suo “regista femminista preferito”, un titolo che sottolinea il modo in cui Demme ha saputo raccontare storie al femminile senza imporre limiti di genere. Foster ha spiegato come il femminismo, per lei, non sia legato al sesso biologico, ma piuttosto al modo in cui si raccontano le storie dalla prospettiva degli esseri umani. Questa visione è particolarmente significativa considerando l’eredità di Demme nel cinema americano, dove ha saputo affrontare temi sociali importanti senza perdere umanità e profondità.
Vie privée e la continuità con l’eredità di demme
La scelta di Foster di promuovere vie privée a Cannes ha permesso di mettere in luce questa continuità ideale con Demme. L’attrice ha parlato in un’intervista rilasciata a Variety, spiegando come si dovrebbe valutare un film indipendentemente dal sesso della persona che lo dirige. Reinventare il modo di guardare al cinema, per lei, significa andare oltre le etichette di genere e concentrarsi sull’autenticità e l’intensità della narrazione.
Leggi anche:
Sfide e cambiamenti per le registe donne nell’industria cinematografica
Durante il festival, Foster ha affrontato anche la questione delle difficoltà che le donne incontrano nel mondo del cinema, non solo davanti alla macchina da presa, ma anche nelle posizioni di potere. Secondo lei, un sistema di quote si rivela indispensabile per aprire porte a registe emergenti. Questo è un passo necessario per garantire pari opportunità fin dall’inizio delle carriere. L’attrice ha ammesso che «bisogna iniziare presto, così da garantire a tutti le stesse chance», sottolineando l’urgenza di interventi concreti.
Un decennio di risvegli e resistenze
Il panorama degli ultimi dieci anni ha mostrato segnali di cambiamento, ma Foster sottolinea come ancora molto resti da fare. Ha definito il periodo recente negli Stati Uniti un momento di risveglio, in cui chi aveva potere ha dovuto confrontarsi con accuse pubbliche di sessismo, razzismo e xenofobia. Tuttavia, il cambiamento non è avvenuto grazie alle donne ai vertici di studio, quando invece gli elenchi dei registi restavano per lo più maschili. Le dirigenze che controllano l’industria devono liberarsi da pregiudizi radicati per aprire davvero le porte a più voci. In questo contesto, i nomi di Amy Pascal, Sherry Lansing e Dawn Steel emergono come esempi insufficienti di una presenza femminile ancora marginale nei posti decisionali. Foster ha ribadito quanto sia necessario un cambiamento di mentalità profondo alla guida degli studios per superare questa barriera.
Jodie foster tra recitazione, nuovi progetti e interesse per la regia
Oltre a parlare di Demme e della questione femminile in cinema, Jodie Foster ha fatto il punto sui suoi impegni attuali. Dopo aver lavorato con registe in serie come True Detective, Nyad e ora vie privée, ha anche chiarito il motivo della sua assenza nel nuovo film Freaky Friday diretto da Nisha Ganatra. Il suo impegno nel recente progetto l’ha costretta a declinare un cameo, pur mantenendo un legame personale con la collega Jamie Lee Curtis e interessandosi alla lavorazione sul set.
Il ritorno alla regia come sfida personale
Infine, Foster ha condiviso il suo desiderio di tornare a dirigere un film, un ruolo che predilige rispetto alla recitazione. Afferma però che non è semplice trovare i fondi necessari e poter realizzare storie autentiche, “se non posso farli miei, non ha senso farli”, ha spiegato. Questo passaggio, per l’attrice regista, rappresenta una sfida e un impegno personale nel mantenere viva l’idea di un cinema che parli con sincerità ed esperienza. Foster continua così a muoversi tra ricordo, impegno e futuro, incarnando una voce capace di mantenere vivo il dialogo sul ruolo delle donne e il cambiamento della cultura cinematografica contemporanea.