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Jay mello e i ricordi da bambino sul set di lo squalo, il film cult di spielberg del 1975

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Il volto di jay mello rimane legato a uno dei film più iconici della storia del cinema: lo squalo, diretto da steven spielberg nel 1975. Aveva solo sei anni quando interpretò sean brody, il figlio più piccolo del capo della polizia sull’isola di amity. Le sue memorie raccontano un’esperienza intensa e segnata dalla paura degli animatronic usati per rappresentare il terrificante squalo bianco protagonista della pellicola.

La prima volta con lo squalo animatronico e la paura infantile

jay mello ricorda vividamente la prima volta che vide la testa dello squalo meccanico durante le riprese. Era un oggetto imponente ma incompleto, tanto che lui chiese alla direttrice del casting dove fosse il resto dell’animale. La sua innocenza infantile emerge in questo aneddoto semplice ma significativo.

Nonostante gli scenografi come joe alves descrivessero gli animatronic come meri oggetti di scena, per jay quell’incontro fu ben diverso: l’effetto era reale e spaventoso. Le scene con la creatura meccanica lasciarono un segno profondo nel giovane attore che si trovava immerso in un mondo tra finzione e realtà.

Il timore suscitato dallo squalo artificiale fu tale da impedirgli per anni qualsiasi contatto con l’acqua aperta dopo le riprese. I genitori cercavano anche di proteggerlo durante la visione delle scene più cruente facendo abbassare la sua testa sotto il sedile al cinema o a casa.

Ruolo e ambientazione del film

Nel film jay vestiva i panni di sean brody, figlio minore del capo della polizia martin brody . L’ambientazione è l’isola immaginaria di amity nel new england dove uno squalo bianco terrorizza bagnanti e pescatori nella stagione estiva.

La presenza dei bambini nella narrazione aggiungeva tensione emotiva alle sequenze drammatiche ed enfatizzava la vulnerabilità degli abitanti dell’isola sotto minaccia costante. Sean brody appare in alcune scene chiave accanto al padre mentre affrontano insieme questa emergenza mortale.

jay ha ammesso che vedere se stesso sul grande schermo fu una sensazione strana; non riuscì a guardare tutto il film perché troppo spaventato dalle immagini violente soprattutto quelle legate alla scena finale con la testa mozzata del pescatore che ancora oggi gli provoca disagio.

Come jay mello entrò nel cast contro le aspettative

L’ingresso nel cast avvenne quasi per caso: inizialmente erano stati convocati ai provini i fratelli maggiori tom e john ma fu proprio jay a catturare l’attenzione di spielberg grazie alla sua capacità naturale d’imitazione durante le prove davanti alla macchina da presa.

Mentre spielberg dava indicazioni ai due ragazzi più grandi, lui li imitava divertito fino a quando il regista notò quel comportamento fuori programma chiedendo agli altri ragazzi di andare via lasciando restare solo lui per ulteriori valutazioni.

Le riprese iniziarono vicino casa loro ma poi si spostarono in altre location; pur essendo presente fino al quarto capitolo della saga cinematografica su lo squalo, jay decise poi di allontanarsi dal franchise preferendo altre strade artistiche o personali lontane dai riflettori continui legati al personaggio avuto da bambino.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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